Teodoro: «Non chiamerò Mascia»

Salta la manovra di riavvicinamento, si allontana l’accordo su Biase

PESCARA. Il Pdl si prepara a scaricare definitivamente Teodoro. Ieri, il consigliere Massimiliano Pignoli ha tentato una manovra di riavvicinamento con il sindaco, ma è fallita. Lo scontro tra Albore Mascia e l’assessore ribelle si sta avvicinando piano piano all’epilogo.

Le possibilità di riaprire un dialogo tra Albore Mascia e Gianni Teodoro si vanno affievolendo con il passare delle ore e con l’avvicinarsi della scadenza dell’ultimatum, fissata per domani dal sindaco, per costringere l’assessore a fare il primo passo. Ieri mattina Teodoro, tornato al lavoro in Comune, ha gelato le speranze. «Deve essere il sindaco a chiamare, io non mi faccio sentire», ha dichiarato al cronista del Centro. L’assessore, che ha rimesso le sue deleghe dopo che è venuto a conoscenza della decisione di Albore Mascia di non voler rinnovare il contratto al dirigente ai lavori pubblici Antonio Biase, suo braccio destro, teme che dietro questa vicenda ci sia, in realtà, un tentativo del Pdl e di Pescara futura di farlo fuori dalla maggioranza.

C’è chi sostiene che i vertici locali del Popolo della libertà gli abbiano voltato le spalle. Lunedì scorso, il senatore e coordinatore cittadino del Pdl Andrea Pastore si è rifiutato di fare da mediatore. «Non si tratta di una questione politica, ma di un problema di carattere amministrativo che può essere risolto direttamente dal sindaco», ha fatto presente all’assessore ribelle.

TEODORO: NON CEDO Ieri mattina, Albore Mascia ha ribadito che se Teodoro non si farà vivo entro la fine dell’anno, il 3 gennaio procederà alla nomina di un nuovo assessore. «Non intendo chiamarlo», ha sottolineato.
Poco più tardi, la stessa frase è stata pronunciata dall’assessore. «Pastore», ha rivelato, «ieri (lunedì scorso, ndr) mi ha assicurato che il sindaco mi avrebbe chiamato per risolvere questa questione. Ma finora non ho ricevuto nessuna telefonata».

Teodoro, in compenso, si è detto disponibile a trovare un compromesso sul suo dirigente che, salvo ripensamenti, dovrà lasciare il suo incarico in Comune domani. «Sono convinto», ha aggiunto, «che si può trovare una soluzione per Biase, ma bisogna vedere se c’è la volontà. Ho ricevuto comunque la solidarietà di tantissima gente, persone che non mi hanno votato e che mi incoraggiano a non mollare».

MEDIAZIONE DI PIGNOLI Nel pomeriggio, Massimiliano Pignoli si è presentato alla segreteria del sindaco per fissare un incontro. «Farò da paciere, risolverò io questa diatriba», ha affermato. Albore Mascia non c’era in quel momento e il segretario gli ha promesso che lo avrebbe richiamato per un appuntamento. Ma il cellulare di Pignoli non ha squillato.

SI RIAPRONO I GIOCHI Mancano due giorni alla scadenza dell’ultimatum del sindaco e nella maggioranza si è già aperta la corsa al posto in giunta. In ballo ci sono l’eventuale sostituzione di Teodoro, come assessore ai lavori pubblici e alla polizia urbana, ma anche le poltrone di vice presidente del consiglio comunale e di presidente della commissione commercio, lasciate libere dai dimissionari della Lista Teodoro Massimiliano Pignoli e Vincenzo Di Noi.

Pdl, Pescara futura e Udc sono pronti a riaprire le trattative per occupare i tre prestigiosi incarichi all’interno dell’amministrazione e del consiglio comunale. Il sindaco ha già detto di essere pronto a sostituire Teodoro entro domenica prossima. Ma non fa nomi, almeno per ora.