Bettini promuove la gara: «Tanti giovani validi»

Il ct azzurro pensa alla lista per i Mondiali di Firenze. Rabottini: «Per ora non cambio squadra»

PESCARA. È su di giri il vincitore del Trofeo Matteotti Sébastien Reichenbach. «Non mi aspettavo di vincere una corsa così difficile», dice lo svizzero classe 1989 in forza alla Iam. «Siamo partiti subito forte con i compagni di squadra. Prima eravamo in fuga in nove uomini, poi siamo rimasti in quattro e infine in due. Sono davvero contento per come sia finita. È stato decisivo il vantaggio accumulato nei primi giri, tanto che il gruppo non ci ha quasi mai impensierito».

Il patron della Vini Fantini Valentino Sciotti approfitta dell’occasione per fare il punto dopo i casi di doping che hanno colpito due esponenti della sua scuderia come Danilo Di Luca e Mauro Santambrogio. «Non so ancora se investire in futuro sul ciclismo. Una cosa è certa: non voglio far parte più di questo sistema che viaggia su due binari diversi. La Federazione in questo momento è latitante perché pensa solo a fare campagna elettorale. Il problema del doping esiste ma è una battaglia che va risolta tutti quanti insieme. Se mi accorgerò che questo non accadrà, sono pronto a lasciare».

Non manca mai a Pescara il commissario tecnico della nazionale italiana Paolo Bettini, vincitore sul traguardo di Piazza Duca degli Abruzzi nel 2008, ultima stagione da professionista. «Le tradizioni vanno rispettate, anche se questo è un periodo particolare del ciclismo, con troppe corse a cavallo l’una dell’altra, dove bisogna avere tanti occhi per tenere tutti sotto controllo. Basta pensare che subito dopo la conclusione del Tour de France è cominciato il Giro di Polonia e c’è stata la classica di San Sebastian. Nonostante questo clima dispersivo sono abbastanza ottimista per i Mondiali di Firenze. I ragazzi validi ci sono, come Ulissi e Moser che si stanno mettendo in mostra in giro per il mondo. Il gruppo azzurro si formerà in maniera naturale ma c’è tempo fino al 10 settembre per far parte della squadra e non ci sarà bisogno di particolari accorgimenti per scegliere gli elementi che tra un mese e mezzo saranno più in forma. Ammiro molto tutte le persone che lavorano dietro le quinte del Trofeo Matteotti che, con grande volontà e spirito di abnegazione, riescono ogni anno a organizzare una corsa così prestigiosa superando ogni tipo di difficoltà. Anche quest’anno è stata una gara molto intensa con una partenza veloce e un gruppo che ha faticato parecchio, visto il caldo, a tenere botta».

Rientrava sulle strade di casa dopo un periodo di preparazione in altura il pescarese Matteo Rabottini. «Sapevo che sarebbe stata dura, ma ci tenevo ad arrivare sul traguardo come mi è sempre capitato negli ultimi due anni». Si parla di un suo possibile cambio di scuderia. Cosa c’è di vero? «I contatti ci sono, ma ora corro per la Vini Fantini». Appena fuori dal podio l’altro pescarese Fabio Taborre. Entusiasta, e non potrebbe essere altrimenti, Renato Ricci. «Ho toccato con mano l’amore di questa città verso il Trofeo Matteotti. Mi hanno impressionato i corridori staccati che non hanno mai mollato per rientrare in corsa. Confermo che a settembre chiederemo di ospitare per il prossimo anno i Campionati Italiani. Ci sono buone probabilità che la nostra richiesta venga accolta, anche se non sarà facile vincere la concorrenza del Trentino Alto Adige, una regione a statuto speciale. Ringrazio tutti quelli che hanno contribuito alla perfetta riuscita della manifestazione, che definirei degli eroi. Il Trofeo Matteotti farà sempre parte della storia di Pescara e dei suoi cittadini».

Non ha azzeccato il pronostico l’esperto Gigi Sgarbozza, ex ciclista e opinionista Rai che prima della partenza aveva profetizzato un successo di un componente della Vini Fantini. «Questa corsa è sempre molto affascinante. Il percorso è apparentemente facile ma si fa sentire nel finale quando pesano gli strappi sui colli montesilvanesi. Penso che possa spuntarla qualcuno della Fantini Vini che gioca praticamente in casa».

Prima del via la Vini Fantini ha onorato con una maglietta ricordo Marina Romoli, la sfortunata ciclista di Recanati vice campionessa mondiale in linea Juniores, costretta su una sedia a rotelle dopo un incidente in allenamento.

Marco Ratta

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