Allegri promuove la Juve «Ripartiamo per vincere»

Il tecnico dopo il test a Villar Perosa: «Noi dobbiamo sempre puntare in alto» Mertens non si sblocca, bianconeri su Kostic. Il Milan all’assalto di Diallo e Sarr
TORINO. Il ritorno all'amichevole «di famiglia» a Villar Perosa per la Juventus dopo due anni di stop per la pandemia da Covid ha il sapore di festa, come da tradizione, ma soprattutto di voglia di vincere. Le emozioni del passato e la stagione alle porte uniscono nel “giardino di casa” giocatori bianconeri e tifosi che, in circa tremila, hanno assistito alla partita in famiglia tra Juve A, allenata da Massimiliano Allegri, e Juve B, allenata da Massimo Brambilla. Una passerella non solo per i nuovi acquisti come Di Maria, Bremer e Pogba, che nonostante l'infortunio ha voluto esserci a bordo campo insieme a Mc Kennie, anche lui infortunato, e Arthur, che voci di mercato danno in partenza. Per il tabellino il match è finito 2 a 0 con rete a pochi minuti all'inizio del primo tempo di Manuel Locatelli e raddoppio sempre nei primi '45 di testa di capitan Bonucci. Festa doveva essere e festa è stata. Di una squadra che si prepara alla prima partita di Serie A contro il Sassuolo e che deve fare i conti proprio con i troppi infortuni. Max Allegri, però, non fa drammi e punta in altro. «Dobbiamo vincere lo scudetto? Anche l'anno scorso siamo partiti per vincere», commenta così il tecnico le ambizioni di ritorno allo scudetto della Juventus, rifiutando la definizione della scorsa stagione come annata di transizione: «Ogni anno la Juventus deve partire per cercare i massimi obiettivi, poi c'è anche la competitività delle altre squadre che quest'anno credo sia molto più alta dell'anno scorso». Sulla concorrenza spiega: «Le altre si sono rinforzate molto: la Roma si è rinforzata molto, l'Inter si è rinforzata. Credo che Inter, Milan e Roma siano tre squadre molto più forti dell'anno scorso. Penso che sarà un campionato molto difficile, ecco perché bisogna lavorare molto bene. Soprattutto è una stagione differente, in tre mesi ci si gioca un mini-campionato e il passaggio in Champions». Allegri ha risposto anche a chi gli ha chiesto la sua opinione sulla decisione di Pogba di non operarsi per la lesione al menisco ma tentare la terapia conservativa. «Non lo so, perché non sono un medico: mi sono affidato a quello che mi è stato detto. È stata presa una decisione, ci saranno cinque settimane di terapia conservativa in cui lui lavorerà: speriamo di riaverlo il più presto possibile».
Il mercato. E sulle necessità per il finale di mercato ha commentato: «La società ha fatto un ottimo mercato con l'arrivo di Bremer, Pogba e Di Maria. Poi purtroppo c'è stato questo imprevisto di Pogba. Però la rosa è competitiva per un campionato in cui sicuramente si è alzato il livello tecnico». Allegri aspetta un play (Paredes) e un attaccante i profili che l'allenatore ha chiesto urgentemente alla società. Muriel non è un nome particolarmente gradito al tecnico, mentre Martial e Depay hanno costi elevati. Inoltre l'Atletico non lascia partire Morata. Domani la Juventus tornerà alla carica per Filip Kostic. L'esterno offensivo serbo dell'Eintracht Francoforte è un obiettivo dei bianconeri, su cui c'è anche la forte concorrenza del West Ham. Nel mirino, però, non c’è solo Kostic. La Juventus, infatti, insiste anche per Dries Mertens. L'attaccante belga, che ha lasciato il Napoli dopo 9 stagioni, ha ricevuto una proposta biennale dal club bianconero, ma anche una molto più allettante dal Galatasaray. Dopo l’ingaggio del fantasista De Ketelaere, il Milan ora spinge per la difesa. Difficile arrivare a Tanganga, perché il Tottenham vuole inserire l’obbligo di riscatto a 20 milioni, a condizioni piuttosto facili. Più facile quindi arrivare a Diallo del Psg.
Con Renato Sanches al Psg, ai rossoner è stato proposto Tanguy Ndombelé dal Tottenham, peccato che abbia richieste di stipendio elevate. Agli uomini mercato del Diavolo interessa piuttosto Pape Matar Sarr del club inglese con cui però va trovata l’intesa sulla formula.
Angelo Caradonna