Ultrà ucciso a Pescara, arrestato presunto killerLa resa di Ciarelli: è il mio ultimo giorno in libertà

6 Maggio 2012

"C'è stata una sola telefonata con il suo avvocato, perché gli avevamo fatto terra bruciata. Ciarelli era spaventatissimo e gli abbiamo fatto capire che non conveniva a nessuno un'irruzione nel covo dove si era rifugiati", così il questore Paolo Passamonti sui retroscena dell'arresto di
Massimo Ciarelli, il rom di 29 anni presunto assassino del tifoso del Pescara Domenico Rigante. E le indagini non si fermano: è caccia agli altri componenti della banda

PESCARA.  "È il mio ultimo giorno da uomo libero", ha detto così Massimo Ciarelli agli uomini della Mobile, guidati da Pierfrancesco Muriana, ieri quando è stato arrestato come presunto omicida dell'ultrà del Pescara Domenico Rigante. Lo hanno rivelato gli inquirenti che hanno negato anche ogni possibile trattativa eventuale con il Ciarelli che non si è costituito, ma è stato arrestato. Secondo il questore di Pescara, Paolo Passamonti, "c'è stata una sola telefonata con il suo avvocato, perché gli avevamo fatto terra bruciata. Ciarelli era spaventatissimo e gli abbiamo fatto capire che non conveniva a nessuno un'irruzione nel covo dove si era rifugiati".

"In due giorni l'avremmo comunque preso, si è arreso", ha confermato il capo della Mobile Muriana che ha poi spiegato che nella sua latitanza è stato coperto da qualche familiare che gli portava vestiari e alimenti e quindi "al prossimo rifornimento lo avremmo preso". Muriana ha voluto ringraziare il padre di Rigante e ha confermato che questa settimana si attiverà anche la polizia scientifica nella casa dove è stato assassinato Rigante e sull'autovettura usata dal commando di piazza Grue. Questa mattina intanto il pm di Pescara Campochiaro ha effettuato il primo interrogatorio di garanzia con Ciarelli che si è avvalso della facoltà di non rispondere.

"Chi sa, parli", ha aggiunto senza mezzi termini il capo della Mobile riferendosi a coloro che erano presenti al raid della banda rom perché se persino il questore Passamonti - preoccupatissimo per l'ordine pubblico - ha spiegato che non ci sono dubbi che a sparare sia stato Massimo Ciarelli, ancora da chiarire chi facesse parte con lui del gruppo rom. "Ma noi i nomi li sappiamo tutti", ha poi confermato Muriana, "e sono sei persone: ora ci aspettiamo che chi era presente confermi anche a noi questi nomi, anche per un atto di giustizia nei confronti di Domenico Rigante".

Per gli eventuali complici rom di Ciarelli l'accusa eventuale sarebbe concorso in omicidio: "Chi era presente nella casa racconti quello che ha visto", ha insistito Muriana, confermando che assieme alla vittima nella casa vicino a piazza Grue c'erano altre 4 persone. Non solo: alcune confidenze dicono che Ciarelli prima di sparare abbia detto a uno dei capi ultrà presente nell'appartamento "te scansati, non lo ammazzo solo perché ci sei te...". Purtroppo però il colpo esploso con la calibro 38 si è rivelato fatale e ha perforato la aorta. Secondo una ulteriore ricostruzione dei fatti, Ciarelli sarebbe fuggito subito, anche se non si sarebbe reso conto di aver ucciso Rigante.

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