Serie A

Il commentone della 36esima giornata di Serie A

12 Maggio 2025

Il Napoli frena e l'Inter torna a mettere pressione alla capolista, ora distante solo un punto. In zona europea Lazio e Juve si dividono la posta in palio e la Roma può approfittarne stasera contro l'Atalanta, mentre per la salvezza l'Empoli torna a crederci tornando a vincere dopo oltre 5 mesi

Milan vs Bologna

La trentaseiesima giornata si apre con l'antipasto della finale di Coppa Italia, cioè la sfida tra le finaliste Milan e Bologna. Dopo un primo tempo abbastanza bloccato, con qualche occasione in particolare per i rossoneri, è nella seconda frazione di gara che si stappa la partita. Dopo appena 4 minuti dall'inizio della ripresa Orsolini porta in vantaggio i felsinei con un bellissimo gol, da fuori area: rilancio di De Silvestri per Dallinga, che di testa anticipa Gabbia e serve l'ex Juve, che punta Pavlovic, se la sposta sul mancino e lascia partire una gran conclusione a giro, imparabile per Maignan. Inizia ora una nuova fase del match, in cui il Diavolo cerca di evitare la sconfitta davanti al proprio pubblico e quindi la gara diventa più intensa, seppure le chances di segnare non abbondino. Tuttavia, al 73' i meneghini trovano il gol del pari, grazie al neo-entrato Giménez: su ripartenza, Joao Felix imbuca per Chukwueze, che di prima cerca di servire il messicano. Il pallone non arriva a destinazione per l'intervento di un difensore ma dal rimpallo Pulisic riesce comunque a trovare il numero 7, che solo davanti a Skorupski lo trafigge con un tiro che passa sotto le gambe dell'estremo difensore polacco. Passano appena 7 minuti e il Milan riesce a completare la rimonta: altra ripartenza, altro guizzo di Chukwueze, che stavolta serve Joao Felix a rimorchio. Il portoghese non riesce a concludere in porta perché il tiro gli viene rimpallato, ma il pallone resta in area e diventa buono per Pulisic, che sigla il 2-1 e il diciassettesimo gol stagionale. Nel recupero c'è anche spazio per la doppietta del Bebote Giménez, la prima in Italia: sempre uno scatenato Chukwueze punta la difesa rossoblu, poi converge e serve l’ex Feyenoord, che ubriaca con una finta De Silvestri e poi pesca l'angolino. Ottima prestazione della squadra di Conceicao in preparazione della finale di mercoledì, che ha dato dimostrazione di poter fare male al Bologna. Al contempo, i rossoblu hanno sofferto le ripartenze e soprattutto i velocisti rossoneri, complicando di parecchio la lotta Champions.

Como vs Cagliari

Il sabato inizia con un match molto interessante, tra la certezza Como e il quasi salvo Cagliari. Ritmo subito sostenuto, con i padroni di casa che vogliono continuare a vincere, specie davanti al proprio pubblico, mentre i rossoblu sono a pochissimi punti dall’obiettivo stagionale, cioè mantenere la categoria. Parte meglio la formazione biancoblu, che però viene beffata dopo 22 minuti: contropiede del Casteddu, con il pallone che finisce tra i piedi di Zortea dopo un cross basso non andato a buon fine. Dal vertice dell’area di rigore, l’ex Atalanta sceglie di premiare l’inserimento di Adopo, che tira verso la porta: la conclusione è tutt’altro che irresistibile ma Reina, preferito a Butez, si fa sorprendere, facendosi sfuggire la sfera dalle mani. Allo svantaggio i lariani rispondono gettandosi in avanti e sfiorando il gol in qualche circostanza: prima Vojvoda non arriva di un soffio sul pallone, poi Douvikas viene schermato a centro area. Il gol che ristabilisce l’equilibrio lo segna Caqueret, al 40’: grande imbucata di Perrone per il francese, che supera Caprile con un meraviglioso pallonetto. Nel recupero il Como riesce anche a ribaltare il risultato, stavolta con un’invenzione di Gabriel Strefezza: l’ex Lecce riceve da Paz, punta Zappa, poi converge sul destro e conclude, scivolando. Il pallone è ugualmente diretto verso l’incrocio dei pali, che tocca il palo e si insacca. Che gol del 7, che in queste ultime giornate sta mettendo il turbo con ben 3 gol e un assist nelle ultime 4 gare. Nella ripresa il Cagliari accarezza l’idea del pari specialmente con Luvumbo, ma poi si sbilancia troppo e incassa il terzo gol: Nico Paz imbuca splendidamente per Cutrone, sul filo del fuorigioco. L’ex Milan è bravo a partire con i tempi giusti, ad agganciare e poi a piazzare con il mancino alle spalle del portiere. Sesta vittoria di fila per il Como, che resta stabilmente al decimo posto in classifica: gran merito è da attribuire al lavoro di Fabregas. Il tecnico spagnolo ha dato un’identità di gioco fantastica alla sua squadra, che affronta ogni partita a viso aperto non rinunciando mai ad attaccare. Allo stesso tempo, non si possono non citare gli importanti investimenti, su tutti Paz e Diao, che si sono rivelati dei colpi mirati, scelti in sintonia tra il talent scout e l’allenatore comasco. Non si sa se l’anno prossimo Fabregas rimarrà sulla panchina del Como, ciò che è certo è che chiunque lo prenda farà un colpaccio.

