CALCIO / SERIE B

Il Pescara si affida a Pillon: «Contento della scelta» 

L’allenatore veneto al posto di Epifani per centrare la salvezza, domani primo allenamento. Contratto fino a giugno, insieme a lui arriveranno due preparatori atletici

PESCARA. Quattro anni fa il primo incontro con il Pescara non andò a buon fine, ieri, però, è riuscito a legarsi al Delfino. Giuseppe, “Bepi”, Pillon è il nuovo allenatore dei biancazzurri e prende il posto di Massimo Epifani, che dovrebbe tornare ad allenare la Primavera. Dopo aver trattato l’ex ct dell’Albania, Gianni De Biasi, ascoltato l’entourage di Cristian Brocchi e aver aspettato la risposta (negativa) di Alessandro Nesta, il club biancazzurro ha deciso di affidarsi al 62enne allenatore veneto. Pillon ha ricevuto la telefonata decisiva poco dopo le 19 di ieri e stasera arriverà a Pescara.
Domani (lunedì), poi, firmerà il contratto fino al 30 giugno e dirigerà il primo allenamento. «Sono molto contento», ha detto ieri sera Pillon, raggiante e felice per l’accordo con il Delfino. «Sono molto motivato», ha aggiunto il 62enne di Preganziol che nel primo pomeriggio si metterà in viaggio verso Pescara. Venti anni fa fece miracoli alla guida del Treviso, portandolo dalla serie D alla B in tre stagioni. In seguito, troppi alti e bassi: 4 promozioni, 7 esoneri, e lo storico settimo posto in serie A con il Chievo nel 2005. Negli ultimi anni è stato spesso chiamato a risolvere in corsa situazioni delicate e la sua carriera non è decollata in modo definitivo. Nel 2014, ha fatto un discreto lavoro con la neopromossa Carpi, non riuscendo però a centrare i play off. Il 16 marzo 2015, a un anno dalla sua ultima chiamata, scende di categoria, andando ad allenare in Lega Pro con un contratto fino al termine della stagione il Pisa, in piena lotta play off. Dopo una settimana dal suo ingaggio, decide di dimettersi in seguito alle sconfitte contro Lucchese e San Marino. Nel dicembre 2015 diventa il nuovo allenatore del Padova, in Lega Pro. L’anno scorso viene ingaggiato dall'Alessandria al posto di Braglia. A fine stagione, però, il club decide di non rinnovargli il contratto.
Non è schiavo dei moduli: ha fatto ricorso al 3-5-2, 4-4-2 e al 4-3-3. Pescara può essere una buonissima chance per tornare su alti livelli anche per il futuro. L’ex Chievo porterà in riva all’Adriatico un preparatore atletico e un preparatore che si occuperà del recupero infortunati. Il preparatore dei portieri rimarrà Gabriele Aldegani, ma resta da individuare il vice allenatore. Pillon negli anni ha avuto diversi assistenti, tra cui D’Angelo (ora al Venezia), Lavezzini e Albino Pillon, suo fratello. Al momento questi profili non sono disponibili e Pillon può anche accettare una soluzione interna alla società.

A lui il difficilissimo compito di rilanciare una squadra in piena crisi, che non vince una partita dal 10 febbraio (1-0 alla Salernitana) e che ha raccolto la miseria di un punto nelle ultime sei partite. Un punto in cinque gare, invece, il magro bottino conquistato da Massimo Epifani, che da domani dovrebbe tornare a dirigere la squadra Primavera e, forse, il Delfino gli allungherà il contratto fino al 2020. Dunque, inizia l’era Pillon che dovrà essere bravo anche a risollevare il morale di un gruppo allo sbando e che ha bisogno di una guida. Il tecnico veneto ha visto diverse partite del Pescara di Zeman. Ha anche assistito dal vivo alla gara di Cittadella, il 3 marzo scorso (l’ultima del boemo prima dell’esonero) conosce gran parte dell’attuale rosa e ha allenato Brugman. L’attuale capitano biancazzurro, infatti, ha avuto Pillon nel 2011 ai tempi dell’Empoli.
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