Tari, non ha pagato un cittadino su tre

La rata di maggio versata da due terzi dei contribuenti e ora si torna agli sportelli per la seconda scadenza di fine luglio

PESCARA. Torna l’incubo del pagamento della tassa sui rifiuti. Entro la fine del mese i contribuenti dovranno recarsi in banca o alle Poste per effettuare il versamento della seconda rata Tari, pari al 20 per cento dell’importo complessivo.

Diversi cittadini si sono già messi in regola pagando l’imposta comunale in un’unica soluzione. Ma circa un terzo, secondo i dati ancora provvisori del Comune, non avrebbe ancora pagato la prima rata.

Chi ha pagato a maggio. In base ai dati forniti dagli uffici del Comune, sono ben 21.005 i contribuenti che a maggio hanno deciso di versare l’importo complessivo del tributo. La cifra supera addirittura quella degli utenti che hanno versato solo la prima rata, cioè 18.851.

Un dato che ha sorpreso gli stessi uffici, perché un fatto del genere in passato non era mai accaduto. «Evidentemente», sostiene l’assessore ai tributi Adelchi Sulpizio, «quest’anno i cittadini hanno ricevuto per tempo i bollettini per pagare e hanno preferito mettersi subito in regola». Bisogna ricordare, in proposito, che l’importo della prima rata era pari al 40 per cento. Le successive tre rate da pagare, con scadenze 31 luglio, 30 settembre e 30 novembre, saranno pari al 20 per cento.

Chi non ha ancora pagato. Tuttavia, ci sono anche dei contribuenti che non hanno ancora provveduto al versamento della prima rata. Stando ai dati degli uffici, sarebbero 19.994, ossia un terzo degli utenti complessivi soggetti al pagamento della tassa sui rifiuti.

Questi cittadini, rischiano una sanzione pari al 30 per cento, ma possono mettersi in regola volontariamente ricorrendo allo strumento del ravvedimento operoso, che prevede il pagamento dell’imposta maggiorata da una piccola sanzione.

Quanto è stato incassato. Ma gli incassi sono andati meglio del previsto. L’amministrazione comunale aveva stimato un gettito per la prima rata pari a 9.794.345 euro e nelle casse dell’ente sono entrati invece 11.349.465 euro, cioè quasi 1,6 milioni di euro in più.

Il maggiore incasso sarebbe dovuto proprio alla scelta di diversi contribuenti di pagare entro la fine di maggio, cioè alla scadenza della prima rata, l’imposta per tutto l’anno. L’anno scorso, invece, era accaduto il contrario. Il Comune aveva previsto un gettito per la prima rata, pari al 25 per cento dell’importo complessivo, di 6.140.309 euro. Ma nelle casse dell’ente erano arrivati 5.767.101 euro.

Se mancano i bollettini. Se i modelli F24 per il pagamento dell’imposta non dovessero essere arrivati a casa, o fossero stati smarriti, il contribuente potrà ricorrere al fai-da-te utilizzando lo strumento informatico messo a disposizione dal Comune sul proprio sito Internet (www.comune.pescara.it). Si tratta del cosiddetto «Cassetto fiscale» e cliccando sull’apposita icona si potrà effettuare il calcolo della rata e scaricare il modello F24 già compilato con l’importo e i dati del contribuente. In alternativa, il cittadino ha la possibilità di recarsi prima della scadenza del pagamento all’Ufficio tributi del Comune, in via Venezia, per richiedere l’avviso e i modelli di pagamento.

Sanzioni ridotte. Chi non ha rispettato la scadenza della prima rata nel mese di maggio e/o dovesse saltare quella di questo mese, potrà mettersi in regola con i pagamenti delle sanzioni ridotte con il sistema del ravvedimento operoso. Purchè i versamenti vengano effettuati entro un anno dalla scadenza. Così, si eviterà di incorrere in sanzioni più pesanti del 30 per cento.

Il ricorso al fai-da-te. Quest’anno il sito del Comune ha registrato ben 7.700 accessi al «Cassetto fiscale». Sonocontribuenti che hanno deciso di ricorrere al fai-da-te per il pagamento della tassa sui rifiuti. «Si tratta di un dato molto soddisfacente», ha osservato Sulpizio, «al fine di agevolare i contribuenti all’assolvimento dell’obbligo, oltre all’invio dei bollettini precompilati nelle case dei cittadini, abbiamo messo a disposizione anche un sistema per procedere autonomamente al calcolo e al pagamento del tributo».

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