«Una falla che ha causato disagi e ritardi» 

Critiche dalle opposizioni in Consiglio. I 5 Stelle: «Ennesimo caso di pessima organizzazione»

L’AQUILA. «Parte male la campagna di vaccinazione anti-Covid in Abruzzo per le persone con più di 80 anni, i portatori di disabilità e le persone fragili. Ci sono arrivate diverse segnalazioni da parte dei cittadini per denunciare il fatto che la piattaforma telematica della Regione, per la manifestazione di interesse al vaccino, è andata in tilt fin dalle prime ore del mattino, e che non è stato possibile rintracciare nemmeno i numeri telefonici d'assistenza». A segnalare quanto avvenuto ieri è il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Regione, Sara Marcozzi. «Si tratta dell’ennesimo caso di pessima organizzazione della giunta e stavolta a pagarne le conseguenze sono le persone più vulnerabili, che a partire da ieri avrebbero dovuto avere la possibilità di prenotare il vaccino anti-Covid», dice Marcozzi, «ma quando di mezzo c’è la macchina burocratica della Regione Abruzzo a trazione Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, usare il condizionale è sempre d’obbligo, e ancora una volta è emersa una enorme falla nel sistema che causa disagi e ritardi».
Sull’argomento è intervenuto anche il consigliere regionale, Pierpaolo Pietrucci del Pd. «Dopo aver annunciato con largo anticipo l’apertura e l’accesso alla piattaforma informatica, dopo aver garantito l’estensione alle persone disabili, ai loro cargiver, ai familiari, dopo aver proclamato ufficialmente che la procedura avrebbe avuto luogo nei termini fissati, mi chiedo come sia possibile che il sistema informatico non abbia retto, a fronte di circa 7.000 richieste e non 70mila o 7mila», afferma Pietrucci. «Penso che la programmazione, che come sempre è una spina nel fianco di questa giunta, sia indispensabile».
E intanto il segretario del Partito democratico abruzzese, Michele Fina, polemizza con la neo vice presidente della Regione Lombardia, Letizia Moratti, che «avrebbe proposto, con una lettera al commissario Domenico Arcuri, una ripartizione dei vaccini anche in base al Pil delle regioni. Quindi, prima le regioni più ricche e poi le altre».
(m.p.)
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