Vigili del fuoco senza casa Sfrattati dal primo luglio

Di Marco firma l’atto per la riconsegna alla Provincia della sede di viale Pindaro Due le ipotesi per il trasloco: ex fonderia Camplone o strada comunale Piana

PESCARA. Pericolante, con il solaio che cade a pezzi e adesso anche sotto sfratto perché il ministero ha 49.470 euro di affitto arretrato. Non c’è pace per i vigili del fuoco del comando di Pescara che tra tre mesi rischiano di trovarsi senza la propria caserma in viale Pindaro.

Ieri, il presidente della Provincia Antonio Di Marco ha firmato la diffida per formalizzare la richiesta di riconsegna della sede dei pompieri «libera e sgombera da persone e cose» entro il primo luglio prossimo.

Nonostante la perentorietà degli atti, al momento non è stato individuato un locale alternativo in cui ospitare i circa 150 tra pompieri, amministrativi e altro personale, le autopompe e le autoscale, mezzi di servizio indispensabili nella gestione delle emergenze come un incendio, una fuga di gas o un alluvione.

Le due ipotesi gradite ai vigili del fuoco, l’ex Fonderia Camplone e un terreno agricolo lungo strada comunale Piana, finora non sono state prese in considerazione dall’amministrazione provinciale che si è limitata a riferire di un generico «ragionamento» portato avanti con il presidente della Regione Luciano D’Alfonso.

Nessun incontro ufficiale, dopo l’ultimo sopralluogo in cui sono stati accertati i cedimenti strutturali, si è invece verificato con i vertici del comando provinciale per decidere del destino della caserma intitolata al vigile-eroe Maurizio Berardinucci, morto a causa delle ferite riportate nell’intervento durante l'esplosione di Villa Cipressi, a Città Sant'Angelo.

«Loro», dice Di Marco riferendosi al personale in servizio nella caserma in viale Pindaro, «vogliono una sede più sicura che noi non possiamo garantire».

«La Provincia», aggiunge, «non può mettere a posto gli spazi attualmente occupati dal comando, poiché non abbiamo né fondi e né altri edifici idonei da adibire a una nuova sede. Stiamo portando avanti un ragionamento con il presidente della Regione, che consiste nell’attivarsi con il ministero dell’Interno per riuscire ad ottenere delle risorse da destinare a una nuova caserma».

Nel frattempo Di Marco, assieme al dirigente Paolo D’Incecco, ieri ha inviato una diffida formale al ministero dell’Interno, Dipartimento dei vigili del fuoco, con la quale si evidenzia uno «squilibrio contabile considerevole tra entrate e spese, indicante un’antieconomicità evidente per questo ente».

Lo stesso documento è stato inoltrato anche all’avvocatura «affinché proceda, in ogni caso e a tutela dell’ente, ad avviare la procedura giudiziale» e quindi lo sfratto, qualora non sarà ottemperata la richiesta di liberare l’immobile entro il primo luglio.

Il mancato pagamento dell’affitto della caserma per tutto il 2015 ammonta a 49.470,96 euro: una cifra a cui, secondo la Provincia, andrebbero aggiunti gli interessi, la rivalutazione e l’eventuale indennità di occupazione abusiva riferita agli ultimi due anni.

«L’ex fonderia Camplone», precisa Di Marco, «così come il terreno in strada comunale Piana non sono di nostra proprietà, quindi per queste due ipotesi sarebbe necessario che intervenisse il Comune, tramite la Regione o il ministero, per trovare la modalità di reperire risorse aggiuntive da destinare alla nuova sede dei vigili del fuoco».

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