L'attaccante colombiano del Pescara Damir Ceter, 23 anni

CALCIO / SERIE B

Da Ceter a Galano, al Pescara serve il gol

Giannetti non al top e Odgaard viene lasciato troppo solo. Manca l’aiuto dalla panchina per centrare l’impresa salvezza. Sabato (ore 14) sfida al Pordenone a Lignano Sabbiadoro

PESCARA - Alla ricerca del gol perduto. Il Pescara si è fermato contro la Spal, dopo una striscia positiva di tre partite, ma sabato non ci sono stati passi indietro sul piano dell’impegno, dell’intensità e della solidità. Nonostante la sconfitta immeritata, visto che il gol degli emiliani è figlio di un calcio di rigore inesistente segnalato dal mediocre arbitro La Penna, il Delfino ha fatto vedere qualche altro piccolo segnale di crescita. Certo, servono
punti e non segnali incoraggianti per puntare alla salvezza, ma almeno la fiamma della speranza è ancora accesa.

Con Grassadonia in panchina le cose sono cambiate, ma non basta per avere la certezza di raggiungere la soglia dei 40 punti, ovvero la quota per avere almeno la chance di disputare i play out. Al Pescara servono 18 punti per agganciare l’ultimo treno utile per gli spareggi salvezza e, calcolando le 12 partite mancanti, deve conquistare la metà dei punti a disposizione. L’impresa non è delle più semplici, ma il Delfino visto negli ultimi 20 giorni deve provarci, a partire dalla prossima gara contro il Pordenone (sabato a Lignano Sabbiadoro, ore 14). L’avvento di Gianluca Grassadonia ha dato al Pescara solidità e, soprattutto, organizzazione. Due pareggi (Frosinone e Lecce) e una vittoria (a Cittadella) hanno consegnato fiducia allo spogliatoio biancazzurro, che adesso deve trovare maggiori soluzioni offensive perchè il grande handicap della squadra è proprio la difficoltà di tirare in porta. Nell’ultima partita contro la Spal appena un tiro, con Ceter, nel finale. Poco, troppo poco, per pensare di impensierire i prossimi avversari.
L’attacco con due punte può funzionare, ma in questo momento Giannetti, che si sacrifica
e corre, non è al massimo della sua condizione e non incide. Odgaard, in costante crescita, viene lasciato solo e nulla può quando viene risucchiato dalla difesa avversaria. La buona volontà, la grinta e il gioco sporco non bastano per tirarsi fuori dal pantano. Occorrono soluzioni alternative. Al momento a livello tattico difficilmente Grassadonia
cambierà qualcosa rispetto al 3-5-2, quindi, a meno di ripensamenti, sono poche le possibilità di vedere, ad esempio, un rifinitore alle spalle di due attaccanti. Senza qualche pedina con maggiore propensione offensiva, l’allenatore biancazzurro ha l’assoluto bisogno di trovare alleati tra le riserve. In questo momento diventano fondamentali i cambi, specie in attacco.

Damir Ceter e Cristian Galano sono entrati nella ripresa contro la Spal, ma non hanno lasciato il segno. Entrambi mai incisivi. Ceter, dopo l’avvio di stagione sprint con 4 reti nelle prime 8 partite disputate, ha perso la via del gol. L’attenuante è sicuramente la precaria condizione fisica. Il 23enne colombiano è stato tormentato dagli infortuni che lo hanno tenuto lontano dal campo per 9 partite. Fisicamente è palese la sua non eccelsa condizione, che va recuperata al più presto, perchè il sudamericano è l’unico elemento in rosa dotato di fisicità e con caratteristiche da toro d’area. Su Galano pesa un guaio alla caviglia, che lo ha condizionato negli ultimi tempi, ma l’ex Foggia, tre gol realizzati durante la gestione Breda, è una risorsa molto importante per il Pescara. Grassadonia confida tanto in lui e, forse, potrebbe rilanciarlo dal primo minuto contro il Pordenone. L’apporto in termini di gol da parte di questi due giocatori è fondamentale, ma anche qualche guizzo di Memushaj, specie da calcio piazzato, può tornare utile. Insomma, mai come ora, l’aiuto della panchina diventa fondamentale.
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