Serie A

Il commentone della 37esima giornata di Serie A

19 Maggio 2025

Passo falso di Inter e Napoli, con la classifica che resta invariata! Juventus sempre più quarta e salvezza tutta da decidere, con qualche primo verdetto come la salvezza aritmetica del Cagliari

Genoa vs Atalanta

La trentasettesima giornata di Serie A si apre con l’anticipo del sabato sera tra Genoa e Atalanta, l’unica sfida del weekend non in contemporanea alle altre perché tra due squadre che non si giocano più nulla in questi ultimi 180 minuti. È proprio questa spensieratezza a rendere divertente la partita, che alla fine termina con ben 5 gol e tante emozioni. A battere il primo colpo è il Grifone, che va in vantaggio al 37’ con Pinamonti, bravo a svettare di testa su un cross di Martin e a tornare al gol dopo 3 mesi. I rossoblu sfiorano il 2-0 a fine primo tempo con Bani, la cui rete viene annullata per fallo di mano, e poi invece incassano il gol nelle prime battute della ripresa: Ruggeri di testa appoggia per Sulemana che, dopo averla controllata di petto, fa partire un missile con il destro, imparabile per Leali. Seconda marcatura consecutiva per l’ex Cagliari, reduce da una settimana meravigliosa. Passano 10 minuti e i genovesi tornano avanti, ancora grazie a Pinamonti: clamorosa incomprensione tra Brescianini e Hien, con l’ex Inter che ne approfitta, rientra sul mancino e prende in controtempo Rui Patricio sul primo palo. L’inerzia sembra essere tornata dalla parte degli uomini di Vieira, ma dura molto poco il nuovo vantaggio rossoblu: dopo soli 5 minuti, De Roon imbuca per Retegui, che la fa passare con un velo favorendo Maldini. L’ex Milan, che nel primo tempo si era reso protagonista di un errore da matita blu a tu per tu con Leali, si riscatta, trovando la prima gioia con la maglia nerazzurra. Quando il risultato sembra ormai scritto, arriva il colpo di scena finale: Thorsby la passa dietro per De Winter, che però appoggia male la caviglia e cade. Viene così dato il via alla ripartenza della Dea, guidata da De Ketelaere e finalizzata in spaccata da Retegui, che da ex non esulta. Qualche polemica riguardo alla scelta della squadra del Gasp di continuare a giocare, soprattutto perché in ballo non c’erano obiettivi in particolare, ma le stesse lamentele sono subito messe a tacere nel post partita da Vieira, che “difende” la scelta degli avversari di continuare a giocare. Infine, piccola nota per Milan Badelj: uscito al 67’, il capitano del Grifone saluta il proprio pubblico nella sua ultima apparizione davanti ai propri tifosi. Non si sa se nella prossima giornata si assisterà all’ultima partita in assoluto dell’ex Fiorentina e Lazio, ciò che è certo è che la sua mancanza, soprattutto in termini di leadership, si farà sentire nella prossima stagione.

Cagliari vs Venezia

Carrellata di partite alle 20.45 di domenica, tutte in contemporanea per evitare di avvantaggiare o sfavorire squadre che lottano per le stesse posizioni di classifica. Cagliari e Venezia si giocano la salvezza, che potrebbe essere aritmetica per i rossoblu in caso di vittoria. E davanti al proprio pubblico la squadra di Nicola non vuole farsi sfuggire quest’occasione, con il match che si sblocca subito: Augello pennella sulla testa di Mina un calcio di punizione che il colombiano insacca. Il capitano del Cagliari non poteva scegliere momento migliore per segnare la prima rete stagionale, che indirizza subito la partita. Di fatti, il Casteddu continua a premere, prima sfiorando e poi trovando il 2-0 con Roberto Piccoli: prima Radu è fenomenale a rispondere a un colpo di testa del bomber bergamasco, poi però si deve arrendere su una deviazione aerea sempre dell’ex Lecce. Risultato praticamente in cassaforte, con i lagunari mai veramente in partita, specie sul piano delle occasioni. Il Cagliari invece si diverte e soprattutto diverte il pubblico, giocando sul velluto. L’immagine chiave è quella del terzo gol, che mette un punto esclamativo sulla gara: tanti scambi nello stretto, poi Makoumbou di tacco favorisce Deiola, che toglie le ragnatele dall’incrocio con un gran tiro a giro. Per il secondo anno consecutivo, i rossoblu ottengono la salvezza, senza mai essere veramente a rischio retrocessione.

