Veglione, flop da maltempo 50 per cento di disdette a Pescara

I ristoratori: la neve e il freddo hanno bloccato i clienti provenienti dall’Aquilano. Pioggia di prenotazioni nei locali annullate nel pomeriggio del 31 dicembre

PESCARA. «I primi venti posti sono stati disdetti dai Tiromancino, gli altri da gruppi provenienti da Avezzano». E’ iniziato con un calo di presenze di circa il 50% l’ultimo dell’anno dei ristoratori pescaresi già afflitti dalla crisi e, nella notte di Capodanno, colpiti anche dal maltempo. Il freddo e la neve caduta soprattutto all’interno hanno bloccato i tanti che avevano scelto di trascorrere il Capodanno in un ristorante a Pescara. Così, già dal 30 dicembre, sono iniziate a fioccare le disdette facendo perdere migliaia di euro ai ristoratori che si erano organizzati per un numero diverso di coperti. A restare a casa sono state persone provenienti soprattutto dalla provincia dell’Aquila e di Teramo che, il 31 pomeriggio, hanno chiamato i ristoranti per dire che la neve gli avrebbe impedito di raggiungere Pescara.

E’ andata così, ad esempio, per Marechiaro sul lungomare di Pescara che, come racconta uno dei titolari Bruno Micomonico, ha dovuto rinunciare alle prenotazioni di una sessantina di persone sulle oltre 150 previste. «Avevamo già chiuso le prenotazioni alla vigilia di Natale», spiega Micomonico, «ma già dal 30 dicembre abbiamo iniziato a ricevere disdette e, così, da 150-160 siamo scesi a 90». Tra gli ospiti di Marechiaro ci sarebbero dovuti essere anche i Tiromancino che, però, dopo aver rinviato il concertone in piazza Salotto (sarà recuperato oggi alle 18.30) non sono arrivati a Pescara.

Stessa sorte è toccata a Maurizio D’Anolfi del ristorante di pesce La Paranza sul lungomare che ha dovuto rinunciare al 50% della clientela tra cui molti provenienti da Avezzano. Eppure, come spiega il ristoratore, «c’è stato troppo allarmismo, a Pescara non nevicava ma sembrava ci fosse il coprifuoco. La serata è stata organizzata male e la città è stata l’unica in Italia ad annullare il concerto in piazza. In altre occasioni c’era molta più neve», ricorda D’Anolfi, «eppure Pescara non si è fermata».

Non è andata meglio ai ristoratori di Pescara vecchia nelle cui strade, intorno alla mezzanotte, non erano molti a circolare. «Mi hanno disdetto in 29 provenienti da Teramo e da Sulmona», spiega Luca Panunzio della Locanda Manthonè, decano dei ristoratori di Pescara vecchia. «Ho limitato i danni», aggiunge, «organizzandomi con il personale» spiega ancora. Nonostante i ristoratori, in questi tempi di crisi, abbiano abbassato i prezzi oppure proposto, come Marechiaro, menu alla carta il meteo ha evitato che i locali fossero pieni.

Anche a Francavilla, nel ristorante di pesce Senza meta di John Basti non c’è stato il tutto esaurito. «Purtroppo la metà dei clienti previsti ha rinunciato», spiega Basti, «da 65 abbiamo servito per 35». Anche in questo caso, le disdette sono arrivate dall’Aquila e da Teramo e, in extremis, il pomeriggio del 31 dicembre.

©RIPRODUZIONE RISERVATA