Testa, la Provincia del rigore

"Tagli e scelte impopolari per uscire dal periodo nero"

PESCARA. Dai liquami del fiume Pescara alla vertenza AirOne Technic. Dall'accorpamento delle scuole alla Stella Maris. E, poi, il pedaggio, le casse vuote, la polemica sugli immobili e gli altri pesanti carichi trascinati nei primi 21 mesi di presidenza della Provincia di Pescara. Guerino Testa (Pdl) parla di quanto fatto e di quanto intende fare nel prossimo triennio.

Testa, l'ente Provincia ha ancora un senso?
«Confesso che fino a non molto tempo fa, come tanti, credevo che la Provincia fosse un ente residuale. Prima di candidarmi mi sono informato molto sul suo funzionamento e adesso, a quasi due anni dal mio insediamento, sottolineo che ha deleghe importantissime per l'intero territorio. Ne cito tre: Edilizia scolastica, Lavori pubblici, Lavoro e formazione».

Come si governa nell'era dei trasferimenti governativi ridotti all'osso e all'alba del federalismo?
«Con il rigore. Ci soffro ancora: a causa della scarsa disponibilità economica, ho dovuto mandare a casa l'intero staff della Giunta e non ho potuto rinnovare i contratti a 66 precari. Scelte impopolari, ma inevitabili».

La vicenda di Edoardo Barusso le ha dato l'opportunità di alzare un polverone contro la Giunta di centrosinistra che l'ha preceduta: perché ha scelto il basso profilo?
«Gli elettori mi hanno votato per risolvere i problemi e non per lamentarmi. Barusso è stato assunto dalla precedente Giunta (guidata da Giuseppe De Domincis, ndr) in qualità di direttore generale, ma il suo incarico non è mai diventato operativo per volere dell'Ente e ne è scaturito un contenzioso legale. La Provincia ha avuto torto nei primi due gradi di giudizio e dovrà pagare 1.700.000 euro più la rivalutazione e gli interessi. Andremo in Cassazione».

Il pedaggio dell'Asse attrezzato è un'altra mazzata sui cittadini.
«Si tratta di un vero e proprio prelievo fiscale e per questo ho subito dato battaglia. La Provincia, nella prima fase, è stata sola, mentre adesso è appoggiata da vari enti e associazioni. Mi piace sottovalutare che ho fatto ricorso contro il Governo del mio stesso colore e ho vinto, ottenendo il rinvio del pedaggio di almeno 6, 7 mesi. Tre giorni fa mi sono sentito con Gianni Alemanno, il sindaco di Roma: faremo fronte comune, se necessario».

Il suo ufficio si trova a due passi dal fiume Pescara. Anzi, da quello che era il fiume Pescara...
«È uno dei tanti problemi ereditati. Stiamo cercando finanziamenti per intervenire sulle cause che hanno atrofizzato il Pescara. Non ce la faremo a rimettere le cose a posto, ma l'importante è invertire la tendenza. C'era un vecchio progetto da due milioni di euro che, insieme alla Fater, abbiamo rimodulato per cercare di ottenere maggiori fondi. Pur con gli intoppi ben noti, il dragaggio sta andando avanti e qualche beneficio lo porterà. Certo, la situazione è paradossale. Da pescarese, ringrazio la marineria per l'atteggiamento positivo sin qui avuto».

Uno dei grandi guai del fiume è rappresentato dai depuratori che non funzionano come dovrebbero.
«Abbiamo fatto una mappatura. Al momento, non siamo in possesso di un progetto completo di intervento».

Qual è la situazione dei 76 plessi scolastici della Provincia?
«Le scuole dei sette paesi del cratere non hanno problemi e questa è la cosa più importante. Per quanto riguarda gli accorpamenti, ritengo che la Provincia abbia fatto un ottimo lavoro concertato con i dirigenti scolastici e le sigle sindacali».

Gli scettici ritengono che Stella Maris di Montesilvano rimarrà un monumento all'incuria.
«Io dico di no. Confido nel bando europeo da 6 milioni di euro che abbiamo lanciato da poco. Faccio fatica a pensare che una struttura così bella, storica e affacciata sul mare non venga ritenuta appebile dagli imprenditori. Ho tre anni che chiudere la partita».

Gli immobili della Provincia da qualche tempo fanno notizia.
«Non voglio litigare con gli altri enti, ma in qualità di presidente devo far rendere al massimo il patrimonio della Provincia. Non posso continuare a riscuotere canoni che, in alcuni casi, coprono la metà dell'Ici di cui ci facciamo carico. Chiedo solo l'applicazione dei criteri catastali. Stiamo elaborando un piano di alienazione degli appartamenti in via Caboto e in via Foscolo. Dobbiamo fare cassa e risparmiare. Accorpando le scuole, spenderemo mezzo milione di euro in mano all'anno di affitti».

Sono cominciati i lavori della pista ciclabile.
«Una grande opera che mi rende orgoglioso. Dalla rotonda di via Gobetti alla Fater, le biciclette saranno le regine. Ringrazio la Fater che ha voluto legare il proprio marchio a questa iniziativa. La pista costeggerà la Pescarina, che abbiamo molto a cuore. Appena il bene smetterà di essere demaniale per diventare provinciale, interverremo».

La vertenza AirOne Technic che margini ha di vittoria?
«Alti perché disperdere il patrimonio professionale di quelle 50 maestranze è follia. Andremo a Roma per discutere il piano industriale».

Che ne pensa della città verticale?
«Mi piace tantissimo. Pongo un paio di condizioni all'arrivo dei grattacieli: elevati standard qualitativi e di bellezza. Sono anche per la Grande Pescara, a condizione che non si tratti solo di un modo per risparmiare e per avere più residenti».

Prenderà la filovia?
«Certo. È un'opera di caratura europea e la città imparerà ad apprezzarla come già avvenuto per l'isola pedonale».

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