Tares in ritardo, altri 15 giorni per pagare

Venerdì scade il termine per pagare e in molti non hanno ancora ricevuto le fatture. L’assessore concede una dilazione

PESCARA. Venerdì prossimo, 31 gennaio, scade il termine fissato dal Comune per pagare la Tares, la tassa dei rifiuti che ha sostituito la Tarsu. Ma migliaia di famiglie pescaresi non hanno ancora ricevuto i modelli F24, spediti dall’ente, per pagare la doppia imposta, la Tares e il tributo per i cosiddetti servizi indivisibili, cioè la manutenzione delle strade, la polizia urbana, i semafori. I contribuenti sono in allarme, temono di non fare in tempo a pagare entro venerdì.

Ma ieri l’assessore ai tributi del Comune Massimo Filippello è intervenuto per fare presente che c’è un margine di tempo di 15 giorni, dal ricevimento dei bollettini, per effettuare i versamenti. Insomma, chi non si mette in regola in tempo, non rischierà le sanzioni, almeno per 15 giorni.

Bollettini in ritardo. Sono 60mila le cartelle di pagamento che il Comune sta provvedendo ad inviare ad altrettanti contribuenti per il pagamento della tassa sui rifiuti e dei servizi indivisibili. Si tratta di due modelli F24, già compilati dagli uffici, che consentono di pagare le imposte agli sportelli bancari o agli uffici postali.

Ma, stando alle segnalazioni giunte in questi giorni, la maggior parte dei cittadini deve ancora ricevere i due bollettini. E la scadenza per pagare è molto vicina. Sono rimasti solo cinque giorni per mettersi in regola e ora c’è il rischio che nelle prossime ore scoppi il caos con lunghe code per effettuare i versamenti.

Altri 15 giorni di tempo. Il Comune non prorogherà la scadenza, nonostante i ritardi. In compenso, tollererà i pagamenti effettuati in ritardo. Lo ha rivelato ieri l’assessore. «Prevedendo possibili ritardi, legati alla spedizione contemporanea di ben 60mila cartelle ad altrettanti contribuenti», ha spiegato Filippello, «su ciascuna cartella abbiamo fatto scrivere che ogni bollettino “andrà pagato entro 15 giorni dal ricevimento dello stesso”». «Quindi», ha proseguito l’assessore, «chi dovesse ricevere la cartella anche il 30 o il 31 gennaio, avrà tempo sino a metà febbraio per mettersi in regola, senza temere nessuna sanzione». «Sappiamo che in tanti sono in apprensione», ha rivelato, «e lo verifichiamo dalla pioggia di telefonate che i nostri uffici ricevono».

Attenzione agli errori. Nelle cartelle ci potrebbero essere degli errori, legati soprattutto al numero dei componenti dei nuclei familiari. Per questo motivo, l’amministrazione invita i contribuenti a verificare i dati e, nel caso dovessero esserci degli errori, a segnalarli inviando una mail all’indirizzo tares@comune.pescara.it.

Quanto si paga. Facendo un confronto con la vecchia Tarsu, si scopre che la Tares, comprensiva della maggiorazione per i servizi indivisibili, pari a 30 centesimi a metro quadrato, costa di più ai contribuenti. Ovviamente, gli importi nei bollettini che stanno arrivando sono più bassi, perché sono state detratte le due rate versate a maggio e settembre. Ecco comunque alcuni esempi. Un single che vive in una casa di 70 metri quadrati pagava fino all’anno scorso con la Tarsu 133,63 euro. Quest’anno con la Tares paga in totale 135,20 euro, cioè 1,57 euro in più, di cui 21 euro andranno allo Stato per i servizi indivisibili. Una famiglia di 3 persone che vive in 90 metri quadrati pagava 171,81 euro, con la Tares paga 251,75, cioè 79,94 euro in più.

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