Elezioni comunali a Pescara, ora il Pd punta a riportare tutti alle urne

5 Luglio 2025

I vertici del partito: «Con Costantini e la coalizione stiamo valutando anche il ricorso al Consiglio di Stato» 

PESCARA. Tutta la città, e non solo i 16mila pescaresi che votano nelle 27 sezioni indicate dal Tar, devono tornare alle urne. È questa la linea decisa del Partito Democratico abruzzese: una reazione che scatta dopo le parole usate dal sindaco di Forza Italia Carlo Masci, che ieri ha scritto una lettera pubblica ai pescaresi.

A dare l’imperativo di tornare al voto sono i vertici dem che giudicano «gravi e irresponsabili le dichiarazioni del sindaco di Pescara Carlo Masci e denunciano l’assoluta incomprensione della gravità della situazione che è stata certificata dal Tar sulle elezioni che un anno fa lo hanno visto eletto al primo turno per soli 500 voti», dichiarano in una nota il segretario del Pd Daniele Marinelli con i parlamentari Luciano D’Alfonso e Michele Fina, la segretaria provinciale del Pd di Pescara Carmen Ranalli, insieme ai consiglieri comunali.

«Alla luce di quelle e delle tante irregolarità registrate in moltissime altre sezioni, pensiamo che la situazione sia talmente grave che la città tutta merita di tornare alle urne», continua la nota dei dem, «perché il processo democratico è stato inquinato dalle evidenze che sono state certificate dal Tar».

I giudici amministrativi, dopo un ricorso di due cittadini vicini a Carlo Costantini e dell’ex consigliera Pd Stefania Catalano, hanno annullato parzialmente le elezioni, riscontrando irregolarità in 27 sezioni su 170. «In vista anche di ciò che potrebbe emergere da tutte le attività di verifica in corso sulle irregolarità riscontrate», continuano, «noi pensiamo che si debba andare fino in fondo e che non solo 27 sezioni, ma tutta la città debba votare per questo stiamo valutando insieme al candidato sindaco Carlo Costantini e insieme al resto della coalizione tutti gli strumenti utili per arrivare a tale scopo, compresa l’ipotesi di ricorrere al Consiglio di Stato. Siamo accanto a Costantini, candidato sindaco e a tutte le forze politiche e civiche che lo hanno sostenuto e lo sostengono, perché con il voto ci siano davvero elezioni in grado di scegliere la migliore guida per la città, in trasparenza e con il rispetto di tutti i protocolli e regole stabiliti dalla legge. Cosa che, stando alla sentenza emessa, a Pescara non è avvenuta, ma che è un diritto di tutti gli elettori e le elettrici pescaresi».

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