Yelfry in un momento felice con la fidanzata Alice

PESCARA

Yelfry si sveglia e racconta: "Mamma, ho creduto di morire"

Il 23enne ricoverato in Rianimazione ha riferito alla madre e ai fratelli di ricordare tutto: «Il cliente è entrato per chiedere altri arrosticini, si è lamentato che ai primi mancava il sale»

PESCARA. «Mamma ho creduto di morire, ho avuto tanta paura». Sono le prime parole pronunciate da Yelfry al suo risveglio, mentre incrocia lo sguardo della madre Melani, accorsa al suo capezzale con gli altri due figli, Meliza e Francisco. Un bacio e una carezza e, in un attimo, le lacrime di dolore e rabbia si sono trasformate in lacrime di gioia. Sono passate da poco le 12 di ieri mattina quando Yelfry Rosado Guzman, il 23enne ferito con cinque colpi di pistola domenica scorsa nel locale di piazza Salotto dove lavora, si è svegliato (anche se sotto analgesici per controllare il dolore) nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Pescara, dopo essere stato sottoposto, lunedì sera, al terzo intervento in poco più di 24 ore. 

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Da quanto riferisce la madre, Yelfry è lucido, ricorda tutto dell’accaduto, tanto che dal suo letto d’ospedale ha svelato alla madre gli istanti che hanno preceduto gli spari. E rivela che Federico Pecorale, il 29enne arrestato nove ore dopo avergli scaricato addosso cinque proiettili, «aveva pranzato nel locale anche venerdì e sabato. Abbiamo parlato», racconta Yelfry alla madre, «mi ha chiesto “come ti chiami, di dove sei” e io ho fatto lo stesso, sembrava tranquillo». E domenica, quando Pecorale è tornato nel locale, dice ancora Yelfry, «ha chiesto vino rosso e arrosticini, ma si è lamentato che erano insipidi e insisteva che li voleva più salati, quindi ha ordinato altri 10 arrosticini». Ma nell’attesa gli è scattato qualcosa, tanto da rientrare per lamentarsi. In pochi istanti, «mi ha sferrato un pugno, Martina ha cercato di fermarlo, si è messa tra noi per calmare le acque», ma il cliente ha tirato fuori la pistola che nessuno aveva visto e ha fatto fuoco. «Ho avuto paura di morire, mamma. Non volevo morire, questo pensavo mentre l'ambulanza mi portava in ospedale».

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