Giovanni Galeone con la presidentessa delle Donne biancazzurre, Nella Grossi

PAROLA AL PROFETA

Galeone: «Niente paura, ma la cessione di Machìn ha indebolito la squadra» 

L’allenatore: «I due ko di fila non devono far perdere la serenità perché il torneo è equilibrato. La rosa ha pochi elementi di qualità tecniche»

PESCARA. «Mai farsi travolgere dalla paura, il Pescara deve guardare a chi sta davanti, anche se qualche problema c’è…». Nonostante la sconfitta con il Cittadella Giovanni Galeone, 79 anni, lancia un messaggio di positività. L’allenatore più amato dai tifosi pescaresi riflette sul momento delicato della squadra di Nicola Legrottaglie, che dopo due vittorie di fila ha subìto altrettanti ko. La rosa ha limiti oggettivi, però è esagerato pensare che la situazione possa precipitare. Ieri Galeone è stato l'ospite d’onore al compleanno di Nella Grossi, la presidentessa del club Donne biancazzurre che ha festeggiato gli 80 anni al ristorante Il Diavolo e L’Acqua Santa di Pescara vecchia. Le tifose del Delfino lo hanno accolto come una star: cori e applausi per il tecnico che ha portato i biancazzurri in serie A nel 1987 e nel 1992. Tra gli invitati, il presidente Daniele Sebastiani, Ledian Memushaj e il “Sindaco” Marco Sansovini.
Galeone, l’effetto Legrottaglie rischia di svanire?
«Stiamo calmi. Al debutto i biancazzurri hanno disputato un’ottima gara travolgendo il Pordenone. Poi è stata esaltata troppo la vittoria con il Cosenza che avrebbe potuto chiudere il primo tempo in vantaggio di tre reti. Alla fine il Pescara ha vinto con un po’ di fortuna. Ora con queste due sconfitte non bisogna perdere la serenità, perché, Benevento a parte, c’è molto equilibrio. Certo, qualche riflessione andrebbe fatta».
Quali sono i problemi principali?
«In rosa non ci sono molti elementi dotati di qualità tecniche. A parte Memushaj che è di un’altra categoria vedo poche certezze. Inoltre, senza Machìn è sceso ulteriormente il valore dell’organico. Il guineano è un giocatore un po’ strano, però ha colpi e fantasia. E anche dal punto di vista fisico l'organico non mi sembra attrezzatissimo. Quando perdi calciatori come Scognamiglio e Campagnaro la difesa ne risente».
Un giudizio sul gioco?
«Due mesi fa dicevo che il Pescara non aveva una precisa identità, ora gioca con tre difensori e bisogna trovare la quadra. Il 3-5-2 magari è il sistema migliore per coprirsi e mantenere il possesso. Sapete come la penso, quando vedo una lunga serie di passaggi mi annoio... Comunque, è sempre la qualità a fare la differenza».
In B il 1° posto è già assegnato, chi è favorito per la seconda piazza?
«Sì, il Benevento è già in A. Per la seconda posizione fino a pochi settimane fa vedevo bene il Pescara e il Perugia, invece ora in tanti hanno la possibilità di rientrare. A parte lo Spezia, che vive un periodo d’oro, potrebbero puntare alla A diretta anche il Crotone e l’Empoli. Il passo lento delle altre pretendenti consente ai toscani di tornare in corsa. Il Pordenone? Difficilmente farà i play off».
Chiudiamo con Valeri Bojinov. L’ingaggio del bulgaro potrà rivelarsi azzeccato?
«Ricordo il vero Bojinov, qualche anno fa era devastante. Negli ultimi tempi si è un po’ perso, ma averlo già al 60% potrebbe essere una risorsa preziosa».
Giovanni Tontodonati
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