Vinitaly, gran finale con le donne del vino e l’olio abruzzese

6 Aprile 2023

Le titolari di aziende agricole portano lo “sdijune” a Verona Sul fronte degli extravergine, la siccità dimezza il prodotto

VERONA. Lo spazio Abruzzo del Vinitaly si è chiuso ieri pomeriggio con un convegno, promosso dall'associazione “Le donne del Vino”, dedicato alle tradizioni abruzzesi. La relazione è stata tenuta da Susanna Alonso, responsabile della rivista telematica di settore "Sorsi di web", che ha illustrato il ruolo del vino nella tradizione dello "spezza-fame", una sorta di aperitivo ante litteram, chiamato in gergo abruzzese lo sdijune, considerato, dai ricercatori dell'Università di Teramo, un elisir di lunga vita.
Il convegno ha visto la partecipazione delle socie, coordinate da Martina Mastrangelo. «La tradizione legata allo sdiune è tornata alla ribalta dopo lo studio dell'università di Teramo sui centenari abruzzesi», ha affermato Mastrangelo, «siamo certi che le tradizioni abruzzesi possano rappresentare un veicolo di promozione per il nostro territorio, e quindi anche per vino e prodotti tipici».
NON SOLO VINO.
Al Vinitaly, nell’ultima giornata, si è parlato anche di olio extravergine nello spazio dedicato al "Sol&Agrifood". L'Abruzzo è stato rappresentato a Verona da 13 aziende produttrici di olio e tre Gal (Gruppi di azione locale). Illustrati i dati (fonte Agea/Sian) della campagna 2022/2023. Il comparto olivicolo abruzzese ha registrato un rallentamento a causa dei cambiamenti climatici (annata siccitosa). Da 10.199 tonnellate di olio nella campagna 21/22, la produzione è scesa a 5.035 tonnellate.
Nel 2022/2023, la provincia che ha prodotto più olio è stata quella di Chieti (2.429 tonnellate), seguita da Pescara (1.533 t.), Teramo (905 t.) e L'Aquila (168 t.). L’Abruzzo risulta essere la settima regione italiana per quantità di olio messa sul mercato, preceduta dalla Puglia, Calabria, Sicilia, Toscana, Lazio e Campania.
PARLA L’ASSESSORE.
«Insieme ai produttori abruzzesi», ha dichiarato il vice presidente delegato all'agricoltura, Emanuele Imprudente, «siamo a lavoro per presentare la richiesta di riconoscimento della Igp ( Indicazione geografica protetta) "Olio d'Abruzzo" per l’intera regione: rappresenta un importante strumento di comunicazione e valorizzazione delle produzioni olivicole del nostro territorio. Insieme alle tre Dop regionali (Aprutino-Pescara, Colline Teatine e Pretuziani delle Colline Teramane), l’Igp Olio d’Abruzzo può raggiungere in futuro percentuali di produzione importanti. E con la nuova Pac, il Csr (complemento di programmazione per lo sviluppo rurale) e il bando “Frantoi”, la Regione darà sostegno al comparto».
I PREMIATI.
Assegnati infine riconoscimenti all'olio abruzzese: per l'extravergine fruttato leggero, il Sol d'argento è andato al frantoio Di Mercurio di Penne, e per l'extravergine fruttato medio il Sol d'oro è stato assegnato all'azienda agricola Tommaso Masciantonio di Casoli. Menzioni per le aziende "Marina Palusci" di Pianella, nel biologico, e "Masciantonio", con il “Dop Colline Teatine” e il “Crognale". (c.s)