Bitetto: hanno meritato il 2-0

22 Febbraio 2010

Il sorriso della presidente Maio: «La domenica che aspettavamo»

LANCIANO. «L’unica differenza, rispetto alle precedenti gare interne, è stata il risultato finale». Con queste significative parole il tecnico della Virtus Dino Pagliari si consegna ai cronisti in sala stampa. «L’impegno è stato come sempre massimale», aggiunge il trainer rossonero, «ma stavolta siamo riusciti a sfruttare al meglio la gran mole di gioco svolta, centrando un successo limpido, che al Biondi mancava da un po’ troppo tempo. La classifica? Non deve interessarci, per ora. Meglio continuare a vivere alla giornata cercando di ottenere sempre il massimo, in casa e in trasferta».

Elogi in blocco a tutti i ragazzi compreso il «redivivo» Oshadogan, autore di un’ottima prova. «Il suo valore è oggettivamente noto», sottolinea Pagliari, «ed ora che sta bene avrà sicuramente tempo e modo di rifarsi, dando una mano alla squadra. Proprio come ha fatto oggi (ieri per chi legge, ndc)».
Molto onesta l’analisi del match offerta dal tecnico giuliese Leonardo Bitetto. «Ho un solo dubbio, relativo a un intervento con le mani del loro portiere, che mi era parso essere uscito dall’area e dunque meritevole dell’espulsione. Detto questo però, onore alla Virtus, che ha giocato meglio di noi, legittimando col 2-0 finale la sua supremazia territoriale. La mia», aggiunge Bitetto, «è una squadra giovane ed ogni tanto ci può stare qualche scivolone, anche se l’impegno non è mancato nemmeno stavolta».

Raggiante la presidentessa rossonera Valentina Maio: «Una domenica che attendevamo da tempo. Anche in passato avremmo meritato di festeggiare il ritorno al successo interno, ma vuoi per le parate del portiere avversario, vuoi per alcune discutibili decisioni arbitrali (a causa delle quali, secondo la Maio, alla Virtus mancano almeno nove punti in classifica, ndc), abbiamo dovuto pazientare, rifacendoci ai danni dei cugini giuliesi, ai quali auguro comunque di salvarsi».

Tra i giocatori, invece, ecco il parere dei due capitani. «Tre punti d’oro», commenta quello lancianese Domenico Di Cecco, «arrivati al termine di una prova ordinata e tatticamente ineccepibile, nella quale gli episodi decisivi sono stati, una volta tanto, favorevoli a noi. E ci tengo, a nome di tutta la squadra, a dedicare questo successo ad Alessio, un nostro grande amico».

Sostanzialmente d’accordo anche il giuliese Mirko Garaffoni: «Il 2-0 finale ci sta tutto, avendo premiato la squadra che più di noi ha cercato la vittoria. Ci abbiamo provato, ma l’ingresso in campo di Colussi ha dato una svolta al match, consentendo alla Virtus di portare a casa l’intera posta in palio. Il rigore fischiatoci contro? Nulla da dire: il fallo c’era e l’arbitro ha fatto bene a darlo. Certo, avrebbe dovuto punire in maniera analoga la precedente uscita con le mani del loro portiere, ma non vogliamo certo attaccarci ad un singolo episodio, dato che la Virtus, come detto, ha vinto con pieno merito».

LA PROTESTA.
Nessun problema per quel che riguarda le barriere di prefiltraggio, al loro debutto al Biondi. Semmai vanno registrate le tante lamentele per le file formatesi all’unico botteghino aperto sotto la tribuna, che si è rivelato oggettivamente insufficiente a soddisfare il nutrito numero di accreditati presenti. Molti di loro sono rimasti a lungo in fila e si sono persi i primi minuti di partita.