Giulianova, caduta che fa male
Il Foggia rimonta, poi resiste in dieci. I giallorossi sono penultimi.
GIULIANOVA. Una mistura letale di sfortuna e demeriti condanna il Giulianova alla terza sconfitta di fila. La più pesante della stagione, perché arriva nel primo degli scontri diretti che il calendario assegna in casa, nel girone di ritorno, alla baby gang di Bitetto.
Le conseguenze sulla classifica sono importanti (il Giulianova scivola nel gruppetto delle penultime) ma rischiano di essere pesanti anche su un ambiente che finora era stato tranquillo. E senza tranquillità dove mai potrà andare, in un girone di lupi e banditi, la squadra più giovane d’Italia?
A dire il vero, ieri, questa squadra è sembrata entrare in partita un po’ moscia, con un pizzico di colpevole superficialità. Aver sprecato in appena quattro minuti il vantaggio di Melchiorri, regalando un gol agli avversari su una palla lunga, lenta e frontale, non è da Giulianova. Peccati di gioventù? Non solo. L’errore sull’1-1 chiama in causa infatti l’unico anziano della rosa, Garaffoni, e in parte il portiere baby Gasparri (20 anni), sostituto dell’infortunato Dazzi. È un po’ di tempo che la solidità difensiva predicata da Bitetto sta venendo meno e ciò accade in parallelo alle evidenti difficoltà di Garaffoni (già visto «bruciato» in azioni-gol a Cava e Rimini). L’ottimo capitano, a quanto pare, gioca in condizioni non perfette. Quando la coperta è corta e non c’è panchina, succede anche questo.
Va messo nel conto. Come è nel conto il dover ricorrere a un portiere palesemente inesperto che, sul tiro lungo del 2-1, non apparirà impeccabile.
Episodi a parte, dopo un buon avvio il Giulianova si smarrisce. Nel primo tempo concede qualcos’altro al Foggia, compreso un gol su calcio fermo di Mancino al 30’ annullato da un fischio misterioso dell’arbitro, ma soprattutto attacca male. Cambia tutto tra il 3’ e il 9’ della ripresa, quando il Foggia prima trova il vantaggio con il tiro della domenica dello stopper Burzigotti da 30 metri e poi resta in dieci perché uno dei suoi giovani, il centravanti Ferrari, abbocca a una provocazione di Garaffoni e va menando pugni (a vuoto) fino a incontrare l’inevitabile cartellino rosso.
A quel punto i pugliesi rinunciano a giocare e fanno mucchio nella propria area. Bitetto mette dentro Del Grande e dopo pochi minuti lo piazza a trequartista, osando un 4-2-1-3. Poi in quel ruolo inserisce Schneider, arretrando Del Grande in mediana. Nel finale si gioca le ultime carte con un 4-2-4 (dentro il secondo centravanti Di Matteo, Schneider all’ala sinistra).
In questa lunga fase di assedio undici contro dieci il Giulianova arriva facilmente nell’area avversaria, ma un po’ la sua scarsa forza d’urto - Melchiorri, peraltro il miglior giallorosso in campo, si mangia un gol che un vero bomber non avrebbe fallito - e un po’ la vena del portiere pugliese Bindi, autore di diversi ottimi interventi, gli negano un pareggio che era tranquillamente alla portata. Ma la frittata era stata fatta prima, non difendendo a dovere il vantaggio iniziale: un peccato mortale, in gare come questa. E ora il tempo per poter fare certi errori è finito. Ormai non si può più sbagliare. Non così.
IL TABELLINO
GIULIANOVA: 1 - FOGGIA: 2


Le conseguenze sulla classifica sono importanti (il Giulianova scivola nel gruppetto delle penultime) ma rischiano di essere pesanti anche su un ambiente che finora era stato tranquillo. E senza tranquillità dove mai potrà andare, in un girone di lupi e banditi, la squadra più giovane d’Italia?
A dire il vero, ieri, questa squadra è sembrata entrare in partita un po’ moscia, con un pizzico di colpevole superficialità. Aver sprecato in appena quattro minuti il vantaggio di Melchiorri, regalando un gol agli avversari su una palla lunga, lenta e frontale, non è da Giulianova. Peccati di gioventù? Non solo. L’errore sull’1-1 chiama in causa infatti l’unico anziano della rosa, Garaffoni, e in parte il portiere baby Gasparri (20 anni), sostituto dell’infortunato Dazzi. È un po’ di tempo che la solidità difensiva predicata da Bitetto sta venendo meno e ciò accade in parallelo alle evidenti difficoltà di Garaffoni (già visto «bruciato» in azioni-gol a Cava e Rimini). L’ottimo capitano, a quanto pare, gioca in condizioni non perfette. Quando la coperta è corta e non c’è panchina, succede anche questo.
Va messo nel conto. Come è nel conto il dover ricorrere a un portiere palesemente inesperto che, sul tiro lungo del 2-1, non apparirà impeccabile.
Episodi a parte, dopo un buon avvio il Giulianova si smarrisce. Nel primo tempo concede qualcos’altro al Foggia, compreso un gol su calcio fermo di Mancino al 30’ annullato da un fischio misterioso dell’arbitro, ma soprattutto attacca male. Cambia tutto tra il 3’ e il 9’ della ripresa, quando il Foggia prima trova il vantaggio con il tiro della domenica dello stopper Burzigotti da 30 metri e poi resta in dieci perché uno dei suoi giovani, il centravanti Ferrari, abbocca a una provocazione di Garaffoni e va menando pugni (a vuoto) fino a incontrare l’inevitabile cartellino rosso.
A quel punto i pugliesi rinunciano a giocare e fanno mucchio nella propria area. Bitetto mette dentro Del Grande e dopo pochi minuti lo piazza a trequartista, osando un 4-2-1-3. Poi in quel ruolo inserisce Schneider, arretrando Del Grande in mediana. Nel finale si gioca le ultime carte con un 4-2-4 (dentro il secondo centravanti Di Matteo, Schneider all’ala sinistra).
In questa lunga fase di assedio undici contro dieci il Giulianova arriva facilmente nell’area avversaria, ma un po’ la sua scarsa forza d’urto - Melchiorri, peraltro il miglior giallorosso in campo, si mangia un gol che un vero bomber non avrebbe fallito - e un po’ la vena del portiere pugliese Bindi, autore di diversi ottimi interventi, gli negano un pareggio che era tranquillamente alla portata. Ma la frittata era stata fatta prima, non difendendo a dovere il vantaggio iniziale: un peccato mortale, in gare come questa. E ora il tempo per poter fare certi errori è finito. Ormai non si può più sbagliare. Non così.
IL TABELLINO
GIULIANOVA: 1 - FOGGIA: 2
ARBITRO: Sguizzato di Verona. RETI: pt 12’ Melchiorri (G), 16’ Mancino (F); st 3’ Burzigotti (F). NOTE: spettatori 1.847 di cui 637 paganti e 1.210 abbonati, incasso complessivo 12.603 euro. Espulsi al 13’ st Ferrari (F) e al 41’ st l’allenatore Porta (F). Ammoniti Garaffoni (G), Velardi e Trezzi (F). Angoli 7-1. Recupero 2’ e 5’. |