Ultrà ucciso, i 4 rom presunti complici negano"Non eravamo presenti nel luogo del delitto"

11 Maggio 2012

Antonio, Luigi e Domenico Ciarelli, tre dei presunti complici di Massimo Ciarelli, il rom di 29 anni accusato di aver ucciso Domenico Rigante, negano le accuse. Angelo Ciarelli si é avvalso della facoltà di non rispondere

PESCARA. "Siamo innocenti, non eravamo presenti sul luogo dell'omicidio". Si sono difesi così, davanti al gip del Tribunale di Pescara Maria Michela Di Fine, Antonio, Luigi e Domenico Ciarelli, tre dei presunti complici di Massimo Ciarelli, il rom di 29 anni arrestato sabato scorso con l'accusa di aver ucciso, il primo maggio, l'ultrà biancazzurro Domenico Rigante. I tre sono stati sottoposti a fermo nei giorni scorsi dalla squadra mobile di Pescara. Con loro, sottoposto a fermo anche Angelo Ciarelli, che stamani si é avvalso, invece, della facoltà di non rispondere. Il gip ha comunque convalidato il fermo dei quattro accusati non solo dell'omicidio di Rigante ma anche del tentato omicidio del fratello gemello Antonio.

"I miei assistiti", ha detto l'avvocato Luca Sarodi al termine dell'interrogatorio in carcere, "non c'entrano nulla. Davanti al gip si sono giustificati fornendo un alibi per la sera dell'omicidio. "I tre", ha proseguito l'avvocato, "erano in compagnia delle loro famiglie. Andremo a corroborare queste dichiarazioni di totale estraneità con delle testimonianze. Non c'entrano niente e lo dimostra anche il fatto che si è operato con un fermo che risponde a determinati presupposti, quale il pericolo di fuga" ma in realtà si sarebbero allontanati da casa dopo la morte di Rigante "per ragioni familiari". "Faremo indagini difensive", ha concluso Sarodi, "e dimostreremo la totale innocenza".

"Sono innocenti, lo so perché so chi sono", ha detto una parente dei rom che stamani era davanti al carcere di Pescara. "Se sono colpevoli pagheranno". ha aggiunto. "Pescara è una città razzista, non è giusto. Questa è la goccia che ha fatto traboccare il vaso". Poi, rivolgendosi al sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia ha detto: "Due anni fa lo abbiamo votato tutti, non può sputare nel piatto dove ha mangiato. Succedono tante cose anche tra i civili e noi non facciamo tutto questo razzismo".

© RIPRODUZIONE RISERVATA