Penne

Trovato morto nella cella frigorifera, i genitori: «Vogliamo giustizia»

12 Dicembre 2025

La battaglia dei coniugi Costantini: il loro figlio 38enne Andrea è stato rinvenuto senza vita in un supermercato di Termoli

PENNE. «Siamo senza un figlio e dobbiamo combattere per dargli giustizia. Non abbiamo tanto altro da dire». Così Gennaro Costantini, padre di Andrea, il 38enne di Penne trovato senza vita il 15 settembre scorso in una cella frigorifera del supermercato dove lavorava a Termoli, ha commentato la decisione della Procura di Larino di chiedere la riesumazione della salma e l'esame autoptico. «Aspettiamo ora che la giustizia faccia il suo corso, siamo fiduciosi, non possiamo fare altro», ha detto ancora Gennaro Costantini che, insieme alla moglie Lidia, si è affidato all’avvocato Piero Lorusso. A Penne la famiglia Costantini è molto conosciuta e la vicenda ha scosso tutta la comunità. Gennaro gestisce da anni un’azienda agricola e una rivendita di macelleria all'interno del mercato coperto di circonvallazione Aldo Moro.

La richiesta della Procura di Larino di riesumare il corpo ed effettuare l'autopsia è stata notificata alle parti interessate ed è stato richiesto anche l'incidente probatorio. Si attende ora la pronuncia del giudice per le indagini preliminari. Dopo la scoperta del corpo, il 15 settembre scorso, non era stata effettuata l'autopsia e le indagini si erano indirizzate subito verso l'ipotesi del suicidio. La denuncia della famiglia Costantini, che chiede di indagare per omicidio, ha cambiato le carte in tavola. Il corpo di Andrea Costantini è stato trovato con ferite di un coltello al torace. La perizia depositata il 4 dicembre scorso dal primario dell’istituto di Medicina legale di Foggia, Luigi Cipolloni, ha evidenziato «l’urgenza di procedere alla riesumazione del corpo, per effettuare un’autopsia», come ha riportato l’Ansa nei giorni scorsi.

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