Terrorista ai domiciliari a casa della nonna

Torna a Loreto Aprutino: Stefano Costantini, condannato a 5 anni in secondo grado, potrà lasciare il carcere di Ferrara
LORETO APRUTINO. Potrà uscire dal carcere e andare agli arresti domiciliari Stefano Costantini, 26 anni, il foreign fighter di origine abruzzese condannato in primo grado e in appello a 5 anni di reclusione per terrorismo. Lo hanno deciso i giudici della Corte d’Assise di Appello dell’Aquila, accogliendo la richiesta avanzata dal suo legale, l'avvocato Massimo Solari, e nonostante il parere contrario del pm.
I giudici hanno ritenuto che le esigenze cautelari poste a fondamento della misura in atto, «pur persistenti in ragione della gravità del reato per il quale si procede, siano tuttavia da ritenersi affievolite sulla scorta della congiunta valutazione dello stato di incensuratezza dell’imputato, del suo volontario allontanamento dal territorio siriano, in cooperazione con gli operanti della questura di Pescara, pur se consapevole delle conseguenze che ne sarebbero derivate e del rilevante lasso temporale trascorso dall’applicazione della misura». Costantini potrà lasciare il carcere di Ferrara ed essere posto ai domiciliari nella casa della famiglia a Loreto Aprutino, non appena sarà disponibile il braccialetto elettronico. Sarà la nonna a occuparsi delle esigenze di vita quotidiana di Costantini. Il suo legale, intanto, è in attesa di conoscere la data della discussione del ricorso in Cassazione, già depositato. Costantini è accusato di aver partecipato, dal 2015, all'associazione terroristica di matrice islamica Jahbat Al Nusra, ritenuta una costola di Al Qaeda in Siria. In quei luoghi il giovane originario di Loreto avrebbe fatto parte integrante dell’associazione terroristica, arruolandosi per compiere, come ha sempre sostenuto l’accusa, atti di violenza con finalità di terrorismo e appoggiando le finalità belliche in territorio siriano contro lo Stato sovrano della Siria e contro le milizie curde. Ma Costantini durante i due gradi di giudizio ha sempre negato, sostenendo di essersi convertito all’Islam da minorenne, ma di essersi recato in quei luoghi per motivi umanitari. Costantini, sposato e con tre figli, venne arrestato il 19 gennaio 2021 in Turchia dopo un’operazione congiunta della polizia turca e quella di Pescara. Fu lui a contattare la polizia per salvare la famiglia.