Tre ospedali, niente ecocardiogramma

15 Settembre 2010

La disavventura di un paziente spostato da Pescara a Teramo a Villa Rosa di Martinsicuro

PESCARA. Nuovo caso di sanità lenta: una visita prenotata, saltata e, poi, spostata a gennaio 2011. Per fare un ecocardiogramma, un pescarese deve aspettare almeno quattro mesi. «Troppi pazienti in lista»: così gli operatori del Cup giustificano l'emergenza. Parole che, però, non servono a lenire la rabbia dei cittadini che chiedono una sanità pubblica precisa. A denunciare l'ultimo caso di disservizi della sanità è il signor Ennio Romualdi.

La sua vicenda inizia nel luglio scorso quando, a un suo familiare, viene prescritto un un esame di routine: un eco-cardiogramma. Come da prassi, Romualdi, si reca presso il Cup di Pescara per effettuare la prenotazione e, qui, con suo grande stupore, ad aspettarlo un'amara sorpresa: non può effettuare l'esame clinico perché le liste d'attesa sono troppo lunghe e quindi bloccate. Gli operatori del Centro unico prenotazioni consigliano alla famiglia Romualdi di recarsi a Teramo affermando che «lì sicuramente ci sarà un posto».

Attraverso il call-center dedicato, Romualdi riesce a inserire il familiare nelle liste d'attesa del Teramano. La data del controllo viene fissata per il giorno 14 settembre, alle 12.30, ma non a Teramo città, ma nella Provincia e, precisamente, nel Comune di Villa Rosa di Martinsicuro. Nonostante i lunghi tempi di attesa, la famiglia, lo scorso luglio, era serena per essere riuscita in breve, appena due mesi e mezzo, a prenotare l'esame diagnostico.

Ieri mattina lo shock: la struttura di Villa Rosa non dispone delle apparecchiature idonee per effettuare il particolare esame prescritto. Raggiunto telefonicamente l'ufficio del Cup teramano, al quale era stato chiesto di effettuare la prenotazione, gli operatori ammettono l'errore e, per correre ai ripari, concedono in via eccezionale di inserire il parente nelle lunghe liste d'attesa, assegnando una data per nulla ravvicinata: 13 gennaio 2011.

Fino ad allora, la famiglia Romualdi non potrà eseguire l'indagine clinica in una struttura pubblica perché non esiste data libera tra le Province di Pescara, Chieti e Teramo.

La storia della famiglia Romualdi non è la prima nel genere. Ancora troppi pazienti lamentano attese troppo lunghe per esami che molto spesso possono salvare la vita. Ancora numerosi cittadini accusano la sanità pubblica per liste di prenotazioni a visite specialistiche o a esami diagnostici sature o bloccate. E' della settimana scorsa la vicenda della giovane donna che, per prenotare una mammografia, dovrà aspettare non prima di luglio 2011. Pazienti esasperati chiedono disperati che qualcuno possa risolvere il problema delle lunghe liste d'attesa. Non è possibile aspettare nove mesi per una tac o sei mesi per un ecocolordoppler. I cittadini vogliono una sanità precisa e puntuale.

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