PALLANUOTO

Campagna minimizza: «Pomilio è un amico»

16 Dicembre 2024

Il ct del Settebello (in collegiale ad Avezzano) smorza le polemiche dopo aver scaricato lo storico vice

AVEZZANO. È ripartito ieri il Settebello dopo la beffa (e le relative polemiche) olimpica di agosto. Un nuovo corso inframezzato da polemiche e veleni. Tutto nasce da Italia-Ungheria, la partita dello scandalo, le proteste azzurre, quelle del ct Alessandro Campagna, le elezioni federali, la squalifica per sei mesi degli azzurri che hanno protestato per il gol annullato contro i magiari e per aver voltato le spalle alla giuria nella successiva sfida contro la Spagna a Parigi 2024. Poi la lettera di scude di Campagna all’insaputa della squadra o di gran parte di essa. E il divorzio da Amedeo Pomilio, la leggenda della pallanuoto da anni vice di Campagna. Un divorzio non consensuale ma voluto da Campagna che ha scaricato il suo ex compagno nel Settebello del Grande Slam e poi suo storico assistant coach da quando ricopre il ruolo di ct.

Al sito della federnuoto Campagna ha cercato di mimimizzare e di gettare acqua sul fuoco delle polemiche: «Amedeo è un amico», le sue parole. «Insieme abbiamo vissuto straordinarie vittorie e dolorose sconfitte. Lunghissimi mesi di allenamenti, centinaia di partite, pianificato progetti, avuto tantissimi confronti su scelte tecniche e programmatiche. Abbiamo vissuto oltre vent’anni insieme come giocatori prima e in panchina poi. La mia è stata una scelta difficile, prettamente manageriale, rivolta al futuro. Amedeo è un grande allenatore, una risorsa per la pallanuoto; sono sicuro che raggiungerà ancora tante soddisfazioni».

Sin qui Campagna, che usa il presente per dire che «Amedeo è un amico» ben sapendo che sarebbe stato meglio utilizzare il passato. Amedeo Pomilio, infatti, ha il contratto con la federazione in scadenza a fine anno e sembra non averla presa bene. Per il semplice motivo che non è un normale avvicendamento nello staff, ma l’epilogo di una vicenda in cui Campagna ha recitato più ruoli cambiando versioni e, alla fine, scaricando il suo vice. Per la prima volta da decenni non c’è un Pomilio in un raduno della Nazionale di pallanuoto. Prima il compianto Gabriele Pomilio, storico dirigente, poi il figlio Amedeo, campione in vasca e fuori.

Quest’ultimo - dopo i successi in acqua - era entrato nello staff tecnico azzurro nel 2007 con il predecessore di Campagna, Paolo Malara. Ora al suo posto c’è Christian Presciutti con un gruppo nuovo in cui non c’è il capitano pescarese Francesco Di Fulvio. Ma tornerà l’asso della Pro Recco perché nessun allenatore può rinunciare al miglior giocatore al mondo. Di certo, il rapporto tra Campagna e gli azzurri più esperti non potrà più essere quello di un tempo, alla luce dei veleni e dei sospetti degli ultimi mesi.

Quanto al collegiale, il ct ha sottolineato l’importanza di valutare in appuntamenti come quello di Avezzano eventuali nuove risorse per un Settebello che alle ultime Olimpiadi ha comunque presentato 3 elementi nati tra il 2002 e il 2003 (Matteo Iocchi Gratta, Tommaso Gianazza e Francesco Condemi): in Abruzzo ci sono ben 8 giocatori alla loro prima convocazione assoluta in Nazionale maggiore. Un altro raduno “sperimentale” è previsto dal 4 all’8 gennaio, mentre dal 26 al 29 gennaio Campagna tornerà a convocare i senatori azzurri che hanno partecipato a Parigi 2024.

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