Il Teramo forse torna alla difesa a quattro 

Serie C, domani biancorossi condannati a vincere. Il portiere Calore: «Colpa nostra se ci siamo ridotti in queste condizioni»

TERAMO. Salvezza diretta o play out per il Teramo? Il verdetto arriverà domani nel match casalingo contro la Reggiana (ore 17,30). I biancorossi, per evitare di affrontare il Vicenza nello spareggio del 19 e 26 maggio, devono vincere e sperare in una serie di risultati favorevoli delle dirette concorrenti. Se ciò non dovesse avvenire sarà comunque importante conservare il penultimo posto, in modo da giocare la gara di ritorno dei play out al Bonolis e con la possibilità di salvarsi anche con due pareggi come lo scorso anno. «Nessuno, all'inizio della stagione, avrebbe mai pensato di ritrovarsi in una situazione del genere a 90 minuti dalla fine», osserva con amarezza il portiere Tomasch Calore, «ma, purtroppo, il campionato è andato così ed è solo colpa nostra. Dobbiamo fare mea culpa. Sembra di essere tornati indietro di 12 mesi. I cambi di allenatore rappresentano un alibi e basta. In campo ci andiamo noi e adesso bisognerà fare di tutto per mantenere questa categoria. Con la Reggiana servono i tre punti, non ci sono alternative. Confidiamo poi nella professionalità delle squadre che affronteranno le nostre dirette concorrenti per la salvezza». Ripensando allo scialbo 0-0 di Fano, che ha causato l'esonero di Palladini, questo il pensiero di Calore: «In una gara come quella la palla scotta e prevale la paura di subìre gol. Ce l'aspettavamo una partita del genere. In attacco siamo mancati sul piano della personalità e della cattiveria, ingredienti che non potranno assolutamente mancare contro la Reggiana. La spinta dei tifosi, che ci stanno seguendo alla grande in ogni gara, sarà fondamentale ancora una volta».
Cambio in vista. Arrivano conferme sulle intenzioni tattiche di Giovanni Zichella. Il nuovo tecnico biancorosso ha insistito anche ieri sulla riproposizione della difesa a quattro, accantonando quindi la difesa a tre vista per gran parte delle gestioni di Asta e Palladini. Il modulo anti-Reggiana, pertanto, potrebbe essere il 4-2-3-1, pronto a trasformarsi in 4-3-3 in base alla posizione di Tulli (trequartista o esterno offensivo) e di Varas (esterno offensivo o mezzala) o in 4-4-2 in fase di ripiegamento. Zichella ha a disposizione un'arma in più come Sandomenico, "riabilitato" giovedì dalla Corte federale d'appello dopo l'annullamento delle restanti cinque giornate di squalifica per il caso Siracusa. Il Diavolo, escludendo il rigore di Bacio Terracino con il Renate (8 aprile), non segna un gol su azione dalla trasferta di Gubbio dello scorso 31 marzo (colpo di testa di Graziano su assist di Sandomenico) e ha quindi necessità di ritrovare un guizzo vincente in avanti. Da tenere d'occhio, per la sfida di domani, il lungo elenco dei diffidati. Sono infatti otto i giocatori del Teramo che in caso di ammonizione rischierebbero di saltare l'eventuale andata dei play out: i difensori Caidi, Milillo e Ventola; i centrocampisti De Grazia, Graziano, Ilari e Varas e l'attaccante Bacio Terracino. La rifinitura è in programma alle 16,30 di oggi.
Gli avversari. Anche la Reggiana potrebbe cambiare modulo, passando nuovamente al 4-3-3 e mettendo da parte il 3-5-2. Da valutare le condizioni di diversi elementi, soprattutto nel reparto arretrato (già privo del 25enne Rozzio), per gli acciacchi di Panizzi, Ghiringhelli, Crocchianti e Bastrini. Gli emiliani, per capire in che posizione disputeranno i play off, devono attendere i risultati di Sambenedettese e Sudtirol. In caso di arrivo a pari punti con queste due squadre la Reggiana finirebbe quarta per la classifica avulsa e giocherebbe la prima gara dei play off nel secondo turno, in calendario martedì 15 maggio.
Gaetano Lombardino
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