Viaggio tra le meraviglie: il Fai fa scoprire l’Abruzzo
Abbazie, palazzi, musei e visite guidate nelle quattro province: ecco le mete Sono 32 le aperture straordinarie in 11 borghi, eventi sabato 25 e domenica 26
L’AQUILA. Il viaggio tra le meraviglie d’Abruzzo si rinnoverà sabato e domenica prossimi – 25 e 26 marzo – in occasione delle Giornate Fai di primavera (Fondo per l’ambiente italiano), il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del Paese. In Abruzzo saranno 32 le aperture straordinarie in 11 borghi delle quattro province. Si va dalla Cascata della cisterna di Bolognano, nel Pescarese, alla cattedrale di San Pelino a Corfinio, nella Valle Peligna, passando per la Costa dei trabocchi e fino all’Abbazia Santa Maria in Montesanto a Civitella del Tronto.
La manifestazione è stata presentata all’Aquila. Informazioni su orari ed eventuali prenotazioni sono disponibili su fondoambiente.it.
«Le Giornate Fai di primavera», spiega Roberto Di Monte, presidente del Fai Abruzzo e Molise, «sono l’occasione per scoprire luoghi bellissimi, sconosciuti o nascosti della nostra regione, alcuni dei quali abitualmente non aperti al pubblico e visitabili grazie al lavoro delle nostre delegazioni e dei nostri volontari, in collaborazione con istituzioni locali e con i privati che hanno dimostrato grande disponibilità. In questa edizione, offriamo una scelta quanto mai ampia: in particolare ci sarà la possibilità di visitare borghi e città, edifici pubblici e privati, luoghi di culto e militari, ma anche fare percorsi naturalistici e urbani, nelle aree montane e collinari fino ai porti e ai trabocchi sul mare».
Per il vicepresidente del consiglio regionale, Roberto Santangelo, «il consiglio regionale sostiene questi percorsi di valorizzazione del territorio e delle bellezze nascoste dell’Abruzzo. Una regione come la nostra va oltre il turismo di massa e promuove tutte quelle iniziative che incentivano un turismo culturale consapevole e sostenibile. Ci sono luoghi che vanno recuperati, tutelati e valorizzati portandoli a conoscenza di cittadini, visitatori e viaggiatori che vanno alla scoperta delle tante particolarità e originalità che la nostra regione sa offrire».
Anche in questa 31ª edizione, la manifestazione di punta del Fai offrirà l’opportunità di scoprire e riscoprire, insieme ai volontari della Fondazione, tesori di storia, arte e natura in tutta Italia con visite a contributo libero in oltre 750 luoghi di 400 città, la maggior parte dei quali solitamente inaccessibili o poco conosciuti. In Abruzzo, le visite saranno possibili grazie alle delegazioni di Chieti, Lanciano, Ortona, Vasto, L’Aquila, Marsica, Sulmona-Tre Valli, Pescara e Teramo.
«Le Giornate Fai di primavera», riprende Di Monte, «sono ormai il simbolo di una vocazione collettiva che anima l’Italia: quella per la cura e la valorizzazione del proprio patrimonio culturale. Questa manifestazione, ormai nota e consolidata, capace di coinvolgere ogni anno centinaia di migliaia di cittadini alla scoperta dei loro territori, si deve all’impegno e alla creatività di migliaia di volontari del Fai, affiancati da altrettanti studenti delle scuole italiane – gli apprendisti Ciceroni – formati per l’occasione, ma si fonda anche sulla partecipazione di centinaia di istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati, che in numero sempre maggiore, di anno in anno, vi collaborano, mettendo a disposizione luoghi, risorse e competenze, perché riconoscono in essa un’occasione unica e imperdibile di promozione e di rilancio, e una buona azione per il Paese più bello del mondo, che va a beneficio di tutti. Grazie alle Giornate del Fai, i luoghi sconosciuti e abbandonati sono tornati all’attenzione del pubblico, e ciò ha cambiato talvolta il loro destino, e luoghi chiusi al pubblico, tradizionalmente non considerati beni culturali, hanno scoperto invece di avere un valore culturale da promuovere e soprattutto condividere».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
La manifestazione è stata presentata all’Aquila. Informazioni su orari ed eventuali prenotazioni sono disponibili su fondoambiente.it.
«Le Giornate Fai di primavera», spiega Roberto Di Monte, presidente del Fai Abruzzo e Molise, «sono l’occasione per scoprire luoghi bellissimi, sconosciuti o nascosti della nostra regione, alcuni dei quali abitualmente non aperti al pubblico e visitabili grazie al lavoro delle nostre delegazioni e dei nostri volontari, in collaborazione con istituzioni locali e con i privati che hanno dimostrato grande disponibilità. In questa edizione, offriamo una scelta quanto mai ampia: in particolare ci sarà la possibilità di visitare borghi e città, edifici pubblici e privati, luoghi di culto e militari, ma anche fare percorsi naturalistici e urbani, nelle aree montane e collinari fino ai porti e ai trabocchi sul mare».
Per il vicepresidente del consiglio regionale, Roberto Santangelo, «il consiglio regionale sostiene questi percorsi di valorizzazione del territorio e delle bellezze nascoste dell’Abruzzo. Una regione come la nostra va oltre il turismo di massa e promuove tutte quelle iniziative che incentivano un turismo culturale consapevole e sostenibile. Ci sono luoghi che vanno recuperati, tutelati e valorizzati portandoli a conoscenza di cittadini, visitatori e viaggiatori che vanno alla scoperta delle tante particolarità e originalità che la nostra regione sa offrire».
Anche in questa 31ª edizione, la manifestazione di punta del Fai offrirà l’opportunità di scoprire e riscoprire, insieme ai volontari della Fondazione, tesori di storia, arte e natura in tutta Italia con visite a contributo libero in oltre 750 luoghi di 400 città, la maggior parte dei quali solitamente inaccessibili o poco conosciuti. In Abruzzo, le visite saranno possibili grazie alle delegazioni di Chieti, Lanciano, Ortona, Vasto, L’Aquila, Marsica, Sulmona-Tre Valli, Pescara e Teramo.
«Le Giornate Fai di primavera», riprende Di Monte, «sono ormai il simbolo di una vocazione collettiva che anima l’Italia: quella per la cura e la valorizzazione del proprio patrimonio culturale. Questa manifestazione, ormai nota e consolidata, capace di coinvolgere ogni anno centinaia di migliaia di cittadini alla scoperta dei loro territori, si deve all’impegno e alla creatività di migliaia di volontari del Fai, affiancati da altrettanti studenti delle scuole italiane – gli apprendisti Ciceroni – formati per l’occasione, ma si fonda anche sulla partecipazione di centinaia di istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati, che in numero sempre maggiore, di anno in anno, vi collaborano, mettendo a disposizione luoghi, risorse e competenze, perché riconoscono in essa un’occasione unica e imperdibile di promozione e di rilancio, e una buona azione per il Paese più bello del mondo, che va a beneficio di tutti. Grazie alle Giornate del Fai, i luoghi sconosciuti e abbandonati sono tornati all’attenzione del pubblico, e ciò ha cambiato talvolta il loro destino, e luoghi chiusi al pubblico, tradizionalmente non considerati beni culturali, hanno scoperto invece di avere un valore culturale da promuovere e soprattutto condividere».
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