Travolto sulla riviera e ucciso, un indagato per omicidio stradale 

Sotto accusa l’automobilista che, per primo, ha tamponato lo scooter guidato da Vincenzo Mattucci Nessun reato contestato al conducente della seconda macchina che ha investito l’uomo dopo l’urto

MONTESILVANO. Omicidio stradale. È questa l’accusa contestata a uno dei due automobilisti coinvolti nel tragico incidente sulla riviera in cui, venerdì pomeriggio, è morto Vincenzo Mattucci, 49 anni di Montesilvano. All’indomani dello schianto, proseguono le indagini della polizia locale di Montesilvano, coordinata dal comandante Nicolino Casale, che si è occupata dei rilievi. Anche ieri la polizia locale è tornata sul lungomare, all’altezza di via Livenza, per verificare ogni dettaglio utile a fare chiarezza sull’incidente che ha coinvolto due automobili e uno scooter 125, in sella al quale c’era proprio il dipendente dello stabilimento Tre Palme che ha perso la vita.
DINAMICA SOTTO ESAME Stando a una prima ricostruzione della dinamica, Mattucci stava raggiungendo proprio la concessione balneare dove lavorava da dieci anni e dove era atteso dal titolare, Stefano Moretti, per alcuni interventi di manutenzione. Ma, proprio all’altezza dello stabilimento, il montesilvanese che procedeva sul lungomare in direzione Pescara, per cause ancora da chiarire, è stato tamponato da una Mercedes bianca condotta da un uomo residente sempre a Montesilvano. Dopo l’urto, l’uomo ha perso il controllo dello scooter ed è scivolato sulla corsia opposta andando a schiantarsi contro una Mercedes Classe B grigia, condotta da un uomo di Civitella Casanova, in transito in senso di marcia contraria. Dopo lo schianto, Mattucci e il suo motociclo sarebbero stati nuovamente sbalzati in avanti, per poi terminare la loro rovinosa caduta al centro della riviera, all’altezza di via Livenza. L’uomo, che nell’impatto ha perso il casco e che è rimasto esanime sull’asfalto, è morto probabilmente sul colpo. L’arrivo immediato dei sanitari del 118, che hanno provato per oltre un quarto d’ora a rianimarlo con il massaggio cardiaco e il defibrillatore non è bastato a salvargli la vita. Sarà probabilmente l’autopsia a chiarire quali lesioni abbiano causato la morte del montesilvanese, dal momento che la salma è stata trasportata all’obitorio di Pescara a disposizione dell’autorità giudiziaria.
UN INDAGATO Sull’altro fronte, le indagini proseguono, i mezzi e i cellulari dei guidatori sono stati sequestrati. Il montesilvanese alla guida della Mercedes bianca è attualmente indagato per omicidio colposo: secondo la ricostruzione, infatti, l’autista della macchina grigia, pur avendo impattato con violenza contro lo scooter e il suo guidatore, non avrebbe responsabilità diretta. L’automobilista, come ha dichiarato lui stesso alle forze dell’ordine e come ben visibile dai segni sull’auto e sulla riviera, avrebbe provato a schivare Mattucci, andando a impattare però contro il cordolo della pista ciclabile e proprio a causa di quest’ostacolo non è riuscito nel suo intento.
MESSAGGI E CORDOGLIO In attesa dei funerali del factotum delle Tre Palme, previsti non prima della metà della prossima settimana, la città è addolorata per la perdita di quell’uomo conosciuto da tanti soprattutto per il suo lavoro nello stabilimento balneare. In queste ore sono decine i messaggi di ricordo che si rincorrono sui social e sono molti gli amici e i conoscenti che stanno lasciando dei pensieri, stringendosi alla madre e alle sorelle di Mattucci, anche sulla pagina dello stabilimento balneare, la cui foto profilo è stata listata a lutto. «Andare alle Tre Palme e non trovarti sarà bruttissimo. Grazie per la tua dolce burberità e i tuoi sorrisi», scrive un cliente dello stabilimento. «Sempre col sorriso, con i tuoi modi gentili, profumavi di bontà», aggiunge un amico. E ancora: «Un ragazzo bravissimo e sfortunato, grande lavoratore sempre disponibile e gentile con tutti, in particolare con le persone anziane. Non meritava una morte così tremenda e precoce».
©RIPRODUZIONE RISERVATA