FATE LARGO AI RAGAZZI DEGLI ANNI ’90

18 Maggio 2014

Parola di Novak Djokovic: «È un bene per il tennis se si stanno affacciando alla ribalta giovani di grandi qualità come Milos Raonic, Grigor Dimitrov e Kei Nishikori». È la novità della primavera...

Parola di Novak Djokovic: «È un bene per il tennis se si stanno affacciando alla ribalta giovani di grandi qualità come Milos Raonic, Grigor Dimitrov e Kei Nishikori».

È la novità della primavera sulla terra rossa: il dominio dei ragazzi degli anni ottanta - Nadal, Federer, Djokovic, Murray più Ferrer, Wawrinka e Del Potro - non è più incontrastato. Presto qualcuno nato dopo la fine della guerra fredda metterà il proprio sigillo su un Masters 1000 o uno Slam. Forse accadrà già quest’anno.

Quanto visto agli Internazionali Bnl d’Italia con le semifinali Djokovic-Raonic e Nadal-Dimitrov e, subito prima, nel torneo madrileno fortunosamente vinto dal maiorchino su Nishikori è il trailer di un film in lavorazione molto avanzata. Il giapponese numero 9 del ranking Atp, nato il 29 dicembre 1989 (i due giorni d’anticipo sul calendario non consentono di non considerarlo del decennio successivo), prima di Madrid s’è preso anche il 500 di Barcellona; Dimitrov, bulgaro, classe 1991, ATP 14, ha dominato in marzo il Masters 500 di Acapulco e in aprile il 250 di Bucarest; Raonic, canadese d’origine montenegrina, 27 dicembre 1990, ha messo in fila una serie di piazzamenti che gli hanno consentito di entrare tra i Top Ten.

Se alle spalle dei tre migliori s’è andato spegnendo negli ultimi mesi il talento del polacco Jerzy Janowicz, 1990, Atp 22, finalista nel 2012 a Parigi Bercy, è però in fase di rapida crescita un altro canadese d’origine est-europea, Vasek Pospisil, 1990, Atp 32, che aveva colpito lo scorso anno nel quarto di Davis con l’Italia a Vancouver, quando aveva portato Andreas Seppi al quinto set.

A impressionare più di tutti per il potenziale a disposizione è però un austriaco del 1993, Dominic Thiem, entrato dalle qualificazioni nei tabelloni dello Slam d’Australia e dei 1000 di Indian Wells, Miami e Madrid, dove ha messo all’angolo e poi tramortito Stan Wawrinka. È già tra i primi sessanta al mondo. La sua assenza per infortunio è spiaciuta ai molti che avrebbero voluto vederlo per la prima volta al Foro Italico.

@claudiogiua

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