Il Pescara con Palmiero ha un ritmo da serie A 

PESCARA . Cinque gare in 22 giorni, appuntamenti decisivi per stabilire le strategie di mercato. Sabato il match casalingo contro il Venezia, poi Frosinone, Trapani, Livorno e Chievo (29 dicembre)....

PESCARA . Cinque gare in 22 giorni, appuntamenti decisivi per stabilire le strategie di mercato. Sabato il match casalingo contro il Venezia, poi Frosinone, Trapani, Livorno e Chievo (29 dicembre). Se il Delfino dovesse restare agganciato ai primi posti, sarebbe doveroso puntellare la rosa per tentare l’assalto alla A. La serie B è storicamente un torneo incerto, ma mai come quest’anno si era visto un equilibrio così netto. Alle spalle della capolista Benevento ben nove squadre raccolte in due punti, dalla seconda alla decima posizione. Ecco perché saranno fondamentali le prossime cinque partite per capire le reali possibilità del Delfino. Il passaggio al 4-3-2-1 ha esaltato le caratteristiche dei calciatori, il Pescara è diventato un bel giocattolo, seppur con qualche contraddizione. Ad esempio, pur non disponendo di uno stoccatore puro, i biancazzurri hanno il migliore attacco del campionato con 23 gol fatti, però c’è anche la nota dolente delle reti incassate (21, terza peggior difesa). In fase realizzativa i contributi più sostanziosi sono arrivati da Galano (8 centri) e Machin (6). Per rendere più esplosivo il reparto, la società da qui all’inizio delle trattative (2 gennaio) proverà a individuare il profilo giusto, nonostante il buon impatto con la B del baby Borrelli. Il taccuino dei dirigenti comprende vari centravanti (La Mantia, Melchiorri, Moncini, Moreo, Ciofani e Ceravolo), ma anche seconde punte o esterni offensivi (Tutino, Di Gaudio e Citro) che se arrivassero obbligherebbero Zauri a rivisitare l’impianto tattico. Comunque sia la dirigenza non sarà vigile solo sull’attacco. Anche il centrocampo, sebbene ci sia abbondanza di elementi, potrebbe essere oggetto di interventi. In particolare, non è escluso l’arrivo di un vice Palmiero. I problemi fisici accusati dal playmaker di proprietà del Napoli hanno condizionato il rendimento del Delfino. Finora Palmiero ha giocato sei gare dal primo minuto e con lui in campo il Pescara ha totalizzato 15 punti: vittorie contro Pordenone, Cosenza, Benevento, Pisa ed Empoli, una sola sconfitta contro la Juve Stabia. Una media pazzesca (2,5 punti a partita), superiore pure a quella del Benevento che guida la classifica a quota 31 (media 2,2 a gara). Insomma, i numeri dicono che l’ex cosentino è insostituibile. Chi lo ha rimpiazzato finora, Kastanos, è un ottimo calciatore, ma ha caratteristiche offensive ed è una forzatura schierarlo playmaker. L’apporto di Palmiero è prezioso sia in fase di possesso palla che in interdizione. E forse non è un caso che la media delle reti subite in ogni partita diminuisca drasticamente quando gioca l’ex cosentino. Nelle sei gare da titolare il Pescara ha incassato 6 reti, invece, quando non c’era, 15 in otto incontri (con lo Spezia è entrato al 76’ e la gara era già sull’1-2). Sabato contro il Venezia non giocherà, forse rientrerà a Frosinone. Contro i lagunari di nuovo assenti Fiorillo, Campagnaro e Di Grazia, oltre ai lungodegenti Balzano, Tumminello, Marafini e Chochev, che ieri è stato operato di nuovo alla rotula a Roma dal professor Mariani. Tempi di recupero più lunghi, il bulgaro non riesce a trovare pace.
Giovanni Tontodonati
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