Testa e Mascia divisi sul commissario

4 Maggio 2011

Il presidente della Provincia: a noi due la responsabilità di fiume e porto

PESCARA. L'emergenza dragaggio apre un nuovo fronte politico. Guerino Testa si propone come commissario per il fiume e avanza il nome di Luigi Albore Mascia per il commissario del porto. Ma il sindaco boccia tutto: «Occorrono figure tecniche, non politiche, e ci pensi il ministero».

Per controllare le operazioni di dragaggio del porto di Pescara, i cui lavori stanno procedendo, è urgente nominare un commissario. Se tutti concordano nel ritenere che l'architetto Adriano Goio, già commissario straordinario per il risanamento del bacino Aterno-Pescara, sia la professionalità più titolata a svolgere il compito, resta il problema di chi dovrebbe prendere il posto del professionista qualora dovesse confermare la propria decisione, annunciata qualche giorno fa, di rifiutare l'incarico che gli è stato proposto. La data più attesa è quella del 12 maggio, fissata per la firma di un'intesa quadro tra il ministero e la Regione, che definirà la possibilità di sbloccare una parte dei fondi. L'accordo con il ministero potrebbe aprire un nuovo capitolo della questione dragaggio, facendo sperare nella disponibilità di nuove somme. Goio, nei giorni scorsi, ha riferito di ritenere i finanziamenti previsti inadeguati per la definitiva soluzione del problema.
Un commissario è necessario. Ma, se non Goio, chi? Il botta e risposta Testa-Mascia si è acceso nel corso del programma tv Rete8 Economy. Per Testa, pur essendo l'architetto la figura più adatta a ricoprire il ruolo, «la nomina del commissario deve essere una priorità anche dal punto di vista temporale; altrimenti, ritengo che l'incarico possa essere affidato al sindaco per il porto, e al presidente della Provincia per il fiume, entrambi ovviamente affiancati da uno staff tecnico competente».
Testa giustifica così la propria proposta di attribuzione di competenze: «Il porto è una priorità per la città, mentre il problema del fiume riguarda quasi tutti i comuni della Provincia, che sono attraversati dal corso d'acqua». Non è dello stesso avviso il primo cittadino Albore Mascia: «Il presidente dimentica che la figura di Goio sarebbe incardinata nell'ambito di poteri che l'architetto già possiede per il bacino fluviale del Pescara. I poteri straordinari costituirebbero solo un ampliamento, e la sua figura è funzionale alla risoluzione del problema. La pratica già in uso di nominare commissari politici la ritengo discutibile. Il commissario ha anche il compito di avviare procedure sulle quali il politico non avrebbe competenze. E' necessario perciò affidare il compito a un professionista di fiducia del ministero».

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