Lazio vs Juventus

Alle 18 si gioca una fondamentale sfida Champions, tra Lazio e Juve. Entrambe, nonostante siano reduci da momenti di forma altalenanti, cercano il successo, anche perché un’ipotetica sconfitta renderebbe molto più complicato l’accesso nella massima competizione internazionale. Primo tempo di studio tra le due, poiché un passo falso dell’una o dell’altra avrebbe potuto indirizzare il match fin dall’inizio, per cui le emozioni scarseggiano. L’unica vera chance capita sui piedi di Alberto Costa al 16’, dopo un’uscita scellerata di Mandas: il pallone rimbalza sui piedi dell’ex Vitoria Guimaraes che conclude di prima intenzione, ma Romagnoli salva un gol già fatto. Nella ripresa, la Vecchia Signora torna in campo con più voglia di vincere degli avversari e gli effetti si vedono subito: bella giocata di Weah, che crea superiorità e serve McKennie. Il texano crossa in area per Kolo Muani, che da due passi non può sbagliare e fa 1-0. I bianconeri mettono la gara in discesa sin dall’inizio del secondo tempo, ma una follia di Kalulu rimette tutto in bilico: pressato da Castellanos, scarica per Di Gregorio ma poi rifila anche una manata al Taty. Dopo essere stato richiamato al var, l’arbitro Massa non può che espellere per condotta violenta il difensore francese. Incredibile all’Olimpico, con la Juve che nel giro di tre giornate vede sventolarsi contro il secondo cartellino rosso per un fallo di reazione, dopo quello dato a Yildiz contro il Monza. Condannata a giocare per oltre mezz’ora in inferiorità numerica, la squadra di Tudor riesce comunque a resistere, fino agli ultimi minuti di partita: prima Savona regala palla ai biancocelesti, con Castellanos che viene steso in area da Di Gregorio. Rigore prima assegnato e poi tolto con il var, a causa di una posizione di offside proprio dell’ex Girona. Poi è lo stesso estremo difensore bianconero a salvare il risultato, che assieme al palo riesce a respingere miracolosamente una conclusione potentissima di Dia. Quando i pericoli sembrano ormai scongiurati, nel forcing finale le aquile riescono a trovare il pari: traversone di Lazzari a rientrare e colpo di testa del solito Castellanos, ancora egregiamente parato da Di Gregorio. Il pallone però non viene allontanato più di tanto e Vecino deve solo appoggiare in rete, per il più facile dei tap-in. Risultato che non fa felice nessuna delle due, perché la Juve perde punti a un minuto dalla fine, mentre la Lazio non è riuscita a sfruttare al meglio l’uomo in più.

Empoli vs Parma

In serata l’Empoli ospita il Parma e non può sbagliare se vuole rimanere in Serie A. La squadra di D’Aversa lo sa bene e parte con il piglio giusto, all’attacco. E dopo appena 11 minuti si vedono i frutti, perché i toscani riescono a sbloccarla: schema da calcio d’angolo, con Henderson che serve con un passaggio rasoterra Fazzini, bravissimo a lasciar partire una conclusione perfetta e imparabile per Suzuki. Terzo gol nelle ultime quattro per il classe 2003, che sta cercando di caricarsi sulle spalle la propria squadra nel momento più complicato della stagione. Sulle ali dell’entusiasmo gli azzurri continuano a creare, ma il momento chiave non è dato da una chance, bensì da una leggerezza di Valenti: è il 31’ e il difensore argentino trattiene per la maglia Esposito al limite dell’area, ricevendo la seconda ammonizione nel giro di 10 minuti. Sembra spianata la gara per l’Empoli, in vantaggio sia di un gol che di un uomo. Ma nella ripresa, dopo qualche opportunità non sfruttata, sono i gialloblu ad andare a rete, con Milan Djuric: l’ex Monza gira di testa un lancio lunghissimo, da oltre 35 metri, ingannando Vasquez. È il primo gol con la nuova maglia per il bosniaco, che modifica il parziale sul punteggio di 1-1. Quando oramai il risultato sembra scritto, gli azzurri siglano il gol del definitivo vantaggio, con una magia: costruzione a 3 tra Fazzini, Konate e Anjorin, con l’inglese che se la aggiusta e poi fa partire un missile, che dà 3 punti di fondamentale importanza alla sua squadra. A distanza di 153 giorni, l’Empoli torna a vincere e lo fa nel momento più importante, a due sole partite dal termine.