Fiorentina vs Bologna

Al Franchi la Fiorentina ospita il fresco vincitore della Coppa Italia, il Bologna dell’ex Italiano. Dopo solo 13 minuti si rompe l’equilibrio, grazie al secondo gol stagionale di Parisi: l’esterno azzurro riceve in zona centrale, resiste a due avversari con il fisico e poi conclude, spiazzando Skorupski per merito di una deviazione. Nonostante l’azione si tramuti anche un po’ fortunatamente in gol, la posizione di Parisi è una delle chiavi tattiche del match: libero di accentrarsi in fase di impostazione e largo sulla fascia quando lo sviluppo non è determinato da lui, i felsinei soffrono molto la sua libertà e faticano a prendere delle contromisure adatte. Il Bologna però non si butta giù dopo lo svantaggio e prova a pareggiare la sfida, ma nessuna occasione del primo tempo mette in apprensione De Gea. È però alla prima vera chance della ripresa che i rossoblu la pareggiano: cross a rientrare di Orsolini e colpo di testa di Dallinga, sul quale il portiere spagnolo non può arrivare. Parità ristabilita al 61’, ma dura solo 6 minuti: infatti, sempre il solito Parisi si incunea in area emiliana e per poco non sorprende Skorupski con un’altra deviazione, che l’estremo difensore polacco sventa con un riflesso. Ma la sfera rimane in area e cade sui piedi di Richardson, bravo a farsi trovare pronto e a non fallire l’opportunità. Ma non finisce qua: Orsolini riesce a trovare il pareggio al 79’ dopo il grandissimo lavoro di Ndoye, che va via in accelerazione e poi serve il solissimo esterno rossoblu. Che partita, con tanti gol e soprattutto ribaltamenti di fronte. E proprio da un contropiede, scaturisce la quinta e ultima rete della partita: De Gea rilancia, Mandragora spizza e Kean viene così lanciato in campo aperto. Il bomber italiano non riesce a superare Skorupski nel duello, ma poi il pallone gli torna tra i piedi per il più facile dei tap-in. Con questo risultato, la viola aggancia proprio i felsinei, anche se il piazzamento europeo ora è diventato un miraggio.

