Vince Di Marco, è il nuovo presidente

Il candidato del centrosinistra batte l’uscente Testa con il 59%: «Lavorerò insieme alla Regione, vicino ai piccoli Comuni»

PESCARA. Quarantaquattro anni, imprenditore nel settore turistico, in particolare in quello della ricezione, sindaco di Abbateggio, al suo terzo mandato, e da ieri anche nuovo presidente della Provincia. Antonio Di Marco, del Partito democratico, con la lista Di Marco Presidente, ha battuto il presidente uscente, ricandidato, Guerino Testa, della lista di centrodestra #Pescara Prima. È questo il responso dell’elezione di secondo livello, alla quale hanno preso parte sindaci e consiglieri comunali della provincia, in una competizione elettorale divisa in sei fasce. Hanno votato in 484 su 541 aventi il diritto al voto (89,46%). E Di Marco si è aggiudicato 305 voti totali (59 per cento), contro i 149 di Testa, i quali però vanno moltiplicati per il coefficiente di ponderazione delle sei diverse fasce di appartenenza degli elettori, per un conteggio finale che ha lo visto prevalere con 49.410 voti, su Testa, che di voti «ponderati» ne ha presi 34.219. Già, poiché gli elettori delle diverse fasce, la maggior parte delle quali raggruppavano molti Comuni, avevano fra di loro un diverso peso specifico. Ad esempio, il coefficiente ponderale di un elettore di Pescara era di 1.060, mentre uno di Montesilvano 663, per poi scendere tra le varie fasce rosse, grigia, arancio e blu, da 271, a 185, per passare a 199 ed arrivare a 38, l’ultima fascia. E, calcoli alla mano, alle 22.06, ieri sera, nella sala dei Marmi della Provincia, è scrosciato l’applauso per Di Marco, al superamento della soglia.

«C’è stata una grande affluenza di voto», ha subito sottolineato Di Marco, mentre veniva abbracciato, tra gli altri, dai deputati Pd Antonio Castricone e Vittoria D’Incecco, seguiti dal consigliere regionale Donato Di Matteo, e via via da altri esponenti del centrosinistra. «Questo vuol dire che è tornata la voglia di governare, nonostante la legge abbia trasformate le elezioni provinciali in elezioni di secondo livello», ha aggiunto subito dopo. «A noi adesso toccherà intraprendere un lavoro di prossimità rispetto ai Comuni della provincia, anche attraverso», ha spiegato il neo-presidente, «iniziative dirette a migliorare le condizioni da un punto di vista amministrativo, dei servizi sociali e dei servizi strategici. Insomma, saremo i fratelli maggiori dei Comuni». Ma guai a parlare a Di Marco di Province con un ruolo ridimensionato. «No, qui non parliamo di Province di serie A e Province di serie B», rimarca comparando i due diversi tipi di Provincia, quella abolita e quella di oggi. «Noi sin da subito», ha annunciato Di Marco, «coinvolgeremo la Regione per ridare slancio alle comunità locali. A partire dalla scuola, dai fiumi, e altro ancora. Poi daremo una spinta per rimettere in piedi l’imprenditoria locale. La Provincia, inoltre», ha continuato Di Marco, «dovrà assumere un ruolo di cerniera, soprattutto dopo un periodo in cui si è ripiegata su se stessa».

Dagli scrutini di ieri sera, ad una prima osservazione del voto, è emerso che a Pescara città, tra i 29 grandi elettori che si sono recati alle urne su 33, in 17 hanno votato per Di Marco, mentre 9 per Testa, mentre a Montesilvano è prevalso Testa, con 17 voti presi, contro i 5 di Di Marco. In nottata è poi proseguito lo scrutinio per eleggere anche i 12 consiglieri provinciali che saranno ufficializzati oggi.

©RIPRODUZIONE RISERVATA