Udinese vs Monza

All’ora di pranzo di domenica si affrontano Udinese e Monza, l’unica partita con due squadre che non hanno più obiettivi da raggiungere: l’Udinese è salvo da qualche giornata, il Monza è appena retrocesso aritmeticamente in Serie B. È la partita come meno emozioni del weekend, nonostante entrambe non abbiano nulla da perdere. Di fatti, il primo tempo non solo termina con zero gol, ma anche con zero chance limpide di segnare. Nella ripresa il canovaccio tattico del match non è molto diverso, ma i brianzoli riescono a trovare il gol del vantaggio: uno-due tra Birindelli e Forson, con l’esterno italiano che viene mandato in campo aperto. L’ex Pisa arriva fino in area e poi tira, centrando il palo: dopo aver colpito il legno però il pallone sbatte sulla spalla di Caprari ed entra in porta. I friulani sono in confusione e non riescono a contrastare la squadra ospite, finché non scende in campo Lorenzo Lucca: subentrato a inizio secondo tempo, il miglior marcatore bianconero viene lanciato in profondità da Karlstrom al 75’ e, da posizione defilata, fa partire un bolide al volo, che Pizzignacco sfiora soltanto ma non può evitare che termini in fondo alla rete. Undicesimo gol in campionato per Lucca, che a fine anno sembra destinato a salutare Udine per approdare in una squadra con obiettivi di classifica più importanti, in Italia o in Europa. Lo stesso Lucca va vicino al gol anche altre due volte, ma entrambe le conclusioni di testa si spengono a lato. E allora, come un fulmine a ciel sereno, il Monza rimette la testa avanti, allo scoccare del 90’: ripartenza gestita molto bene dagli uomini di Nesta, con Kyriakopoulos che disegna un ottimo traversone per Zeroli, che però non riesce a impattare verso la porta. La sfera diventa ugualmente buona per Keita Balde, che regala la vittoria alla sua squadra dopo quasi 4 mesi.

Verona vs Lecce

Tra Verona e Lecce, invece, la posta in palio è altissima ed è la salvezza, con 5 punti che separano le due squadre. Il Lecce scende in campo con più convinzione rispetto al proprio avversario, con più intensità e anche con più voglia di sacrificio: un’immagine chiave è la presenza dal primo minuto di Nikola Krstovic, che si era infortunato negli ultimi istanti di gara contro il Napoli. L’attaccante montenegrino ha stretto i denti per non perdere una partita così importante e il motivo si vede subito: su una seconda palla, Tete Morente arriva prima e poi, giunto al limite, imbuca per il suo numero 9, freddissimo a battere Montipò e a portare i giallorossi in vantaggio. I salentini iniziano così a gestire il pallone e a far trascorrere tempo sul cronometro, ma non è una strategia che paga, perché infatti non tarda ad arrivare il gol del pareggio: forse la squadra di Giampaolo avrebbe potuto continuare ad attaccare un Verona in notevole difficoltà, specialmente in difesa. E invece Coppola firma l’1-1, disegnando una parabola imprendibile per Falcone. Krstovic rimane però il giocatore più pericoloso del match e a ricordarlo è lui stesso, che al 43’ sfiora l’eurogol di mancino dalla distanza, con la conclusione che si spegne appena a lato. Primo tempo molto divertente che lascia spazio a una ripresa molto tattica, con nessuna delle due squadre che vuole sbilanciarsi e che quindi non affonda, accettando il pareggio. Agli scaligeri, in particolare, la classifica sorride, mentre è più complicata quella leccese, che si giocherà tutto alla prossima in casa contro il Torino.

