Transumanza 2011, ecco i pastori per casoDa tutta Italia in Abruzzo per pascolare le pecore

Sono una ventina di amanti di trekking e natura e vengono da Emilia Romagna, Veneto, Piemonte, Lombardia, Puglia, Toscana e Lazio. Hanno un'età che va dai 18 ai 75 anni e trascorrono le ferie al seguito dei pastori abruzzesi che portano le pecore dall'Aquila a Foggia. Vacanze, ma anche lavoro, perché quando una pecorella si perde nel bosco sono loro a ritrovarla
VILLAREJA. L’appuntamento è alle 19,30, ma solo una parte della comitiva della Transumanza 2011 rispetta l’orario. Ad arrivare in ritardo non sono i pastori abruzzesi, ma i loro aiutanti. Sono veneti, lombardi, emiliani, piemontesi, pugliesi, toscani e romani. Hanno dai 18 ai 75 anni, quasi tutti hanno una laurea. La maggior aprte sono avvocati, medici e piccoli imprenditori. Vivono la transumanza non per lavoro, ma per passione e vacanza. Ferie che comportano una buona dose di fatica perché coincidono con una camminata dall’Aquila a Foggia: circa 250 chilometri a piedi. E non è tutto. Mentre si ammirano i panorami appenninici, bisogna badare alle pecore. «Una cosa tutt’altro che facile», raccontano. «Si perdono sempre e riportarle all’ovile è quasi un’impresa».
Così al termine della terza tappa della Transumanza 2011 il gruppo arriva alla spicciolata. Partiti la mattina da Capodacqua, provincia dell’Aquila, l’arrivo è fissato dopo quasi 40 chilometri e 9 ore di marcia a Villareja, in provincia di Pescara. Nell’ultimo tratto c’è da affrontare un bosco. E le pecore fanno i caprici: si perdono e devono essere recuperate. «Missione compiuta, ma è stata una faticaccia», ammettono i pastori per caso. «Ora l’unica cosa che vogliamo fare è mangiare e dormire».
Ma le peripezie della giornata non sono finite. Sono in marcia da tre giorni. Dopo aver attraversato gli appennini abruzzesi e dormito all’addiaccio, questa notte si riposeranno in una stanza d’albergo. I pastori per caso sognano un letto, un pasto caldo e una doccia in uno degli alberghi della costa pescarese. Peccato ci sia un problema con le prenotazioni: non c’è posto per tutti.
«Dobbiamo arrangiarci. L’hotel aggiunge dei letti nelle stanze. L’unico problema è che bisogna fare i turni per andare in bagno», spiegano gli organizzatori. «Non è possibile! Ieri una cena messa su all’ultimo minuto con pane e pomodoro. Oggi ancora problemi», sbotta uno dei turisti della transumanza. Ma è subito zittito da una compagna di viaggio: «Non vorrai rovinare questa esperienza bellissima con una polemica inutile». Bastano queste parole per mettere fine al momento di tensione. Gli amanti delle vacanze trekking e natura riprendono subito a scherzare. Uno degli ultimi ad arrivare è il decano del gruppo: 75 anni e tanta voglia di camminare. «Arriva la meglio gioventù», scherzano i compagni di viaggio. «Ieri sono arrivato primo e domani voglio riprendere la testa del gruppo», ribatte il secondo con un sorriso. E la comitiva si avvia a tavola felice perché «questa è e resta una vacanza fantastica».