Il Chieti non paga, giocatori in fuga. Ora si pensa a nuovi ingressi in società

La squadra attacca la società per la mancata corresponsione degli stipendi, Tommaso Ceccarelli (foto) ha già rescisso il contratto. La dirigenza si guarda attorno per rafforzare la base e programmare il rilancio
CHIETI. Un solo stipendio preso, promesse disattese e nessuna certezza sui pagamenti. I giocatori del Chieti rompono il silenzio. Attaccano la società di non onorare gli impegni presi e preparano la fuga. Ceccarelli ha già rescisso, altri hanno le valigie pronte. Silva deve fare la conta su chi ci sarà domenica a Recanati.
Il Chieti è in mezzo alla tempesta. I giocatori sono passati dalle parole ai fatti. Hanno aspettato fino a mercoledì, giorno in cui la società aveva garantito che avrebbe pagato gli stipendi di settembre. I bonifici non sono arrivati. Ieri mattina la squadra ha deciso di uscire allo scoperto con un comunicato stampa. «Non saremmo mai voluti arrivare a questo punto, ma noi calciatori sentiamo la necessità di condividere con tutti i tifosi e con la città la realtà che stiamo vivendo e sconfessare chi, in maniera più o meno velata, sta tentando di mettere in discussione il nostro impegno e la nostra abnegazione».
Il nodo centrale è la questione stipendi. «Da fine luglio ad oggi la società ha saldato una sola mensilità delle dieci stabilite e l’assenza dei pagamenti, e nessuna reale certezza sul versamento degli stessi, ci sta ponendo in una situazione estremamente difficile essendo venute a mancare le risorse economiche necessarie al proprio mantenimento ed in alcuni casi delle proprie famiglie. Da tempo siamo in attesa del pagamento della mensilità di settembre che, nonostante le promesse, non è ancora arrivato e questa condizione sta creando inevitabili disagi».
La smobilitazione è alle porte. Molti giocatori vogliono andare via. «Chiediamo al presidente di mantenere almeno questa promessa e di lasciar andar via quei ragazzi che per vari motivi non riescono ad andare avanti in queste condizioni». Il primo ad essere accontentato è stato Tommaso Ceccarelli. Il fantasista neroverde ieri ha salutato tutti e si accaserà altrove. È il primo di una lunga serie di addii. Di Filippo (L’Aquila?), Donsah, De Souza, Busatto, Cascio e Vuthaj possono partire (ha già rescisso il baby francese Rhenam, che non ha mai giocato).
Il Chieti vuole liberarsi dei contratti più onerosi e rifondare la squadra con giocatori dagli ingaggi più bassi per mantenere la categoria. «Resta inteso che tutti noi», aggiungono i giocatori neroverdi, «continueremo, come abbiamo fatto dal primo giorno di allenamento, a lavorare con impegno, serietà e rispetto per la maglia che indossiamo. Siamo qui a scrivere questo comunicato non solamente per una questione economica, né per cercare scuse o alibi, ma per chiedere rispetto, dignità e condizioni lavorative che ogni lavoratore merita».
È in atto, però, una sorta di ammutinamento. Ieri Busatto, già dato per partente, ha interrotto l’allenamento dopo nemmeno cinque minuti perché lamentava un problema fisico. Lo stesso Ceccarelli non si era allenato ieri per una contrattura. Vuthaj lamenta di avere un problema al flessore e si è allenato a parte. Sabba, Di Filippo e Giampaolo sono fermi. Rientrerà Caparros, ma la formazione di domenica è un rebus. Silva ha mezzo attacco fuori (out Ceccarelli, Busatto e Vuthaj) e potrebbe optare per la coppia Cascio-De Souza. Sarà convocato l’attaccante Riccardo Polleggioni della Juniores, classe 2008. Dalla società bocche cucite e nessuna controreplica al comunicato dei giocatori. Quello che filtra è che il presidente Di Labio si sta muovendo per trovare imprenditori disposti ad entrare in società. Ci sono stati già diversi contatti. Il futuro resta pieno di ombre. L’obiettivo è salvare il salvabile e mantenere la categoria.