Torino vs Inter

Reduce dalla storica battaglia di martedì contro il Barcellona, l’Inter va a giocare a Torino, contro un Toro già ampiamente salvo. Le fatiche infrasettimanali sono un tema importante della gara, con Simone Inzaghi che cambia ben 9 titolari e ne lascia anche qualcuno a Milano, per preservarlo in vista della finale del 31 maggio. Gli infortuni costringono i nerazzurri a giocare con un 11 totalmente rivisitato e con anche qualche esperimento, come Zalewski schierato dal primo minuto da mezzala. Esperimento che si può definire più che azzeccato, poiché è proprio il polacco a rompere l’equilibrio: riceve da Bastoni sulla trequarti, si gira meravigliosamente con un colpo di tacco e poi fa partire un tiro a giro potente e preciso, battendo Milinkovic-Savic. La rete del giocatore in prestito dalla Roma, che a fine stagione sarà riscattato dal Biscione, è da record, perché Zalewski era l’ultimo giocatore di movimento a non aver ancora trovato la via del gol, diventando il diciannovesimo marcatore stagionale nerazzurro. Passa qualche minuto e sullo stadio Olimpico Grande Torino si abbatte una violenta tempesta, che inizia a condizionare il modo di giocare di entrambe: la partita diventa più bloccata e le uniche occasioni sono generate da cross. Tuttavia la pioggia aumenta sempre più di intensità e l’arbitro La Penna è costretto a interrompere il gioco per qualche minuto, poiché in alcune zone le pozzanghere impedivano al pallone di rimbalzare regolarmente. In accordo con i due capitani, però, si riprende a giocare, con i granata che sfiorano il gol del pari nel corposo recupero: traversone di Biraghi per il colpo di testa di Adams, sul quale Martinez, nonostante sia preso in controtempo, salva con riflessi felini, conservando il +1 all’intervallo. Nella ripresa pronti, via e la Beneamata guadagna subito un calcio di rigore, a causa del fallo di Milinkovic-Savic su Taremi: dal dischetto si presenta di nuovo Asllani, che come settimana scorsa spiazza il portiere e mette in cassaforte il risultato. Nel tempo rimanente i meneghini sfiorano per ben tre volte il 3-0, ma la conclusione di Dimarco e le due di Correa vengono disinnescate da ottimi interventi dell’estremo difensore serbo. Continua a vincere l’Inter e a mettere pressione al Napoli, agganciandolo momentaneamente in vetta alla classifica.

Napoli vs Genoa

L’ultima sfida della domenica vede protagonisti il Napoli e il Genoa, in un match pieno di occasioni e colpi di scena. I partenopei riescono subito ad andare in vantaggio, con l’ennesimo gol in apertura di partita: al 15’ McTominay imbuca per Lukaku che, scappato alle spalle di Vasquez, beffa l’esordiente Siegrist con un diagonale rasoterra. Rispetto alle altre gare, la squadra di Conte stavolta non gestisce il possesso palla per provare a far trascorrere il tempo e per far stancare gli avversari, ma cerca subito di mettere in sicurezza il risultato: dopo appena 8 minuti dal gol di Big Rom, Siegrist salva su Raspadori, alzando il tentativo dell’ex Sassuolo sopra la traversa. Anche il Grifone si affaccia dalle parti di Meret, prima sfiorando e poi trovando l’1-1: Pinamonti è il più pericoloso, che nella prima delle due occasioni non arriva per centimetri su un pallone solo da spingere in porta, poi invece colpisce la traversa su un cross da calcio di punizione, a Meret battuto. Ma sempre nel raggio di qualche minuto, eccolo il pari: traversone di Messias per Ahanor, lasciato troppo solo sul secondo palo. Il colpo di testa del 2008 rossoblu si infrange però sul palo, ma la squadra di Vieira è fortunata perché il pallone carambola sulla gamba di Meret e termina in rete. Pareggio che cambia completamente la situazione, perché fa aumentare la paura dei giocatori azzurri, non più liberi mentalmente come prima. Nella ripresa però ecco che Di Lorenzo e compagni tornano ad attaccare con decisione, sfiorando il gol in più circostanze: prima Lukaku, poi Raspadori e infine Anguissa impegnano Siegrist, ma nessuno dei tre riesce a sfondare il muro nemico. Ma al 64’ ecco che arriva il meritato 2-1, che porta la firma di Raspadori: altra grande azione personale di McTominay, che poi trova centralmente Jack, bravo a saltare due avversari con il controllo e a scaraventare in porta con il mancino. Il timore di perdere punti viene così a mancare e i campani continuano a creare, cercando di ipotecare la gara: ancora McTominay è pericoloso, così come Raspadori, ma la difesa rossoblu regge. E quando sembra tutto pronto per la festa azzurra, il Genoa pareggia per la seconda volta nella partita: cross bellissimo di Martin per la testa di Vasquez, che manda alle spalle di Meret con una girata perfetta. Si riapre così il campionato: il Napoli conserva un punto di vantaggio sull’Inter ma ora non può più permettersi passi falsi.

A chiudere la giornata, i posticipi Venezia-Fiorentina e Atalanta-Roma, con la seconda sfida particolarmente importante per la zona Champions, perché alla luce del pareggio tra Lazio e Juventus e della sconfitta del Bologna, la squadra di Ranieri può portarsi al quarto posto: a +2 in caso di vittoria a Bergamo, a pari punti con la Juventus in caso di pareggio.