Il Piccolo-show rimette in corsa la Virtus Lanciano

La doppietta dell’attaccante piega il Latina che sull’1-1 sbaglia un rigore
LANCIANO. Dopo due giorni di pioggia ininterrotta torna il sole su Lanciano e sulla Virtus che rivede la luce dei tre punti dopo ben sei partite senza vittoria. Contro il Latina i rossoneri conquistano un successo meritato al termine di una partita densa di emozioni, e soprattutto con un secondo tempo nel quale grinta e agonismo fanno eclissare quasi completamente gli accorgimenti tattici. Grande protagonista, una spanna sopra a tutti, è Antonio Piccolo, autentico mattatore che trascina la squadra dal primo all’ultimo minuto. D’Aversa lo schiera dietro Padovan in coppia con Marilungo, mentre a sorpresa Paghera e Bacinovic sono insieme in mediana, e con Di Cecco formano un reparto deciso e affiatato.
La Virtus recupera in extremis Ferrari che va in panchina, mentre a bordo campo si nota il direttore generale del Latina, Pietro Leonardi, del quale si è parlato molto nella vicenda del fallimento del Parma.
La partenza dei rossoneri è tambureggiante: nei primi dieci minuti mette alle corde il Latina battendo tre angoli consecutivi, due dei quali frutto di conclusioni di Mammarella e Paghera che costringono Farelli, ex di turno, in corner. La squadra di D’Aversa copre bene il campo, con la mediana a tre che si muove egregiamente dando supporto alla fase offensiva e manforte in difesa. Appena gli ospiti si scoprono arriva l’affondo decisivo: Piccolo parte da metà campo, elude due difensori e di destro beffa Farelli, che lascia scoperto il primo palo. La reazione dei pontini è una breve sfuriata che costringe la Virtus ad abbassare il baricentro quanto basta prima di riprendere a manovrare.
La difesa frentana nel primo tempo annulla il reparto offensivo nerazzurro, tanto che servono due sortite di Dellafiore per impegnare Casadei, mentre i padroni di casa insidiano regolarmente Farelli, in particolare con Piccolo, che va due volte al tiro e offre a Paghera un assist che rischia di generare il raddoppio. Il primo tempo pare serenamente incanalato verso l’1-0, ma la Virtus scivola su un’imperdonabile amnesia difensiva: su un cross innocuo di Calderoni, Mammarella lascia Acosty libero di colpire di testa e beffare Casadei. L’inaspettato e immeritato pareggio sgonfia i padroni di casa, tanto che proprio Acosty ha un altro paio di occasioni per segnare. La facilità con la quale arriva il gol alla prima leggerezza fa temere una ripresa sotto tono e, in effetti, il secondo tempo non inizia bene per i rossoneri, che faticano a riprendere in mano il pallino. Ma la squadra è viva, poco alla volta risale e Padovan centra un palo che fa sobbalzare il Biondi. La svolta della gara è il rigore a dir poco generoso che il contestatissimo Di Paolo concede al Latina, sia per il fallo in sé sia per il contatto che sembra fuori area. Corvia, che qui con il Brescia aveva castigato due volte i rossoneri nel 2013, manda alle stelle. La partita s’infiamma, e la verve agonistica prende il sopravvento sulla tattica. La Virtus gioca d’orgoglio; il Latina, in superiorità per la discutibile espulsione di Di Cecco, tenta di buttarla sulla manovra. È però la grinta dei frentani a produrre risultati più tangibili: una sventola di Bacinovic permette a Farelli di riscattare l’indecisione dell’1-0. L’emozione principale è ovviamente il rigore che Piccolo trasforma per un mani di Brosco, ma prima che venga ristabilita la parità numerica c’è tempo una rete annullata ad Acosty. Somma aumenta il potenziale offensivo sostituendo Moretti con una punta, Dumitru; D’Aversa risponde coprendosi con Di Matteo per Marilungo. Il Latina però non riesce a essere pericoloso, e sono anzi i rossoneri a sfiorare il tris prima con Ferrari e, manco a dirlo, con Piccolo. Il recupero è interminabile, ma finisce tra gli applausi, con tre punti e soprattutto la grossa iniezione di fiducia della quale la Virtus aveva bisogno.
Andrea Rapino
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