Una piazza e il tetto mobile per coprire il teatro D’Annunzio

Ncd presenta una proposta per utilizzare la struttura anche nei mesi più freddi Testa: «La Regione finanzi questo intervento, anzichè il pontile di D’Alfonso»

PESCARA. Il D’Annunzio deve rimanere un teatro all’aperto, oppure diventare una struttura al coperto per poter essere utilizzata anche nei mesi più freddi? È questa la domanda che sorge spontanea dopo l’idea lanciata ieri dai consiglieri del Nuovo centrodestra per coprire il teatro D’Annunzio. Guerino Testa, Alfredo Cremonese e Massimo Pastore hanno presentato, durante una cerimonia all’auditorium Flaiano, un progetto da offrire gratis all’amministrazione comunale per realizzare un tetto, in parte retrattile, sul teatro all’aperto della riviera di Porta Nuova, considerato il tempio degli eventi culturali dell’estate. «Visto che il nuovo teatro comunale nelle aree di risulta non si farà più, allora questa potrebbe essere una valida alternativa», hanno detto gli esponenti di Ncd.

Il progetto, elaborato dagli architetti Mauro Cappelletti, Donato D’Ercole e Giovanni Rigano dello studio architetti associati D&R, non è definitivo, ma dà lo stesso un’idea di ciò che il gruppo Ncd vorrebbe realizzare. Si prevede, in pratica, una copertura metallica «come una sorta di scatola sospesa», ha spiegato Cappelletti, in parte apribile grazie a dei teloni retrattili.

L’elemento, che caratterizzerà il nuovo teatro D’Annunzio, sarà però un piazzale aperto, al posto dell’attuale marciapiedi, inteso come luogo d’incontro e di aggregazione. Per sostenere la struttura sono previsti dei pilastri esili, «simili a quelli dei trabocchi», ha precisato il progettista. Per consentire l’utilizzo del teatro anche in inverno, secondo l’architetto, si potrebbe prevedere in un secondo momento l’installazione di un impianto di riscaldamento. Tutto questo dovrebbe costare circa 2 milioni di euro. Soldi che, a detta dei consiglieri di Ncd, potrebbero essere reperiti facilmente. «Sappiamo che in questi giorni la giunta regionale», ha affermato Testa, «ha presentato una rimodulazione dei fondi Fas per finanziare, con un milione di euro, il progetto del presidente della Regione Luciano D’Alfonso chiamato il Ponte del cielo, ossia un pontile sul mare in piazza Primo maggio. Usiamo quei soldi per il teatro».

«Invito l’amministrazione comunale», ha sottolineato Cremonese, che è stato in passato anche presidente dell’Ente manifestazioni pescaresi, «a prendere in considerazione questo progetto, in modo da dotare finalmente la città di un vero teatro». Ma la proposta ha suscitato reazioni favorevoli e contrarie tra gli invitati. Erano presenti, tra gli altri, l’assessore alpatrimonio culturale Paola Marchegiani, il presidente della Fondazione PescarAbruzzo Nicola Mattoscio, il presidente emerito dell’Ente manifestazioni pescaresi Lucio Fumo, la senatrice di Ncd Federica Chiavaroli, diversi consiglieri comunali dell’opposizione e alcuni rappresentanti del mondo culturale e dello spettacolo, tra cui Vincenzo Olivieri. «Lo sforzo per realizzare questo progetto è da apprezzare e da condividere», ha osservato Mattoscio, «questa zona di Porta Nuova è una parte pregiata della città e merita di essere valorizzata. Questo progetto va nella direzione di soddisfare bisogni reali». «Ma questo», ha aggiunto, «non sarà mai un teatro. Dico con grande amarezza che questa città non ha un teatro».

Favorevole al progetto è anche Lucio Fumo. «Faccio presente che sono qui a titolo personale», ha avvertito, «ora il teatro D’Annunzio è in condizioni vergognose e non crolla solo perché è stato realizzato in cemento. Per cui ben venga qualsiasi iniziativa che possa ridare dignità a questo teatro bellissimo. Il progetto è molto bello e, secondo me, è facilmente utilizzabile perché ha costi limitati». «In compenso», ha precisato, «boccio l’idea di rendere agibile questo teatro anche in inverno, perché sarebbe una soluzione ponte inadeguata». Ha frenato gli entusiasmi, invece, l’assessore al patrimonio culturale in rappresentanza anche del sindaco Marco Alessandrini, che ha declinato l’invito per partecipare all’inaugurazione dell’anno giudiziario all’Aquila. «Presenterò il progetto alla giunta», ha assicurato la Marchegiani, «personalmente, ritengo che questa zona vada riqualificata, ma il teatro lo lascerei all’aperto. In tutta la costa adriatica non esiste una struttura così».

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