TRE CONSIGLI (NON RICHIESTI) PER D’ALFONSO

Delega più delega meno, il nuovo governo della Regione Abruzzo è fatto e ci aspettiamo che si metta subito al lavoro per recuperare il tempo perduto tra conteggi e alchimie interne alla maggioranza. Mai come questa volta siamo in presenza di una giunta del presidente, vista l’esuberanza del personaggio Luciano D’Alfonso e l’ottimo risultato elettorale del medesimo. Ci permettiamo allora di dare tre modesti consigli, assolutamente non richiesti, proprio al nuovo governatore, senza illuderci più di tanto che ne faccia uso:

1) non alimenti troppo le aspettative nei confronti della sua persona: ogni giorno arrivano, da ogni parte d’Abruzzo, richieste di interventi diretti di D’Alfonso per i problemi più disparati. Si va da angoscianti crisi aziendali, come la Dialifluids di Canosa Sannita o la Rolli di Roseto, ad altrettanto gravi guai del turismo dovuti all’inquinamento di coste e fiumi, fino alle liste di attesa negli ospedali e all’invasione dei cinghiali nelle terre coltivate. L’attenzione del governatore è lodevole, ma a ogni richiesta d’aiuto corrisponderà tra qualche mese un passaggio all’incasso per i risultati più o meno ottenuti. Siccome molte partite sono oggettivamente difficili, meglio promettere poco e mantenere molto.

2) Il rispetto della legge dev’essere scrupoloso: capisco la smania di cominciare a portar a casa risultati, ma mordere il freno non significa scavalcare i tempi delle procedure, per quanto defatiganti. Esempio: la demolizione dei locali fatiscenti dell’ex Cofa, a Pescara, va fatta nel più breve tempo possibile, non nel più breve tempo e basta.

3) Bisogna sbloccare senza indugi il piano Garanzia Giovani, per spendere i quattrini che l’Europa ha dato all’Abruzzo per avviare i ragazzi under 30 al lavoro. La tavola è stata apparecchiata, adesso però bisogna servire le portate giuste, per dare un’opportunità anche a chi ha deciso che vale ancora scommettere su questa valle di lacrime, invece di emigrare sulla scia di migliaia di coetanei.

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