Inter vs Lazio

A San Siro si affrontano Inter e Lazio. Primo tempo sottotono delle due squadre, che cercano di alzare l’intensità e la velocità delle manovre di gioco, ma senza creare vere e proprie occasioni da gol. La prima arriva al 42’ ed è per i biancocelesti: imbucata per Isaksen alle spalle di Bastoni ma, nell’1 vs 1 contro Sommer, l’ex Midtjylland viene ipnotizzato, sprecando malamente. Nel recupero i nerazzurri riescono invece a mettere la testa avanti, grazie a Bisseck: il tedesco fa sua una seconda palla, si gira e di mancino la mette sotto la traversa, dove Mandas non può arrivare. Rete fondamentale per sbloccare la partita, sul gong della prima metà di gara. Nella ripresa, il canovaccio tattico del match non varia, con il Biscione che continua a tenere il pallone e a cercare qualche pertugio, mentre l’Aquila si difende ma non rinuncia ad attaccare. E infatti, su una situazione apparentemente innocua, arriva il pari: minuto 72, Bastoni rilancia ma colpisce in pieno Isaksen. La carambola diventa buona per Acerbi, che però non spazza a sufficienza. Allora il gioco si sviluppa prima per vie esterne con Hysaj, poi centralmente con Guendouzi e infine con Marusic, che prova il tiro dalla distanza ma viene sporcato da Dumfries: la sfera arriva allora sui piedi di Vecino, che inciampa sul pallone ma è freddissimo ad appoggiarlo per Pedro, letale da pochi passi. Cambia totalmente la partita, con i nerazzurri che accusano il colpo ma si buttano immediatamente all’assalto, per cercare di riportare a proprio favore la sfida. All’80’, da calcio piazzato, arriva il 2-1 e porta la firma di Denzel Dumfries: l’olandese stacca più in alto di tutti sul cross di Calhanoglu e buca Mandas. Ma arriva un colpo di scena inaspettato, al minuto 88: Castellanos prova un sombrero in area ma viene fermato da Bisseck. Tuttavia, l’arbitro Chiffi viene richiamato al var per un possibile fallo di mano: il tocco di braccio di Bisseck c’è, con l’ex Aarhus che allarga il gomito, seppure le braccia rimangano sempre dietro la schiena. Poco prima che il direttore di gara guardi il monitor, vengono anche espulsi i due allenatori, con Baroni particolarmente inferocito. Ad ogni modo, viene assegnato il penalty alla Lazio e viene anche trasformato dall’eterno Pedro con una conclusione chirurgica. Ciò che succede nel recupero ha però dell’incredibile: prima Arnautovic sbaglia clamorosamente un gol già fatto, non riuscendo a spingere in porta da pochi metri un ottima sponda di Acerbi, poi però segna, ma in posizione di offside. Che passo falso dei nerazzurri, che si mangiano le mani per non aver sfruttato il risultato di Parma.

Juventus vs Udinese

Allo Juventus Stadium si sfidano le due squadre bianconere, quella di Tudor e quella di Runjaic. La partita è molto tesa e bloccata, ma pian piano si creano spazi per entrambe, soprattutto per la Vecchia Signora: le chances più importanti capitano sui piedi di Kolo Muani e Nico Gonzalez, con il primo che non riesce a superare Okoye, mentre il secondo colpisce il palo dopo un goffo intervento del portiere nigeriano. Nella ripresa i piemontesi alzano i giri del motore e sfiorano la rete con Conceicao, forse all’ultima apparizione con la maglia della Juventus: il figlio d’arte riceve sulla destra, punta e salta Solet, poi fa lo stesso con Zarraga e infine fa partire un gran tiro a giro, che scheggia il palo e termina sul fondo. Sembra questione di attimi per l’1-0 e così è, con il gol che arriva al 61’: Solet perde una sanguinosa palla in uscita, Yildiz la riconquista e poi va subito da Nico Gonzalez, che con un mancino potentissimo spacca la porta e sblocca la gara. Rete fondamentale, specialmente per scrollarsi di dosso un po’ di pressione che con il passare del tempo stava via via aumentando. A 2 dal 90’ arriva anche il gol della sicurezza firmato Dusan Vlahovic: altra ripartenza guidata da Yildiz, che dopo una conduzione palla al piede per circa 50 metri serve il serbo che, seppur sia defilato, trafigge Okoye con un gran diagonale. Sempre più quarta la Juventus, a un passo dalla qualificazione alla prossima Champions League.

Lecce vs Torino

A Via Del Mare passano le speranze di salvezza del Lecce, contro un Torino ormai senza più niente da chiedere al campionato. La differenza di fame si vede subito, perché già dai primi minuti sono i giallorossi a cercare di graffiare il match. Krstovic è il giocatore più in palla, quello da cui passano maggiormente le azioni offensive dei salentini. Se nel primo tempo però non riesce a inquadrare la porta con efficacia e non spaventa Milinkovic-Savic, nel secondo confeziona l’assist per la rete dell’1-0, dopo neanche 60 secondi dalla ripresa del gioco: il montenegrino viene invitato ad andare in profondità sulla fascia sinistra, mantiene il possesso della sfera e poi rientra, appoggiando sui 20 metri per Ramadani. L’ex Aberdeen fa partire un bolide che si insacca perfettamente all’incrocio dei pali, trovando il primo gol stagionale nel migliore dei modi e in un momento fondamentale. Momento fondamentale perché il match termina con questo risultato, grazie al quale il Lecce rimane a galla, non staccandosi dall’Empoli terzultimo.

