Di Francesco-Giampaolo, la sfida tra abruzzesi

25 Novembre 2024

Stasera al Penzo scontro salvezza tra Venezia e Lecce: di fronte due allenatori in cerca del rilancio

Due dei tre tecnici abruzzesi in serie A di fronte questa sera: Eusebio Di Francesco, 55 anni, da San Giovanni Teatino, allenatore del Venezia e Marco Giampaolo, 57 anni, da Giulianova, tecnico del Lecce.
Venezia-Lecce è importante in chiave salvezza. Di fronte due ex centrocampisti: uno ex Nazionale e con uno scudetto in bacheca, l’altro, Giampaolo, non è andato oltre la serie B ad Andria da calciatore. Marco Giampaolo questa sera torna a sedersi su una panchina di serie A (conta 357 presenze) a distanza di oltre due anni. L’ultima volta, infatti, coincideva con il 2 ottobre 2022: Sampdoria-Monza 0-3. Quindi l’addio ai colori blucerchiati che dall’avvio del torneo avevano raccolto la solamente 2 punti in 8 impegni. L’ultimo successo è datato 16 maggio 2022: Sampdoria-Fiorentina 4-1. A dargli il benvenuto è Eusebio Di Francesco. Fra i due 8 precedenti con punti in palio e un bilancio che sorride a Di Francesco: 4-3 per vittorie, con 1 segno X, 15-12 sul fronte delle marcature. Il più recente faccia a faccia è rappresentato da Torino-Cagliari 2-3 al quarto turno del 2020-2021.
Di Francesco è un ex del Lecce. Guidò i giallorossi nell’annata 2011-2012, 13 panchine con un bilancio di 2 affermazioni, altrettanti pari, 9 battute d’arresto. Fu sostituito, poi, da Serse Cosmi. A Venezia Eusebio Di Francesco ha l’imperativo di vincere per dare un calcio alla crisi latente. Per Giampaolo, invece, comincia una nuova avventura. Chiamato a sostituire l'esonerato Gotti, per il tecnico giuliese partenza in salita, in una sfida da non fallire. Un’occasione rilancio per lui. Nella sua prima conferenza, Giampaolo ha svelato il suo stato d'animo: «È passato un po’ di tempo, però», ha ammesso, «è come se non fossi mai uscito dal campo. È come riprendere la bici».
Debutto di fuoco contro il Venezia. «Purtroppo», ha aggiunto Giampaolo, «il tempo non è possibile comprarlo. Ora come ora è necessario dare più nozioni possibili, visto che ho lavorato con la squadra al completo solo da giovedì. Normale che per stare bene bisogna lavorare sul campo, il tempo è stato poco ma va bene così. Ora è fondamentale mettere determinazione, voglia, consapevolezza che è una gara importante, professionalità, rispetto del proprio lavoro». Sugli avversari Giampaolo la pensa così: «Il Venezia gioca bene, con un bel calcio e idee chiare. In fase di possesso sa quello che vuole, e sa dove posizionare i giocatori: è una squadra temibile». Sulle possibili novità tattiche: «Abbiamo lavorato», ha concluso, «su qualcosa di nuovo, e ci sono alcuni aspetti su cui ci siamo soffermati in queste due settimane. Sarà necessario alzare la percentuale di possesso palla, questo ci tornerà utile nell'avere autostima e consapevolezza. I ragazzi dovranno essere bravi a fare la differenza, trasferendo sul campo quello che abbiamo provato nel corso degli allenamenti».
E Di Francesco? «Giampaolo lo conosco da molto tempo e siamo amici, in questo periodo in cui è rimasto fermo non so che idee abbia maturato. Ci sarà del lavoro da assimilare e speriamo non sia già stato assimilato in soli dieci giorni. In ogni caso, non capisco perché una squadra che cambia possa avere un rendimento diverso, da ex calciatore non lo accetto, ognuno di noi ha una responsabilità. Resta il fatto che dobbiamo pensare solo a noi, serve cattiveria: con il Parma abbiamo fatto 32 cross, significa che sono stati cross non cattivi o che chi doveva riceverli non è stato abbastanza concreto». Al suo Venezia il tecnico chiede una cosa: «Dobbiamo crescere nel concretizzare le situazioni pericolose che creiamo quando abbiamo dominio della partita. Carattere e determinazione, cattiveria: tutti aspetti sui quali lavoriamo».