Tributi sottratti ai Comuni Ex sindaco sotto processo

L’ex primo cittadino di Turrivalignani Di Cecco sotto accusa per peculato Sono coinvolti anche due funzionari della società di riscossione Sican

PESCARA. Prenderà il via il prossimo 29 novembre, davanti al tribunale collegiale di Pescara, il processo riguardante la presunta sottrazione dei tributi dovuti ad alcuni Comuni del Pescarese. Ieri, il giudice per le udienze preliminari, Antonella Di Carlo ha rinviato a giudizio le tre persone coinvolte nella vicenda. Si tratta di Enio Carlo Di Fiore, ex amministratore della Sican srl, società di riscossione tributi e recupero crediti, con sede in via Bologna, a Scafa; Francesco Cipolletta, amministratore della Sican dal 2008 al 2011; Roberto Di Cecco, ex sindaco di Turrivalignani, tutti e tre accusati di peculato in concorso. I fatti si riferiscono a un periodo compreso tra il 2008 e il 2014, nel corso del quale, secondo il pm Mirvana Di Serio, sarebbero stati distratti tributi che, sempre secondo l’accusa tutta da provare, sarebbero stati usati per «scopi personali».

L’indagine, condotta dalla guardia di finanza guidata dal comandante provinciale Francesco Mora, ha preso il via da alcuni accertamenti sulle tasse versate per un anno e mezzo da un bar di Popoli, ma mai arrivate nelle casse del Comune, e si è poi estesa ai Comuni di Turrivalignani e Lettomanoppello. Per questa vicenda, Di Fiore, nel 2015, finì agli arresti domiciliari con l'accusa di aver «trattenuto» illecitamente e speso il denaro riscosso per l’acquisto di beni di lusso, viaggi all'estero e soggiorni in villaggi turistici. Una versione smentita dall'imputato, il quale, nel respingere tutte le accuse, ha sempre sostenuto di condurre una vita modesta.

Nello specifico, l'ex sindaco Di Cecco, difeso dall'avvocato Andrea Cocchini, avrebbe «omesso intenzionalmente di evidenziare formalmente e porre all'attenzione dell'ente comunale il mancato riversamento trimestrale delle somme incassate dalla Sican», nonché, «omettendo intenzionalmente di sollecitare alla stessa Sican il riversamento trimestrale dovuto», avrebbe consentito che «la società, nelle persone degli amministratori Di Fiore e Cipolletta, si appropriasse definitivamente» della somma pari a 75 mila euro «incassata in esecuzione della convenzione sottoscritta con il Comune di Turrivalignani».

Di Fiore, difeso dall'avvocato Andrea Lacioppa, e Cipolletta, sempre secondo il pm, si sarebbero appropriati «della predetta somma, trattenendola sui conti correnti intestati alla società Sican» e avrebbero «omesso di riversarla a favore del Comune di Turrivalignani, effettivo creditore degli importi incassati». I due ex amministratori della Sican sono, inoltre, accusati di essersi appropriati anche dei tributi destinati ai Comuni di Popoli e Lettomanoppello per una cifra complessiva che si aggira attorno ai 54 mila euro.

©RIPRODUZIONE RISERVATA