Monza vs Empoli

Anche a Monza una squadra gioca per salvarsi ed è l’Empoli, mentre invece i padroni di casa sono gli unici già retrocessi. La formazione di D’Aversa sa di essere superiore agli avversari e si vede fin dai primi minuti: ogni volta che Esposito e compagni entrano in area di rigore, la difesa brianzola va in apnea, soffrendo tantissimo. Ma, incredibilmente, sono proprio i biancorossi ad andare in vantaggio alla mezz’ora, quando Caprari ruba palla a centrocampo a Henderson e guida la ripartenza, imbucando subito per Birindelli: l’esterno italiano, che nella scorsa giornata aveva propiziato la prima rete contro l’Udinese, stavolta finisce direttamente sul tabellino, trafiggendo l’incolpevole Vasquez. Dagli spogliatoi, però, gli azzurri tornano con un’altra testa, consapevoli dell’importanza dei 3 punti per non dover dipendere da altri risultati negli ultimi 90 minuti. Il simbolo è il feroce ingresso di Lorenzo Colombo, che al 47’ spacca la traversa da fuori area e solo 2 minuti dopo pareggia i conti: gioco di gambe di Fazzini che poi mette un cross basso per l’ex della gara, che in una frazione di secondo stoppa, si gira e conclude, non lasciando scampo a Pizzignacco. Torna la parità ma per molto poco, perché i toscani la ribaltano al 51’: corner di Cacace e stacco perentorio di Viti, anche lui al primo gol stagionale. Chiude il quarto d’ora di fuoco degli azzurri un autogol di Pizzignacco, con la palla che gli rimbalza sulla schiena dopo che Gyasi aveva colpito il palo. L’Empoli è vivo e rimane attaccato al Lecce, con la possibilità però di potersi giocare tutto davanti al proprio pubblico contro il quasi salvo Verona nella prossima e ultima giornata.

Parma vs Napoli

Passa per Parma lo scudetto del Napoli, che con una vittoria può non preoccuparsi dell’Inter e mettere la freccia per il titolo. D’altra parte c’è un Parma che si deve salvare e che vuole ottenere dei punti chiave per la salvezza. Sfida entusiasmante, perché molto intensa e piena di errori a centrocampo che favoriscono lo spettacolo. Alle conclusioni formidabili di Sohm, sulle quali si esalta Meret, i partenopei rispondono prima con la giocata meravigliosa di Anguissa, con sombrero e tiro al volo di mancino, che si infrange sul palo, e poi con il tiro-cross di Politano che pizzica la traversa. Ma la chance più importante capita sui piedi di Scott McTominay, da calcio di punizione diretto al minuto 71: lo scozzese conclude all’incrocio dei pali, ma Suzuki è fenomenale a sfiorare con la punta delle dita e a salvare il risultato, grazie anche all’aiuto della traversa. Negli ultimi minuti di gara vengono anche espulsi i due allenatori, a causa di una zuffa tra le panchine con loro due principali protagonisti. È appena arrivata nel frattempo la notizia del pareggio di Pedro contro l’Inter, che rimette il destino nelle mani degli azzurri e che alleggerisce la pressione negli ultimi minuti. Ma la squadra di Conte non si chiude a difesa del risultato e cerca il gol scudetto, guadagnandosi un penalty nel momento più importante: Neres viene steso da Lovik e Doveri indica subito il dischetto. Ma c’è un altro colpo di scena, perché il direttore di gara viene richiamato al var per un contatto precedente su Circati, che reputa falloso e annulla la massima punizione in favore dei campani. Nonostante il risultato, Di Lorenzo e compagni possono festeggiare, perché l’Inter non è al contempo riuscita a superare la Lazio e quindi la classifica rimane invariata, con un punto a separare le due squadre e a soli 90 minuti dal traguardo.

