Calcio serie D

Del Zotti, nuova stagione al via: «Sarà un Chieti all’attacco»

29 Luglio 2025

I teatini in ritiro a Colledimezzo, in prova i francesi Thomas e Lubaki. Il ds Battisti si commuove: «Sono tornato a casa»

CHIETI. «Coraggio e ambizione. Abbiamo un obbligo: accendere l’entusiasmo della piazza con un calcio offensivo e una squadra dominante nel gioco. È questa l’impronta che voglio dare». La carta d’identità dice 33 anni, ma Francesco Del Zotti parla da veterano. Il nuovo allenatore del Chieti, al debutto in serie D, si è presentato nel giorno della partenza per il ritiro di Colledimezzo. «Essere qui è un onore. Quando è arrivata la chiamata, c’era solo una risposta da dare. Al Chieti non si può dire di no. Qui mi sono laureato, vivo da 15 anni e sono nati i miei figli. È un’emozione grandissima. Credetemi: ho la pelle d’oca».

Del Zotti è considerato un predestinato, un allenatore moderno ed emergente che predilige un calcio a trazione anteriore. «Studio molto e cerco di apprendere dai migliori allenatori. L’età mi aiuta a mettermi sullo stesso piano dei giocatori per relazionarmi con loro e valorizzarli. Il modulo? 4-3-3 o 4-2-3-1. Col 4-3-3 una mezzala sarà più trequartista e l’altra box to box, con un play più difensivo. La cosa che non deve mai mancare è essere propositivi e pensare a fare gol. Bisogna avere coraggio: solo così puoi essere ambizioso e alzare il livello».

La squadra è quasi al completo. Sono partiti per il ritiro anche due francesi in prova: l’esterno Marc Thomas, 24 anni, che ha giocato i preliminari di Conference League con il club lussemburghese del Dudelange, e il centrocampista Emmanuel Lubanzadio Lubaki, classe 2006. «Abbiamo costruito una squadra con giocatori in rampa di lancio, di gamba e fisicità», dice Del Zotti. «È una squadra connessa al mio modo di fare calcio che ci può dare più alternative: essere verticali o più palleggiatori, colpire sugli esterni o tra le linee. Siamo forti in tutto e dobbiamo far diventare l’Angelini il nostro fortino». Le squadre di Del Zotti hanno sempre segnato tanti gol e gli attaccanti sfruttati al massimo. Il tecnico neroverde dovrà rilanciare Vuthaj, che arriva da una stagione deludente. «Ci ho parlato un’ora al telefono. È un ragazzo eccezionale. Non ha cercato alibi, sa che può dare molto di più. Ci siamo detti che dev’essere l’uomo che alza il livello». Sugli obiettivi, nessuno pronuncia la parola serie C, ma l’ambizione è quella di primeggiare. «Non esiste altro risultato della vittoria», conclude Del Zotti. «Sono in una piazza importante, ma questo mi sposta poco perché anche quando ero in piazze diverse ho sempre puntato a vincere».

Accanto a Del Zotti c’è il ds Alessandro Battisti, tornato in neroverde dopo 12 anni. «Ringrazio la società per avermi riportato a casa. Adesso inizia il lavoro più difficile: plasmare la squadra. Altri under in mediana? Abbiamo Conti e Gueye, altri in prova che valuteremo». E ancora: «Il nuovo capitano non è stato scelto, è un qualcosa che uscirà fuori spontaneamente dal gruppo. Grandis resta. L’obiettivo? Entrare nel cuore della gente. Siamo tutti al servizio di uno stemma che è molto più grande di noi». Parole condivise dal suo alter ego, il dg Luciano Di Giampaolo. «Io e Alessandro siamo come fratelli. Del Zotti è veramente forte». «Lo abbiamo scelto per aprire un ciclo e perché ci piace il suo gioco offensivo», dice il presidente Gianni Di Labio. «La serie C? Noi come società siamo già pronti per andarci. Abbiamo sponsor anche per gli anni futuri». Terminata la conferenza, la squadra è salita sul pullman ed è partita per Colledimezzo dove nel pomeriggio ha svolto il primo allenamento.

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