Iannone, il sogno podio dura 3 minuti

Partenza aggressiva con la Ducati, poco dopo lo scivolone in curva sei e il ritiro
LE MANS. Dal sogno podio alla delusione del ritiro in tre minuti. Tanto è durato il Gp di Le Mans di Andrea Iannone, dalla partenza aggressiva che lo aveva portato a scalare tre posizioni già in curva tre, nonostante la toccata con Hyden, fino alla scivolata in curva sei. Un epilogo quanto mai amaro per un week end che invece aveva regalato molte sensazioni positive, entusiasmanti nelle seconde libere e nel warm up, quando sul passo gara il centauro vastese aveva segnato il miglior crono tra i “mortali”, cioè preceduto, manco di tantissimo (1'33''369 contro 33”530 del vastese) solo da Marquez. Due indizi comunque significativi del progresso del pilota Pramac e della sua Ducati verso posizioni di griglia più confacenti alle qualità tecniche del talento abruzzese e alla storia della casa bolognese. Peccato sia mancato il terzo e fondamentale per costituire la prova inconfutabile della bontà del lavoro dei mesi scorsi, cioè il risultato in gara. E certo al rientro al box Iannone non ha nascosto la sua amarezza: «Peccato, peccato davvero, poteva essere una buona gara per noi. Speriamo finisca presto questo periodo nero, perché se non intervengono fattori esterni riusciamo a essere abbastanza competitivi». Come testimonia la gara di Dovizioso, alle Desmosedici manca ancora qualcosa per stare in scia a Honda e Yamaha, ma la strada intrapresa pare quella giusta. E s'è visto bene anche in Francia, dove tra l'altro Iannone in prova si è confermato con Dovizioso il più competitivo dei ducatisti. Certo, con una condotta più conservativa forse avrebbe qualche punto in più nel mondiale, ma l'idea di una gara nell'anonimato tra decime e dodicesime piazze non sfiora neanche Iannone. «Io corro sempre per fare il massimo, gestire ha un senso solo se stai difendendo una posizione di vertice», dice. Quindi, dopo un pensiero a Hayden caduto dopo un contatto («Non l'ho visto proprio, ero in traiettoria lui è arrivato da dietro e ci siamo toccati. Non potevo far nulla, tra l'altro nel colpo mi si è aperto lo stivaletto»), subito con la testa al prossimo impegno, al Mugello fra due settimane. «Una pista che mi piace tanto», ripete. Ed è già un guanto di sfida lanciato.