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Tendopoli a Montereale. Viene giù un altro edificio

Apprensione nei centri dell’Alta Valle dell’Aterno contigui all’area colpita. Il sindaco prepara le verifiche sugli edifici e chiede interventi per le frazioni. Sgomberata la frazione di Santa Lucia

L’AQUILA. Tornano le tendopoli. A sette anni dal terremoto, il sisma di Amatrice è destinato a riportare le tende blu della Protezione civile nel territorio aquilano. Il cedimento parziale di un edificio nella frazione di Santa Lucia, proprio all’ingresso del paese, con aggravamento della già precaria situazione della chiesa parrocchiale e di alcune abitazioni, unito al crollo, avvenuto nella giornata di ieri, di un altro edificio rurale nell’altra frazione montana di Castiglione, hanno spinto il sindaco Massimiliano Giorgi ad attivare il Centro operativo comunale e a chiedere un incontro con i vertici di Regione e Provincia. Atti, questi, che di fatto hanno aperto un fronte aquilano sul terremoto di Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto.

TENDOPOLI. Nella frazione di Santa Lucia, in via dei Fiori, nella casa di Paolo D’Alfonsi, allevatore, unico residente fisso, anche nei mesi invernali, ci sono crepe evidenti, anche nei muri portanti. «Ecco com’è ridotta la mia casa», dice l’uomo mentre mostra i danni causati dal terremoto. «Al momento della scossa la casa ha tremato fortemente, si sono aperti gli armadi ed è venuto giù tutto dai ripostigli. Anche il pagliaio è ridotto male, ma io non posso allontanarmi da qui perché non posso abbandonare gli animali. Sono in contatto con il sindaco per sapere dove potrò dormire nei prossimi giorni». L’abitazione di Paolo è a un tiro di schioppo dal confine regionale: poche curve più avanti c’è Roccapassa. Più in là, ad appena sei chilometri, c’è la frazione di Cornelle dove, nella notte del terremoto, sono intervenuti gli abitanti di Aringo per scavare tra le macerie delle abitazioni crollate. Per il momento a Santa Lucia arriveranno le prime tende. «Una soluzione temporanea per circa 12 persone», dice il sindaco Giorgi. «Fortunatamente gli altri si sono messi in salvo e sono tornati nelle proprie abitazioni, dunque non possiamo considerarli sfollati».

I DANNI. Il sindaco di Montereale ha effettuato numerosi sopralluoghi nelle principali frazioni (il comune ne conta 36) e sta raccogliendo in queste ore le segnalazioni dei cittadini. Il quadro della situazione non è rassicurante. «Le lesioni nelle abitazioni già colpite dal terremoto del 2009 sono aumentate», sostiene Giorgi. «In certi casi il peggioramento è di carattere sostanziale, essendo passato dal 30-40% fino all’80%. Molti comignoli e tegole sono precipitati a terra e ci sono stati interventi per la rimozione. Seguiranno quelli sull’agibilità delle abitazioni che al momento non è stata ancora dichiarata in forma ufficiale. Per tutti questi motivi ho chiesto la convocazione del vertice in Comune affinché la Regione porti avanti le nostre istanze nei confronti del governo nell’ambito degli interventi per Amatrice. Visto il perdurare delle scosse ho richiesto le tende per Montereale, Cesaproba, Marana, Ville di Fano e altre frazioni. Sono in contatto con altri Comuni, come Capitignano, per mettere a frutto iniziative comuni di prevenzione e primo intervento».

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