Conte suona la carica: «Juve, voglio la finale»

1 Maggio 2014

Questa sera (21.05) i bianconeri devono rimontare il 2-1 dell’andata a Lisbona Il tecnico: «Lo Stadium in campo con noi». Dubbio Llorente o Giovinco con Tevez

TORINO. A 11 anni dalla finale di Champions League (persa ai rigori contro il Milan a Manchester), la Juventus ha una voglia matta di tornare a recitare nell'ultimo atto di una coppa europea.

Non è più tempo di snobbare l'Europa League e di rimpiangere la Champions persa, l'imperativo è ribaltare l'1-2 di Lisbona – «sconfitta ingiusta», ripete Antonio Conte – e prendersi un posto nella finale del 14 maggio contro la vincente di Valencia-Siviglia. «Dopo 11 anni la società ed i suoi tifosi meritano di tornare protagonisti in una finale europea», dice il tecnico bianconero. E, naturalmente, di vincerla, 18 anni dopo la Coppa Campioni conquistata a Roma piegando l'Ajax (o 17 dopo la Supercoppa Europea del '97, vinta sul Psg). Per questo Conte ripete l'appello ai 40 mila che riempiranno lo Juventus Stadium: «Dobbiamo sentire il vento dei tifosi spirare alle nostre spalle, per spingerci verso il traguardo. Lo stadio dovrà scendere in campo con noi». Ci saranno anche 2.100 tifosi del Benfica, che arriveranno oggi a bordo di decine di bus noleggiati per l'occasione. E molti “gufi” davanti alla tv, non se lo nasconde Conte. «Ma in questo siamo alla pari, noi ed il Benfica: tantissimi tifano contro di noi in Italia, tantissimi in Portogallo sperano che il Benfica perda». Ma dopo avere visto e rivisto la partita dell'andata, analizzato gli errori della sua squadra ed i pregi dei campioni portoghesi, Conte è fiducioso. «Sappiamo», riprende, «cosa dobbiamo fare. Paura di non riuscire? Quella parola non ha posto nel nostro vocabolario e voglio che nessuno lo usi mai. Non abbiamo mai paura, solo rispetto per chi affrontiamo, siano essi il Benfica o eventuali avversari di serie B. E dovremo essere molto bravi, per tutti i 95'», chiude richiamando a non mollare mai fino al fischio finale. I media portoghesi agitano il caso della gomitata di Chiellini a Perez non punita dall'arbitro turco Cakir, nell'andata a Lisbona, un episodio per cui la società lusitana aveva chiesto la prova tv. Il difensore bianconero non si scompone: «L'unica decisione che ci poteva interessare era quella dell'arbitro», risponde, «noi pensiamo solo alla partita: sarà molto difficile ma vogliamo vincere. Emozione o paura? Nessuna sensazione», prosegue Chiellini, «se non l'impazienza di scendere in campo, di vivere una serata così magica per tutti gli juventini che verranno allo stadio e per quelli che ci seguiranno in tv».

Per la formazione, Conte qualche dubbio ce l’ha, e non è solo pretattica: Vidal non è sicuro che giochi, perché non è al cento per cento. «Vidal? Lo scoprirete domani (oggi) se sarà in campo dal 1' o se sarà in panchina», dice Conte. Per il resto, sicura la conferma di Tevez, probabile staffetta tra Llorente e Giovinco, in difesa dubbio Barzagli-Caceres. Conte teme molto il contropiede portoghese.

Diretta tv: ore 21.05 Canale 5 e SkySport1.