Bellia: «Mie tutte le colpe»
Il patron del Chieti: i grandi nomi in Lega Pro non servono
Il giorno della riflessione. Quello in cui la città si risveglia e si ritrova nei dilettanti, la tifoseria si interroga sul futuro e il presidente Walter Bellia ammette le sue colpe. Anzi, va anche oltre: «Sono io il responsabile del fallimento sportivo del Chieti». Bellia non attacca nessuno: risparmia critiche alla squadra, ai giocatori esperti ben pagati che non hanno dato niente, ai suoi collaboratori, al vecchio ds, ai due allenatori che si sono alternati sulla panchina. Tutti hanno le loro colpe, ma Bellia evita polemiche inutili perché ormai c’è poco da dire e da fare. Il presidente se la prende solo con se stesso: «Adesso sarebbe facile scaricare le colpe sugli altri: il mio più grande rammarico è di essere retrocesso nell’anno in cui ho speso di più. Ma questa stagione maledetta mi è servita per capire che i grandi nomi, in Lega Pro, servono a poco e che per vincere ci vogliono ragazzi in gamba e professionisti seri che hanno fame e voglia di arrivare. Tutte qualità che non ho visto nei miei giocatori. Mi sono preso gli applausi quando ho riportato il Chieti nei professionisti e adesso è giusto prendersi i fischi dopo una retrocessione». Meritata sul campo perché con 19 punti fatti nel girone di ritorno è impossibile salvarsi. Un calo inspiegabile da febbraio in poi: il Chieti è la squadra che negli ultimi quattro mesi ha fatto meno punti insieme ad Aprilia, Gavorrano, Aversa, Poggibonsi e Castel Rigone. E da migliore difesa del girone, primato conquistato nel girone d’andata, è diventata una delle peggiori. Una retrocessione inevitabile, annunciata con largo anticipo da quei tifosi che lo scorso 21 luglio protestavano contro l’immobilismo della società: loro avevano già previsto tutto. Bellia no. E si è affidato a persone e giocatori sbagliati (per Gaeta, Giorgino e De Giorgi è la seconda retrocessione consecutiva, per Guidone la terza…).
Nei prossimi giorni la squadra incontrerà la società per trovare un accordo sulla rescissione anticipata dei contratti e per ora non sono previsti allenamenti punitivi, come annunciato a caldo da Bellia nel post-partita con il Foggia.
La stagione fallimentare è ufficialmente conclusa: ora non resta che prendere atto degli errori e ripartire con una società forte e un progetto serio. Ma a Cheti, si sa, del domani non v’è mai certezza.
Giammarco Giardini
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