Silvio Paolucci, assessore regionale alla Sanità si dichiara pienamente d'accordo con il decreto sui vaccini che crea un'uniformità di regole in tutta Italia

Tutto passa per scuole e Asl

L’impegno dell’assessore Paolucci per coordinare le due istituzioni

PESCARA . «Il diritto all’istruzione e il diritto alla salute sono da comporre, non da contrapporre. Ai cittadini vanno garantiti entrambi i diritti e nel modo migliore possibile. Contrapporre, come hanno fatto alcuni, il diritto all’istruzione con il diritto alla libertà di cura significa non aver colto i termini della questione». Così l'assessore regionale alla Sanità, Silvio Paolucci, sottolinea il tema principale del decreto sui vaccini. La richiesta di presentare una certificazione di avvenuta vaccinazione contro le 12 malattie inserite nel testo al momento dell’iscrizione alla scuola della prima infanzia e agli asili nido, crea uno spartiacque tra il vecchio concetto di vaccinazioni per obbligo alla nascita e il nuovo sull’obbligo di presentare un certificato per accedere a scuola. L’obiettivo è quello di ridurre il rischio per la comunità di contrarre una malattia. «Il punto è che proprio perché la scuola primaria è obbligatoria», continua Paolucci, «è legittimo che lo Stato minimizzi i rischi per la salute dei suoi obbligati». L'assessore non ha dubbi nell'affermare: «Sono pienamente d’accordo con il decreto perché senza una legge nazionale le regioni sarebbero andate in ordine sparso con dubbi sulla efficacia. Immaginate se tra Abruzzo e Marche ci fosse stata una diversità di decisione con la vaccinazione obbligatoria dal Tronto in su e non dal Tronto in giù?». Infine Paolucci si auspica e si impegna, come assessore regionale alla Sanità, a curare l’aspetto organizzativo tra scuola ed Asl. Che è l'ostacolo attuale da superare. (l.c.-a.s.)