Tassa sui rifiuti balneatori nel mirino «Pagano troppo poco»

Acerbo: la Tarsu copre solo un quarto dei costi per il servizio Filippello replica ai benzinai: tariffe meno care con la Tares

PESCARA. Dopo il ricorso alla Commissione tributaria provinciale dei benzinai per contestare le tariffe troppo care della Tarsu, ora scoppia la polemica sui balneatori. Secondo il consigliere regionale di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo, gli stabilimenti balneari pagherebbero molto meno di Tarsu, ora diventata Tares, rispetto a quanto il Comune spende per i servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Il rapporto sarebbe addirittura da uno a quattro.

Differente la situazione dei benzinai, cui viene applicata una delle tariffe più alte. In proposito, ieri l’assessore ai tributi Massimo Filippello ha replicato agli esercenti che hanno fatto ricorso. «Con il nuovo regolamento della Tares, la nuova tassa sui rifiuti», ha spiegato l’assessore, «saremo in grado di rivedere le tariffe e le categorie dei contribuenti assicurando un riequilibrio tra le varie classi produttive. Il pagamento della tassa avverrà sulla base dei criteri della qualità e della quantità dei rifiuti prodotti. Purtroppo la Tarsu 2012 si pagava sui criteri degli usi e delle superfici e su quei criteri non sono previste deroghe».

Ma torniamo ai balneatori. «La maggioranza», ha detto il consigliere, «ha stoppato sinora ogni tentativo di adeguamento. Ad onor del vero, è stato il centrosinistra ad approvare l’aliquota ancora vigente, ma dal 2011 il centrodestra non ha fatto modifiche». Acerbo ha ricordato, in proposito, di aver presentato un ordine del giorno, approvato dal consiglio comunale nel 2011, che invita la giunta «a verificare se la Tarsu copra i costi della raccolta sulla riviera. In caso contrario, si proceda all’adeguamento della tariffa». Tariffa fissata a 0,66 euro per metro quadrato, la più bassa di tutte le varie categorie di contribuenti. «Ovviamente», ha osservato Acerbo, «è legittimo che la politica pescarese abbia deciso di far pagare meno i balneatori, ma è bene che gli altri cittadini pescaresi lo sappiano, visto che sono loro a pagare».

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