Roma vs Milan

Nell’ultima di Ranieri all’Olimpico, la Roma affronta il Milan, reduce dalla cocente sconfitta in finale di Coppa Italia contro il Bologna. Pronti, via e la Lupa la sblocca subito, dopo soli 3 minuti: corner di Soulè e grande incornata di Mancini, che porta subito in vantaggio i giallorossi. Match che diventa sempre più in discesa con il passare dei minuti, perché Santiago Giménez si rende protagonista di una gomitata allo stesso Mancini a palla lontana e, dopo consulto al var, viene espulso da Piccinini. Decisione molto discussa, non tanto per il provvedimento in sé quanto più per la disparità di trattamento ricevuta, poiché solo 4 giorni fa un gesto quasi analogo di Beukema non è stato invece sanzionato. Il Diavolo è quindi costretto a giocare in inferiorità numerica per oltre 70 minuti, un fattore decisamente da considerare. Però, quasi come un fulmine a ciel sereno, i meneghini ristabiliscono l’equilibrio: Jiménez, tra i più pericolosi fino a quel momento, viene servito da Pulisic sul filo del fuorigioco ma non riesce a superare Svilar. Il pallone rimane comunque in zona pericolosa e facile preda di Joao Felix, che non può fallire un’occasione così ghiotta: tutto da rifare per la squadra di Ranieri. Nella ripresa la Roma riprende ad assaltare la porta di Maignan, mettendo pressione alla difesa avversaria ma non impensierendo l’estremo difensore francese. Al 58’, però, cambia tutto: dai 25 metri Paredes sorprende Magic Mike da calcio di punizione diretto, piazzando il pallone a fil di palo. Grandissimo gol dell’argentino, anche se non si può assolvere completamente il portiere rossonero. Nel finale, dopo aver resistito agli attacchi di Leao su tutti, la Magica chiude anche l’incontro, con la seconda rete consecutiva di Bryan Cristante: dopo due miracoli di Maignan con i piedi, la palla diventa buona per il nazionale azzurro, che prende la mira e la piazza all’angolino. I capitolini continuano a sognare il piazzamento in Champions, facendo il proprio compito contro il Milan.

Verona vs Como

Infine c’è Verona-Como, con la salvezza in ballo per gli scaligeri. Il Como non ha intenzione di farsi da parte e vuole recitare un ruolo da protagonista, che possiamo notare già dai primi minuti: Nico Paz ha un’occasionissima al 19’ per segnare, ma Ghilardi salva un gol già fatto e salva Montipò. Passano solo 10 minuti e però arriva l’1-0 biancoblu, firmato da Caqueret: il francese riceve da Douvikas, che con una rouleta favorisce il compagno. Allora l’ex Lione prepara la conclusione e con il piede meno forte, il destro, insacca all’angolino. Il bel gol di Caqueret decide la prima frazione di gioco, mentre nella seconda la partita cambia un po’: i gialloblu cercano di attaccare con più insistenza la porta di Butez e trovano il pari al 69’, al termine di un’azione prolungata: su un contro-cross di Bradaric, Sarr svetta ma centra la traversa, con il pallone che però rimane in area e dopo un rimpallo termina sul mancino di Lazovic, bravissimo a trovare la coordinazione giusta e a tirare con molta potenza sotto alla traversa. Nel finale Mosquera ha anche la possibilità di sigillare definitivamente la salvezza veneta, ma Butez si oppone con i piedi e sventa il pericolo. Punto di fondamentale importanza per il Verona, che è praticamente salvo a una sola giornata dal termine.