Massimo Oddo

PESCARA-PORDENONE / (ORE 14)

Galano guida la riscossa, Oddo si gioca il futuro  

L’attaccante torna titolare, il tecnico a caccia di punti per blindare la panchina

PESCARA. Pescara contro Pordenone, è la partita della vita, o quasi. All’Adriatico (ore 14) va in scena una sfida che può valere una stagione. In settimana il direttore sportivo Giorgio Repetto ha lanciato un messaggio eloquente («Bisogna svegliarsi, altrimenti si va in C», le parole del dirigente al Centro) e Massimo Oddo recepisce il grido d’allarme. «Nei periodi delicati la forza del gruppo deve emergere con l’aiuto della società e dell’allenatore», il commento del tecnico biancazzurro, «bisogna trovare gli stimoli per superare le avversità. A volte si rimane basiti quando si incassano gol che una squadra di B non dovrebbe mai prendere. L’errore ci può stare, ma le reti subite sono state spesso causate da mancanza di concentrazione, ad esempio l’ultima a Ferrara. Non si tratta di non avere capacità, è una questione di convinzione».
Panchina bollente. Sei ko in otto gare e penultimo posto in classifica, nonostante le molte attenuanti un altro passo falso potrebbe mettere a rischio la sua posizione. «Cerco di non farmi condizionare, sono convinto che la squadra abbia le qualità per risalire, altrimenti me ne sarei già andato. In questa fase abbiamo enormi difficoltà, ma quando alcuni elementi saranno al top potremo disputare un campionato bellissimo, di sicuro non avremo problemi a salvarci». Nessun timore di un esonero, il 44enne pescarese va dritto per la sua strada con ottimismo. «È normale che io sia in discussione, ma se resto attaccato alla mia poltrona è perché sono sicuro di poter cambiare le cose. Chiaramente, bisogna fare punti, contano solo quelli, il resto sono chiacchiere. Poi le scelte le fa la società, se i dirigenti pensano che con un altro allenatore la squadra avrebbe potuto occupare una posizione migliore è giusto prendere le decisioni che ritengono opportune».
Gli avversari. Il Pordenone è una squadra letale in contropiede. «In fase difensiva dobbiamo continuare sulla falsariga delle ultime gare, magari con più attenzione, in attacco bisogna migliorare. Il Pordenone è una squadra molto organizzata, un po’ sorniona che diventa pericolosissima con ripartenze veloci, in particolare con Ciurria e Diaw».

Cristian Galano visto da Marco D’Agostino
Le scelte. Asencio e Ceter ko, di nuovo senza punte di ruolo, è necessario trovare piani di battaglia alternativi. «Abbiamo le stesse difficoltà di inizio stagione, non dobbiamo piangerci addosso, bisogna trovare soluzioni per fare rendere al meglio i calciatori disponibili». Oddo conferma il 3-4-2-1 cambiando tre pedine rispetto alla gara con la Spal. In difesa Bocchetti al posto di Nzita, a centrocampo Crecco (debutto da titolare) sostituisce Masciangelo, in attacco Galano rileva Asencio. «Abbiamo scelto questa linea per il momento, anche se poi qualcosa si può sempre variare. Adesso quantomeno la squadra sta bene in campo, pur con i suoi limiti, subisce meno ed è più compatta, ma è chiaro che in fase offensiva deve essere più incisiva».
Sembrava pronto al rientro, invece il centrocampista Valdifiori sarà di nuovo escluso dalla formazione iniziale. «Prima di tutto viene il Pescara, non il singolo. Abbiamo trovato una quadratura e non posso cambiarla per un giocatore. In ogni caso, Valdifiori non sarà mai un problema, per me resta un giocatore prezioso che, dopo qualche guaio fisico, sta tornando ad alti livelli». In panchina anche Memushaj. «Ha giocato in Nazionale ed è cresciuto sotto il profilo atletico, però in settimana ha svolto un solo allenamento con il gruppo. Come Valdifiori, per noi Memushaj è un elemento fondamentale». C’è attesa per l’impiego di Galano da prima punta. «Cosa gli ho detto? Semplice, che ha il gol nel sangue e quando avrà l'occasione dovrà buttarla dentro».

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