È un Teramo fragile, passa il Pordenone

I biancorossi dimostrano gravi limiti fisici, atletici e tattici e la classifica si fa sempre più difficile: sono in zona play out
TERAMO. Si sta mettendo male, è inutile far finta di nulla. Tutto il Teramo, dal presidente all’ultima delle riserve, deve mettersi bene in testa la parola “retrocessione”. Finora dribblata da tutti, ma in realtà esito possibile di una stagione che, dopo illusori bagliori iniziali, ha preso la stessa piega della passata. Finisse oggi, del resto, il Teramo farebbe i play out.
La partita di ieri è l’esempio da manuale di come una squadra con dei grossi limiti, e bisognosa di punti, non dovrebbe affrontare una squadra più forte. Un Teramo fragile nella struttura fisica (quanti “pesi leggeri” in campo!), non al meglio della condizione atletica (qualcuno arriva sempre tardi sul pallone) e a corto d’intesa (allenatore e alcuni giocatori nuovi), si è offerto al massiccio Pordenone come la cavalleria polacca si immolò ai panzer di Hitler. Il sistema di gioco non conta, dicono sempre gli allenatori. E no, invece conta se gli avversari ti nascondono il pallone per almeno mezz’ora, com’è avvenuto ieri nel primo terzo di gara. I friulani, con il rombo a centrocampo, nel mezzo erano uno in più dei biancorossi. E il loro regista, Burrai, godeva di infinita libertà d’azione. Quanto agli attaccanti esterni del Teramo, con tutta la buona volontà nessuno dei due è in grado di andare a recuperare palloni nella propria metà campo. Risultato: da subito gli ospiti hanno preso in mano la partita e, appena dopo un’occasione fallita dal trequartista Bombagi, l’hanno sbloccata in un modo che è davvero inusuale, e che dice tutto di come andavano le cose in campo. Addirittura uno dei due difensori centrali neroverdi, Bassoli, ha raccolto un pessimo rinvio di Bacio Terracino e concluso dai 20 metri nell’angolo basso alla sinistra di Calore (non impeccabile) dopo una lunga azione d’attacco degli ospiti, che avevano sfondato a destra con Misuraca. Insomma: il Teramo era così tanto raccolto all’indietro che a segnare, senza l’ausilio di alcun calcio piazzato, è stato uno stopper...
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IL TABELLINO
TERAMO (4-3-3): Calore 5.5; Sales 6, Milillo 6 (42’ st Fratangelo sv), Speranza 6, Pietrantonio 5; Varas 5., Amadio 5.5 (31’ st Panico sv), De Grazia 5.5; Bacio Terracino 5, Gondo 5.5, Sandomenico 5.5 (14’ st Tulli 6). In panchina: Bifulco, Graziano, Castagna, Diallo, Faggioli, Mancini, Cretella. Allenatore: Palladini.