L'attaccante uruguaiano Santiago Bellini (classe 1996)

PESCARA / L'ATTACCANTE URUGUAIANO

Bellini, "piccolo" gigante per Pillon

Grazie ai suoi 196 centimetri e con 6 chili in meno piò diventare l'arma in più nel rush finale

PESCARA. Un gigante per Pillon. Con Mancuso fuori per squalifica, il Pescara contro il Cosenza ha potuto contare sui 196 centimetri di Santiago Bellini, attaccante uruguaiano di Las Piedras, del quartiere di Herten per l’esattezza. Non è un rapace d’area come Leo Mancuso, ma Santiago - detto “el chiquito”, “il piccolo”- si è rivelato una freccia importante per i biancazzurri. Arrivato tra mille difficoltà a dicembre, ha preso il passaporto italiano il 9 gennaio (i suoi bisnonni erano di Savona, ndr) e finalmente ha potuto firmare il contratto con il Pescara. Il talent scout Roberto Druda ha spinto per farlo sbarcare in Italia ed è stato blindato da Giorgio Repetto, il direttore dell’area tecnica, nonostante qualcuno storcesse il naso sul suo tesseramento. Un affare per il Delfino, calcolando che nel mercato invernale la società non ha preso una valida alternativa a Mancuso. Pillon è rimasto impressionato da Bellini fin dal primo giorno, ovvero a metà dicembre, ma il suo unico dubbio era legato al peso. Bellini, infatti, aveva concluso il campionato in Uruguay a fine ottobre ed è tornato a sudare in campo solo nei giorni in cui è stato a in prova Pescara. Calcolando la sosta della Primera Division uruguaiana, l’attaccante è stato fermo per più di un mese e lo staff medico del Pescara, a dicembre, gli aveva riscontrato un sovrappeso di 6 chili. Il gigante, però, si è subito messo a lavorare sodo e, durante le feste natalizie, ha seguito una dieta personalizzata. Nel giro di due mesi ha perso più di 6 chili e adesso è pronto per la causa biancazzurra. Bepi Pillon lo ha fatto debuttare a Cittadella e qualcosa di interessante si è intravisto, poi venerdì contro il Cosenza ha avuto un buon impatto sulla partita, sgomitando su ogni pallone e riuscendo a proteggerne tanti altri per poi smistarli ai suoi compagni. Ottimo impatto, dunque, con dei margini di miglioramento importanti. Cresciuto con Lucas Torreira nel vivaio del Wanderers Montevideo, Bellini è stato attratto dall’esperienza biancazzurra proprio grazie alle ottime referenze di Torreira - ora all’Arsenal, a Londra, cresciuto e lanciato dal Delfino - e dalla presenza in Abruzzo di Edgar Elizalde, altro prodotto del florido vivaio del club di Montevideo. Bellini ed Elizalde vivono nello stesso appartamento e fanno coppia fissa anche fuori dal campo. In questi giorni di riposo i due, insieme al connazionale Rodrigo Muniz, stella della Primavera biancazzurra, sono stati a Napoli per godersi le bellezze della città. Bellini si ispira allo svedese Zlatan Ibrahimovic e il suo sogno è quello di vestire un giorno la maglia de La Celeste. Da ragazzino un suo ex compagno di squadra nel Wanderwers, il difensore Martín Díaz, lo ribattezzò “el chiquito”, il piccolo, giocando sulla sua stazza imponente. In Uruguay ha studiato biologia e chimica e la sua aspirazione era quella di diventare un fisioterapista. Ora il “piccolo” Santiago è diventato grande e vuole lasciare il segno in Europa, dopo aver sfiorato il passaggio nel Siviglia, due anni fa, saltato a causa del suo status da extracomunitario. Anche Roberto Druda aveva tentato di portarlo in Italia, ma in assenza di passaporto era impossibile riuscirci. Pillon lo vede come alternativa a Mancuso, ma in futuro potrebbe farlo giocare in coppia con il bomber. Un tandem offensivo ben assortito e sarebbe l’ennesima scommessa vinta dal tecnico del Pescara.

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