Tari, aumenti per famiglie e ditte In Comune è scontro sulle tariffe

20 Maggio 2023

La giunta Masci approva il Piano con i nuovi importi: in media più 5% per le utenze domestiche e non L’ultima parola spetta al consiglio. Il Pd accusa: «Caos mai visto prima». Seccia: «Costi in crescita»

PESCARA. Per il 2023 le bollette della Tari aumenteranno in media del 5%. Le tariffe non sono state ancora fissate ma è certo che saranno ritoccate al rialzo e gli aumenti riguarderanno sia le utenze domestiche, cioè le abitazioni, che le utenze non domestiche, dalle attività commerciali alle industrie. Se, finora, una famiglia ha pagato 250 euro all’anno, per il 2023 ne pagherà almeno 12,50 in più. E gli aumenti potrebbero essere superiore al 5% per industrie, supermercati, negozi, ristoranti e locali della movida: una stangata che si somma al caro bollette di questi tempi.
Il perché degli aumenti è legato all’incremento dei costi per lo smaltimento dei rifiuti in discarica e all’estensione della raccolta differenziata a Porta Nuova e in centro con un investimento iniziale stimato in 1,4 milioni. Una relazione per la giunta Masci, firmata dal dirigente Andrea Ruggieri, parla di «significativi incrementi dei costi» registrati da Ambiente spa, la società pubblica che cura la pulizia della città, e di «incrementi di attività». Il sindaco Carlo Masci e gli assessori hanno dato già il via libera: «Il Comune di Pescara», recita la delibera approvata giovedì scorso, «ha la necessità di procedere alla revisione infra periodo 2023 del Piano finanziario Tari». Ma sulle nuove tariffe dovrà esprimersi anche il consiglio comunale lunedì prossimo: dopo le ultime polemiche sul Piano di risanamento acustico in centro, anche il voto sugli aumenti della Tari potrebbe provocare divisioni nella maggioranza di centrodestra.
Dall’opposizione arriva la prima bordata: «Siamo sempre favorevoli al potenziamento della raccolta differenziata, ma qui siamo di fronte a un grande caos», dicono i consiglieri del Pd e delle liste civiche di centrosinistra, Stefania Catalano, Piero Giampietro, Francesco Pagnanelli, Marco Presutti, Giovanni Di Iacovo, Marinella Sclocco e Mirko Frattarelli, «il progetto che porterà i pescaresi a pagare una Tari più alta è stato addirittura sconfessato dal presidente dimissionario di Ambiente spa, nominato dallo stesso centrodestra. Anziché chiarire i limiti tecnici e operativi denunciati dal presidente dimissionario, la giunta Masci intanto decide di aumentare la Tari a pochi giorni dalla seduta straordinaria del consiglio comunale chiesta sul futuro di Ambiente spa dai sindacati. Un caos mai visto prima».
L’assessore alle Finanze Eugenio Seccia spiega: «La nostra amministrazione cerca sempre di comprimere al massimo le variabili per ridurre l’incremento medio delle tariffe ma sull’importo incidono sia l’adeguamento Istat dei costi di conferimento dei rifiuti in discarica, che sono cresciuti almeno del 10%, sia l’investimento per potenziare la raccolta differenziata in città a causa dell’acquisto delle attrezzature necessarie e dei mastelli per le famiglie. In ogni caso», prevede Seccia, «già dall’anno prossimo, con la percentuale di differenziata che salirà, il costo della Tari si abbasserà». La scadenza della prima rata è fissata al 16 giugno ma potrebbero esserci modifiche: «Stiamo valutando», annuncia Seccia, «di spostare di un mese la data della prima rata e della rata unica, che si versa all’inizio: sarebbe un beneficio finanziario, non economico, per i contribuenti che avrebbero 30 giorni in più per pagare».